Inflazione in UK al 10,1% come negli Anni '80, bollette raddoppiate e rincari sulla spesa

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Tiziana Prezzo

Il carovita morde il Regno Unito, con le classi meno abbienti più esposte. Famiglie alle prese con bollette più che raddoppiate e rincari che toccano anche latte, pane e uova (La corrispondente)

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LONDRA -"Quando piove sui poveri, piovono pietre", dice un proverbio inglese. Perché, come perfettamente raccontato nei film di Ken Loach, sono le classi meno abbienti a pagare il prezzo più caro quando le cose, da un punto di vista economico, vanno male. E ora le cose stanno andando davvero male nel Regno Unito, con l'inflazione che ha raggiunto la doppia cifra: 10.1% e la Banca di Inghilterra che prefigura la recessione entro la fine dell'anno.

Un ritorno agli Anni Ottanta

Si è tornati ai livelli del febbraio del 1982, quando a Downing Street risiedeva Margareth Thatcher. L'incremento è addirittura superiore alle previsioni: il Regno Unito sembra essere più esposto rispetto ad altri paesi europei in parte anche per le normative vigenti sui prezzi. Un esempio chiaro lo forniscono le bollette, che colpiscono ogni nucleo familiare. Attualmente si stima che ogni famiglia spenda in media 2000 sterline (circa 2400 euro) l'anno: quasi il doppio di un anno fa, ed è probabile che superi le 4000 mila (circa 4800 euro) con l'inizio del 2023.

I rincari colpiscono anche latte, uova, pane

Le grandi catene di supermercati hanno già riscontrato come sempre più clienti vadano alla ricerca dei prodotti più a basso costo presenti sugli scaffali e anche gli alimenti più basilari (latte, uova, pane e formaggi) hanno subito un pesante rincaro (+12,7% in luglio). Una delle poche voci di spesa a calare è quella del vestiario (-1.5%) ma meno di quanto accaduto un anno fa (-2%). Hotel e ristoranti (voci di spesa molto importanti in una città a forte vocazione turistica come Londra) hanno visto l’incremento dei prezzi salire al 9% a luglio, quasi mezzo punto percentuale rispetto al mese precedente.

Le richieste dell’opposizione

Il partito laburista, all'opposizione, ha chiesto un congelamento dei prezzi dell'energia, in parte finanziato da un'espansione della tassa inaspettata sulle società energetiche che hanno riportato profitti record. La cosiddetta "windfall tax"è stata introdotta nei mesi scorsi dall'ex cancelliere dello scacchiere Rishi Sunak, attualmente in corsa per la premiership conservatrice insieme al ministro degli Esteri Liz Truss.

Liz Truss nuova lady di ferro?

Quest'ultima, che punta ad apparire come la nuova lady di ferro e ha lavorato in passato nel settore dell'energia, ha detto che lavorerà con le società del settore per cercare di abbassare i prezzi, senza essere più precisa. Una cosa è certa: chi succederà a Boris Johnson (attualmente in vacanza) avrà più di un grattacapo da affrontare, con una serie di scioperi (prima di tutto nel settore dei trasporti)  che costelleranno un autunno davvero caldo.

 

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