Attore e regista molto famoso nel suo Paese, oggi rifugiato in Italia, Khatibi ha raccontato la lotta per i diritti e la democrazia del suo popolo in un momento in cui la resistenza di attiviste e attivisti continua: “Ogni giorno anche le forme di lotta cambiano. Le donne nelle strade iraniane si stanno opponendo al regime già solo cantando o togliendosi il velo, ballando”
Ashkan Khatibi, attore e regista iraniano, è un volto molto noto nel suo Paese perché tra le altre cose è stato attore protagonista di una delle serie tv più popolari del Paese. Nonostante ciò, è stato arrestato, interrogato, picchiato dal regime dei mullah, costretto a lasciare il Paese. Dopo diversi mesi in Turchia, trova rifugio in Italia, dove torna sul palcoscenico con due pièce, LE MIE TRE SORELLE e LUI, spettacolo teatrale andato in scena a Milano al Teatro Franco Parenti, presto in scena a Torino e che a novembre è diventato anche un libro con Baldini Castoldi. Ci ha raccontato la lotta per i diritti e la democrazia di iraniane e iraniani in un momento in cui la resistenza delle attiviste e attivisti continua, il governo è costretto a rafforzare la legge sul velo islamico obbligatorio per le donne, con pene che potrebbero arrivare perfino alla morte. E mentre sul fronte esterno l’Iran è indebolito: in Siria ha perso il suo alleato, il dittatore Bashar el Assad, e in Libano, a causa della guerra con Israele, le milizie sciite sostenute dalla Repubblica islamica di Hezbollah. La rivoluzione sarà fatta dalla Gen Z in Iran, con piccoli gesti di resistenza, ci ha detto. E il Paese è pronto per un regime change.
Khatibi: "Le forme di lotta cambiano"
Ospite dell'approfondimento Mondo su Sky TG24, Ashkan Khatibi ha detto: “Ogni giorno anche le forme di lotta cambiano. E sto parlando proprio di questo, le donne nelle strade iraniane si stanno opponendo al regime già solo cantando o togliendosi il velo, ballando. Se qualcuno sta in mezzo alla strada inizia a ballare. Anche questo è contro le regole. Possono comunque arrestarti per questo, e interrogarti. Quindi la cosa importante è proprio capire, quando vediamo una cosa del genere, quando vediamo un video come questo di Narges Mohammadi, o altre persone famose in tutto il mondo, dobbiamo capire che il regime non può toccarle perché poi dovrebbero giustificarsi con tutti gli altri, con gli altri Paesi, con il mondo occidentale. Ma noi stiamo perdendo così tanti eroi, ogni giorno".