
Guerra in Ucraina, Kiev: “Scambio prigionieri risultato di accordi con Erdogan”
Duecento ucraini catturati dai russi sono stati liberati grazie a uno scambio con l'oligarca ucraino filorusso Viktor Medvedchuk. A spiegarlo è stato Andriy Yermak, il capo dell’ufficio del presidente ucraino Zelensky

Duecento ucraini, prigionieri dei russi, sono stati liberati grazie a uno scambio con l'oligarca ucraino filorusso Viktor Medvedchuk, "che ha già fornito tutte le prove possibili all’inchiesta”. Questo è quanto è stato rivelato, secondo quanto riporta Ukrinform, da Andriy Yermak, il capo dell'ufficio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky
GUARDA IL VIDEO: Ucraina, scambio di prigionieri dell'acciaieria Azozvstal
“Lo scambio - ha aggiunto Yermak - è il risultato di accordi personali tra il presidente Zelensky e il presidente (turco, ndr) Erdogan". "I russi volevano ricattarci con le loro vite, ma non gli permetteremo di farlo con nessuno", ha sottolineato. "Abbiamo scambiato un fan della Russia con oltre 200 soldati. Non è un peccato dare Victor Medvedchuk in cambio di veri guerrieri”, ha detto invece Zelensky
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie dal mondo
"All'inizio, ci è stato offerto di restituire 50 dei nostri in cambio di uno solo di quelli che si trovavano nel centro di detenzione preventiva del Servizio di sicurezza dell'Ucraina (Medvedchuk). Abbiamo parlato, insistito, il numero di 50 è cresciuto fino a 200”, ha aggiunto ancora il presidente ucraino. Yermak ha evidenziato che nell'ambito dell'imponente scambio di prigionieri di guerra tra russi e ucraini, "cinque eroi, comandanti della difesa dell'Azovstal, sono stati scambiati con 55 prigionieri di guerra, "che non ci interessano”
Zelensky all'Onu: "Russia sia punita per i suoi crimini"
"È stato un processo difficile - ha proseguito il capo dell’ufficio di Zelensky -. Abbiamo 215 persone rilasciate: questo è un risultato significativo, dovuto a tattiche corrette utilizzando una posizione di forza, che include i risultati degli sforzi in prima linea delle forze armate”. Tra le persone liberate ci sono anche 10 stranieri che hanno combattuto a fianco degli ucraini, alcuni dei quali minacciati di morte. Rilasciati grazie agli sforzi del principe saudita Mohammed bin Salman, si trovano in questo momento a Riad
Russia, oltre 1.300 arresti nelle proteste anti mobilitazione
I 10 stranieri sono di diversi Paesi: cinque britannici, due americani e un cittadino a testa di Svezia, Marocco e Croazia. Fra i cinque britannici rilasciati figura il 28enne Aiden Aslin, catturato ad aprile a Mariupol e condannato a morte a giugno da un tribunale dell'autoproclamata repubblica separatista di Donetsk per "attività mercenarie" insieme al connazionale 49enne Shaun Pinner, fatto prigioniero in circostanze analoghe
TUTTI GLI AGGIORNAMENTI SUL CONFLITTO
La sua liberazione rappresenta un colpo a sorpresa, dopo che i filorussi avevano insistito sulla sua esecuzione come un monito per i volontari delle brigate internazionali che combattono per Kiev. L'organizzazione Presidium Network, con sede nel Regno Unito, ha confermato che i 5 britannici "sono stati rilasciati e sono sani e salvi a casa". "Sono Aiden Aslin, Shaun Pinner, John Harding, Dylan Healy e Andrew Hill: non vedono l'ora di tornare alla normalità con le loro famiglie dopo questo orribile calvario", ha affermato Dominik Byrne, co-fondatore di Presidium

Gli americani liberati sono il 39enne Alexander Drueke e il 27enne Andy Tai Ngoc Huynh, originari dell'Alabama: erano stati catturati a giugno mentre combattevano nell'est dell'Ucraina. Non sono note al momento le identità degli altri rilasciati

Intanto, il ministero della Difesa russo ha confermato che sono 55 i soldati russi e delle autoproclamate repubbliche di Lugansk e Donetsk rilasciati nell'ambito dello scambio di prigionieri con l’Ucraina. Ulteriore conferma del rilascio arriva anche dal leader dell'autoproclamata repubblica del Donetsk Denis Pushilin

Un video dei prigionieri ucraini rilasciati dai russi è stato pubblicato dal Commissario per i diritti umani della Verkhovna Rada, Dmytro Lubinets. Tra i combattenti liberati anche l'addetto stampa e fotografo di Azovstal Dmytro "Orest" Kozatsky. La sorella, in un commento alla radio pubblica Suspilni ha detto di aver parlato al telefono con lui dopo la liberazione: "Aveva una voce molto, molto, molto felice. Io non ho nemmeno parole”

Il capo del ministero degli Affari interni dell'Ucraina Denys Monastyrskyi ha affermato: "Questo è stato lo scambio più difficile che abbia mai osservato in vita mia. Ma ovviamente questa è una grande vittoria per l’Ucraina”. Tra i rilasciati dai russi, ci sono i leader del battaglione Azov che per settimane hanno difeso l'acciaieria Azovstal di Mariupol, il comandante Denis Prokopenko "Redis" e il suo vice Svyatoslav Palamar “Kalina"

Oltre a Prokopenko e Palamar, è stato liberato anche il comandante della 36ma brigata marina, il maggiore Sergei Volyn. Nella foto pubblicata con loro compaiono anche il capo della direzione principale dell'intelligence Kirill Budanov e il ministro dell'Interno Denis Monastyrsky

L'ex comandante dell'Azov Andrey Biletsky ha scritto sui social: "Ho appena parlato al telefono con Radish, Kalina, tutti hanno uno spirito combattivo e sono persino desiderosi di combattere. Un'altra conferma che Azov è di acciaio. Adesso i ragazzi sono già liberi, ma in un Paese terzo. Rimarranno lì per un po', ma la cosa principale è già accaduta: sono liberi e vivi"
Ucraina, chi sono i 20 foreign fighters italiani