Lunedì prossimo sarà noto il nome del successore di Boris Johnson alla guida sia del partito conservatore che del governo britannico. Favorita l’attuale ministra degli Esteri, che ha promesso un enorme taglio delle tasse nel caso in cui diventasse la nuova inquilina di Downing Street. Il nuovo capo del governo farà probabilmente il suo esordio alla Camera dei Comuni già mercoledì 7 settembre
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Il prossimo 5 settembre sarà il giorno in cui il numero 10 di Downing Street avrà un nuovo inquilino. Gli iscritti al partito conservatore avranno la possibilità fino alle ore 17 di oggi, venerdì 2, di scegliere chi sarà il prossimo leader sia dei Tory che del governo britannico e lunedì sarà reso noto chi prenderà il posto di Boris Johnson tra la ministra degli Esteri Liz Truss e l’ex cancelliere dello Scacchiere Rishi Sunak. Ad annunciare il nome sarà Sir Graham Brady, presidente del Comitato 1922, l’organo che riunisce i parlamentari conservatori non coinvolti nel governo. La favorita è l’attuale titolare del Foreign Office.
La campagna di Truss
La campagna condotta fin qui dalla ministra degli Esteri è stata, secondo gli esperti, piuttosto dura ed evocativa sia nelle proposte che negli atteggiamenti: non è un mistero, infatti, la grande passione che Truss nutre nei confronti dell’ex premier Margaret Thatcher, che ha cercato di replicare tanto nelle mise quanto nelle idee. Concetti chiari e semplici, con l'obiettivo di tranquillizzare l'elettorato conservatore. "Con me non ci saranno razionamenti energetici", ha dichiarato Truss nell’ultimo dibattito con il suo sfidante alla Wembley Arena di Londra. A far discutere però sono soprattutto i numerosi tagli alle tasse che ha promesso, come ha evidenziato in un articolo Il Post. Ha infatti proposto di cancellare sia l’aumento dei contributi di 1,25 punti percentuali, introdotto lo scorso aprile per garantire più finanziamenti al servizio sanitario nazionale e ad alcuni servizi sociali, sia quello delle tasse per i profitti societari, che sarebbe andato a regime a partire dall’anno prossimo. Truss ha anche proposto la sospensione della “Green levy”, una tassa imposta sulle bollette che serve a finanziare programmi governativi per la sostenibilità ambientale, e allo stesso tempo la creazione di zone a bassa tassazione e regolamentazione, al fine di favorire l’innovazione e l’impresa. Più incendiaria l’ipotesi che ventila The Times, che sostiene come la salita di Truss a Downing Street possa portare addirittura la Gran Bretagna a considerare la Cina come potenziale minaccia nazionale, visto che l'attuale ministra degli Esteri si è impegnata pubblicamente a modificare la cosiddetta revisione integrata, risalente al 2021, che ha stabilito le priorità britanniche in diplomazia e difesa nel prossimo decennio.
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Il ruolo di Sunak
Con i sondaggi che danno un vantaggio di quasi 32 punti da parte di Truss, per Sunak sembrano quasi nulle le possibilità di prevalere. Eppure, secondo molti analisti tutti i dibattiti avrebbero mostrato come l’ex ministro delle Finanze britannico abbia buona capacità di argomentare e toni in un certo senso migliori rispetto a quelli della titolare del Foreign Office. “Non ho scelto di dire le cose che le persone potrebbero voler sentire, ho detto le cose che credo il nostro Paese abbia bisogno di ascoltare”, ha dichiarato l’ex ministro. Almeno per il momento lui esclude ingressi in un futuro governo Truss: “Una cosa su cui ho riflettuto parecchio sull'essere al governo negli ultimi anni: devi davvero essere d'accordo con le grandi cose. È dura, come ho scoperto, quando non lo sei e io non vorrei finire di nuovo in una situazione del genere”. A essere soprattutto in contrasto tra i due candidati è la visione dell’economia: più spinte le idee di Truss, più prudente Sunak, che ha definito il taglio delle tasse proposto “troppo audace” e ha definito la lotta all’inflazione "la sua priorità".
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Cosa succederà dopo
Quali saranno le tappe successive una volta che verrà scelto il nuovo leader dei Conservatori? Appena sarà noto il nome verrà ufficializzata l’uscita di scena di Boris Johnson. La consuetudine vorrebbe che il giorno dopo l’attuale inquilino di Downing Street rilasci una dichiarazione all’esterno della sua abitazione, prima di recarsi dalla regina a Buckingham Palace e concludere il percorso politico del suo esecutivo. Questa volta, però, gli ambienti reali hanno fatto sapere che Elisabetta II sarà a Balmoral, in Scozia, ma è probabile che anche da lì la sovrana possa accettare le dimissioni di Johnson e conferire il nuovo incarico. In questo modo già nella giornata di mercoledì 7 settembre il nuovo primo ministro potrebbe affrontare la sua prima seduta alla Camera dei Comuni per il Prime Minister’s Questions, dove ad attenderlo sono già pronti i laburisti e il loro leader, Sir Keir Starmer.