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Putin: "L'Occidente crea tensioni nell’ex Urss, vogliono bagni di sangue"

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©Getty

Il presidente russo, in riunione con i capi dei servizi di intelligence delle ex repubbliche sovietiche, ha spiegato che il conflitto in Ucraina è uno dei risultati della "dissoluzione dell'Unione sovietica". Poi ha sottolineato che "l'egemonia unipolare" occidentale "si sta inesorabilmente sgretolando", aggiungendo che i Paesi che ne fanno parte cercano di fermare questo processo "creando sempre nuove crisi". Nel pomeriggio a Erdogan ha detto: "Boicottaggio Nord Stream atto di terrorismo internazionale"

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Allarga i confini del conflitto il presidente della Russia Vladimir Putin. Durante una riunione dei capi dei servizi d'intelligence dei Paesi della Comunità degli Stati indipendenti (di cui fanno parte 9 delle 15 ex repubbliche sovietiche in Europa e Asia centrale, ndr), il leader russo ha detto che gli Stati occidentali stanno cercando di provocare guerre nella Csi. "Gli oppositori geopolitici dei Paesi della Csi sono pronti a mettere in pericolo qualsiasi nostro Stato", ha sostenuto il capo del Cremlino (GUERRA IN UCRAINA, SEGUI GLI AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE).

"Rischi per l'intera regione dell'Asia-Pacifico"

Secondo il leader russo, anche il conflitto in Ucraina è uno dei risultati della "dissoluzione dell'Unione Sovietica" di trent'anni fa. L'Occidente, per Putin, cerca infatti di aumentare le tensioni nei territori dell'ex Urss provocando rischi nell'intera regione dell'Asia-Pacifico. Il presidente russo ha sottolineato che l'Occidente sta cercando di riaccendere vecchi conflitti, creando nuovi problemi e crisi, provocando rivoluzioni colorate e scatenando massacri sanguinosi. "Noi lo abbiamo visto più di una volta", ha spiegato, "basta guardare a ciò che sta accadendo ora tra Russia e Ucraina e ai confini di alcuni altri Paesi della Csi".

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"L'egemonia unipolare occidentale sta inesorabilmente crollando" 

Tutto questo, secondo Putin, viene fatto per impedire la formazione di un ordine mondiale più giusto. Il leader russo ha aggiunto che "l'egemonia unipolare" occidentale "si sta inesorabilmente sgretolando, sottolienando che  "questa è una realtà oggettiva" anche se i Paesi che ne fanno parte rifiutano "di accettarlo categoricamente".  Poi il leader russo ha aggiunto che gli Stati occidentali cercano di fermare questo processo "conducendo una politica del diktat in tutti i settori".

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