Uk, Liz Truss proclamata leader Tory: da domani sarà la nuova premier

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Ufficializzata l’identità del nuovo leader dei Tories, che automaticamente sarà anche il nuovo inquilino del numero 10 di Downing Street, dove prenderà il posto di Boris Johnson. L'attuale titolare del Foreign Office ha superato lo sfidante Rishi Sunak nelle primarie con 81.326 voti contro i 60.399 del contendente. Nel suo discorso ha detto: "Attueremo il programma"

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Liz Truss, 47 anni, ministra degli Esteri in carica, è stata eletta nuova leader del Partito Conservatore britannico, forza di maggioranza alla Camera dei Comuni, e da domani subentrerà come premier - la terza donna nella storia del Regno Unito - al dimissionario Boris Johnson, costretto a farsi da parte a luglio sull'onda di scandali e congiure interne Tory. Truss, come largamente previsto, ha sconfitto con netto margine l'ex cancelliere dello Scacchiere di radici familiari indiane Rishi Sunak nel ballottaggio finale deciso dal voto postale degli iscritti. Truss era la grande favorita dei sondaggi che fino a venerdì, ultimo giorno utile per i 160 mila elettori conservatori per decidere, la davano in vantaggio di oltre 30 punti rispetto al rivale. Ora, dopo la nomina da parte di Sir Graham Brady, presidente del Comitato 1922, l’organo che riunisce i parlamentari conservatori non coinvolti nel governo, Truss avrà già domani l’investitura dalla regina di formare un nuovo governo. Nel suo discorso dopo la nomina di oggi ha ripetuto tre volte: "Attueremo il programma". E ha aggiunto: "Ho vinto da conservatrice e mi comporterò come tale". 

Il passaggio di testimone con Johnson

Per il passaggio di consegne alle redini del governo è atteso prima che Boris Johnson - rimasto finora in carica per gli affari correnti - si rechi dalla sovrana per dimettersi anticipatamente dalla carica di primo ministro, dopo poco più di un triennio segnato dal trionfo elettorale alle politiche del 2019, e per "raccomandarle" secondo prassi di designare al suo posto la nuova leader della formazione maggioritaria. A seguire la sovrana riceverà separatamente Liz Truss - primo ministro numero 15 dei suoi 70 anni di regno da record, iniziato nel lontano 1952 quando al 10 di Downing Street l'inquilino era Winston Churchill - per "invitarla" a dar vita al suo nuovo governo.

Una vittoria annunciata

A guidare il Paese in una fase economica e politica molto difficile sarà quindi una politica esperta come Liz Truss, da 10 anni già nel giro degli incarichi governativi, che sarà la terza donna premier nella storia del Regno Unito, dopo Margaret Thatcher e Theresa May. Proprio all’icona del conservatorismo "made in Uk" si ispira la futura premier, che l’ha più volte evocata sia negli atteggiamenti che nelle proposte programmatiche, dove spicca un massiccio taglio alle tasse e un critica feroce ai sindacati. La situazione economica e sociale che erediterà da Boris Johnson si prospetta però come decisamente complicata: nelle prossime settimane sarà necesario decidere come muoversi con l'impennata delle bollette, l'inflazione che sale in maniera sempre più vertiginosa e la guerra in Ucraina che, finora, ha visto il Regno Unito in prima fila contro Mosca.

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Truss unica leader Tory eletta con meno del 60% consensi

Liz Truss è stata eletta a capo dei Tory con una percentuale di consenso interno inferiore rispetto a quella di tutti i suoi predecessori degli anni Duemila. Inoltre, la premier in pectore del Regno Unito è l'unica leader dei Tory eletta col sistema di elezione diretta da parte degli iscritti - sistema introdotto nel 1998 - ad essersi aggiudicata una percentuale di consenso inferiore al 60% dei voti espressi. Truss ha vinto la competizione interna con il 57,4% dei voti, mentre il suo rivale, Rishi Sunak, si è fermato al 42,6%. L'affluenza al voto è stata dell'82,6%. Nel 2019 Boris Johnson aveva battuto Jeremy Hunt al ballottaggio finale con il 66,4% dei voti contro il 33,6% del rivale (con l'affluenza all'87,4%). Theresa May era stata eletta con il 60% dei voti del gruppo dirigente del partito, ma l'ex premier si era guadagnata la leadership interna senza passare per la votazione degli iscritti. La percentuale di consenso più alta mai registrata da quanto esiste il voto degli iscritti al Partito conservatore è quella che si aggiudicò David Cameron nel 2005, il 67,6%, contro il 32,3% di David Davis (con l'affluenza al 78,4%). 

Lo sfidante sconfitto

Non è riuscito a sfilarsi l’aura di algido tecnocrate Rishi Sunak, ex cancelliere dello Scacchiere del governo di Johnson, che ha scelto senza successo una via più pragmatica per convincere gli elettori. "Non ho scelto di dire le cose che le persone potrebbero voler sentire, ho detto le cose che credo il nostro Paese abbia bisogno di ascoltare", aveva dichiarato l’ex ministro, ben conscio di una situazione economica grave, a causa di un’inflazione già alta che potrebbe arrivare addirittura al 22%. Una via che gli ha permesso di essere il più votato dai suoi colleghi parlamentari, durante queste “primarie” del partito, ma che non gli ha fatto guadagnare il rispetto della base, che gli rimprovera soprattutto l’aver dato inizio alla crisi politica di BoJo. Ancora da verificare un eventuale appoggio di Sunak a un esecutivo guidato da Truss: “Una cosa su cui ho riflettuto parecchio sull'essere al governo negli ultimi anni: devi davvero essere d'accordo con le grandi cose. È dura, come ho scoperto, quando non lo sei e io non vorrei finire di nuovo in una situazione del genere”, ha dichiarato l’ex ministro.

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La campagna e le tappe successive

Questi mesi di campagna interna ai Tories avevano portato i due candidati a parlare molto della situazione economica. Se per Truss la priorità è incoraggiare gli investimenti e la crescita con un'economia a bassa tassazione, per il suo rivale, che ha guidato le finanze britanniche durante la pandemia di coronavirus, vanno adottate quanto prima misure urgenti per ridurre l'enorme debito accumulato negli ultimi anni. Per questo, secondo Sunak, il nuovo governo dovrà subito impegnarsi per affrontare la recessione economica, un'inflazione vertiginosa e sarà, probabilmente, costretto a indire elezioni generali prima di gennaio 2025. Un invito a nozze per il partito laburista di Sir Keir Starner, favoritissimo in tutti i sondaggi, che attende mercoledì 7 settembre il futuro/a premier alla Camera dei Comiuni per il primo Prime Minister’s Questions. Dopo la nomina, con un evento pubblico a Londra, il nuovo leader dei Tories è atteso dalla regina Elisabetta II a Balmoral, in Scozia, da dove la sovrana chiuderà definitivamente l'esperienza del governo Johnson e chiederà al nuovo leader Tory di formare un nuovo governo. Una prima volta assoluta in un castello che da sempre è la vera e propria “casa” della regina, al contrario di Buckingham Palace, sede ufficiale della Corona. 

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