Twitter, ok a Musk per l'uso dei dati della “talpa”. Ma non si rinvierà la causa

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Lo ha deciso Kathaleen McCormick, giudice del Delaware. Il miliardario dunque potrà servirsi della denuncia dell'ex capo della sicurezza del social network, Pieter Zatko, secondo cui la società americana ha ingannato le autorità sugli account falsi, proprio uno dei motivi presi in considerazione dal proprietario di Tesla per rinunciare all'operazione d’acquisto della piattaforma di microblogging

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Nuovi sviluppi nella querelle tra Twitter ed Elon Musk dopo che lo stesso miliardario aveva concluso un accordo di compravendita della piattaforma di microblogging per un valore di 44 miliardi di dollari ma poche settimane dopo aveva rinunciato, accusando Twitter stesso di aver mentito sul numero di account fake e di bot presenti sul social. L’azienda, di contro, aveva deciso di fargli causa iniziando così un iter legale che culminerà con il processo previsto per il 17 ottobre prossimo.

L’ultimo sviluppo giudiziario

L’ultimo aggiornamento in ordine cronologico riguarda il fatto che il proprietario di Tesla è stato autorizzato dal giudice che supervisiona il caso a includere, nelle argomentazioni che giustificano l'abbandono della proposta di acquisizione del social network, le accuse fatte di recente da un informatore, l'ex capo della sicurezza di Twitter. Kathaleen McCormick, il giudice del Delaware che ha preso la decisione, ha rifiutato però l’ipotesi di rinviare il processo, come richiesto dal team di Musk, ritenendo che questo avrebbe danneggiato ulteriormente l’attività del colosso di San Francisco. ll team di avvocati di Musk, nell'ambito del rimpallo di accuse, aveva proprio di recente chiesto una serie di documenti all’ex ad e co-fondatore di Twitter, Jack Dorsey, il quale aveva annunciato il suo sostegno all'acquisizione del social network. Secondo la richiesta ufficiale, l’ex Ceo dovrà produrre documenti e testimonianze relativamente agli account falsi, bot o spam presenti sulla piattaforma. Ma Twitter ha sempre continuato a sostenere di non aver mai mentito sul numero di account falsi, che ha dichiarato essere inferiore al 5%.

Le motivazioni del giudice

Vittoria a metà, dunque per Musk che potrà servirsi della denuncia dell'ex capo della sicurezza di Twitter, Pieter Zatko, secondo cui la società americana ha ingannato le autorità locali anche sugli account falsi, proprio uno dei motivi presi in considerazione dal miliardario per rinunciare all'operazione d’acquisto. D’altro canto, come detto, il giudice ha respinto l’istanza di rinviare il dibattimento. “In precedenza ho respinto le argomentazioni dei convenuti in risposta alla richiesta di Twitter di accelerare i tempi, chiarendo che quanto più lungo è il ritardo fino al processo, tanto maggiore è il rischio di danni irreparabili per Twitter”, ha segnalato il giudice. “Sono convinta che anche un ritardo di quattro settimane rischierebbe di arrecare a Twitter un danno troppo grande da giustificare”, ha poi aggiunto.     

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