Il Dipartimento di Giustizia Usa ha diramato una versione "redatta", con alcuni passaggi oscurati, del documento legale che l'8 agosto ha consentito agli agenti di sequestrare documenti governativi riservati da Mar-a-Lago, la residenza in Florida dell'ex presidente
Sarà il dipartimento di Giustizia a stabilire se la sicurezza nazionale è stata compromessa a Mar-a-Lago, la residenza dell'ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, dove l'Fbi ha sequestrato documenti riservati. Lo ha dichiarato ai cronisti il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che nei giorni scorsi aveva negato di essere stato avvertito in anticipo del blitz. "Lo lasceremo stabilire al dipartimento di Giustizia", ha risposto Biden a un giornalista, secondo quanto riporta Reuters. Oggi il Dipartimento Usa ha diffuso una versione "redatta", ovvero con alcuni passaggi oscurati, del documento legale (l'affidavit) che l'8 agosto ha consentito all'Fbi di sequestrare documenti governativi riservati dalla residenza in Florida di Trump. La diffusione del mandato di perquisizione è stata autorizzata da Bruce Reinhart, il giudice che lo aveva approvato. "Il governo sta conducendo un'indagine penale sulla rimozione e l'archiviazione impropria di informazioni riservate in spazi non autorizzati, nonché sull'occultamento o rimozione illegale di documenti del governo", è l'inizio delle 38 pagine del testo. Trump ha definito la diffusione dell'affidavit con omissis con cui l'Fbi ha giustificato la perquisizione "un totale stratagemma di relazioni pubbliche da parte del dipartimento di giustizia e dell'Fbi".
A Mar-a-Lago documenti top secret su spie all'estero
L'Fbi ha portato via da Mar-a-Lago più di venti scatole contenenti undici serie di documenti governativi classificati, alcuni dei quali etichettati come "top secret". Reinhart ha affermato che il Dipartimento di Giustizia ha validi motivi per mantenere segreti alcuni passaggi del documento alla luce della necessità di proteggere l'identità dei testimoni e agenti federali coinvolti, nonché le indagini e la strategia del governo e il materiale a disposizione del gran giurì. "Il governo sta conducendo un'indagine penale riguardante la rimozione e la conservazione improprie di informazioni classificate in spazi non autorizzati, come pure l'illegale occultamento o rimozione di documenti del governo": è quanto si legge all'inizio dell'affidavit, diffuso oggi, con cui l'Fbi ha giustificato la clamorosa perquisizione nella residenza a Mar-a-Lago. Secondo l'affidavit (con omissis) che ha portato alla perquisizione, 14 delle 15 casse recuperate all'inizio di quest'anno contenevano carte classificate (per un totale di 184 documenti) e 25 documenti erano top secret.