Polemica in Gran Bretagna su inviti al funerale per la Cina
È polemica, a margine dei preparativi del funerale di Stato di lunedì della regina Elisabetta, in seno al Partito Conservatore di governo sugli inviti alla leadership cinese. Ad alimentarla sono alcuni veterani Tory alla Camera dei Comuni come Tim Loughton e l'ex leader Iain Duncan Smith, i quali hanno indirizzato una lettera di protesta agli speaker dei due rami del parlamento. I due, assieme ad altri colleghi 'falchi', denunciano come fuori luogo l'inserimento dei vertici del governo di Pechino ("architetti" nelle loro parole "del genocidio" degli uiguri dello Xinjiang, riconosciuto di recente come tale dal Parlamento di Westminster) nella lista degli inviti redatta dal cerimoniale del Foreign Office. Una scelta fatta a quanto pare alle spalle di James Cleverly, nuovo ministro degli Esteri del governo di Liz Truss, ma comunque esecutiva. Al momento pare che il presidente Xi Jinping non intenda in realtà essere a Londra per le esequie, ma fonti cinesi annunciano l'arrivo del vicepresidente Wang Qishan. I firmatari sostengono che il Dragone avrebbe dovuto esser messo all'indice come fatto con la Russia, la Bielorussia, la Birmania, il Venezuela, la Siria e l'Afghanistan; o almeno ammessa a essere rappresentata solo a livello di ambasciatori come Iran, Corea del Nord e Nicaragua. In ogni caso chiedono se non altro la garanzia che gli ospiti di Pechino non siano invitati al ricevimento offerto da re Carlo per il dopo-funerale (peraltro ai soli capi di Stato stranieri), tenuto conto che la Cina ha sanzionato in risposta alla mozione sul "genocidio" 7 Parlamentari del Regno - inclusi gli stessi Duncan Smith e Loughton - additati come particolarmente ostili. Carlo fu protagonista da erede al trono d'un incidente diplomatico storico verso Pechino nel 1999: quando diede platealmente forfait a un ricevimento in pompa magna offerto dalla regina sua madre su richiesta dell'allora governo laburista di Tony Blair al presidente cinese dell'epoca, Jiang Zemin, in visita a Londra.