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Trump indagato per spionaggio dall’Fbi, il tycoon: “Era tutto declassificato”

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Le accuse contro l’ex presidente Usa sono violazione dell'Espionage Act, distruzione o occultamento di documenti classificati, ostruzione di indagine. I federali hanno anche annunciato un'indagine sulle "minacce senza precedenti" ricevute dopo la perquisizione degli agenti nella residenza del tycoon in Florida. Intanto, la Trump Organization e il suo direttore finanziario di lunga data Allen Weisselberg andranno a processo il 24 ottobre in un caso di frode fiscale

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Violazione dell'Espionage Act, distruzione o occultamento di documenti classificati, ostruzione di indagine. Sono queste le tre pesanti accuse per le quali l’ex presidente statunitense Donald Trump è indagato dall'Fbi e che hanno motivato il blitz dei federali nel suo resort di Mar-a-Lago. Intanto, l’Fbi ha annunciato un'indagine sulle "minacce senza precedenti" ricevute dopo la perquisizione dei suoi agenti nella residenza del tycoon in Florida. 

Trump indagato dall'Fbi

Trump è indagato dall'Fbi per spionaggio e per aver occultato, distrutto o rimosso documenti classificati. Ieri, dopo ore di indiscrezioni da parte dei principali media americani, è arrivata la desecretazione del mandato di perquisizione, che spiega quali sono le carte top secret che i federali hanno portato via dalla residenza del tycoon, tra cui anche materiale sul presidente francese Emmanuel Macron. Il mandato, lungo oltre tre pagine, non specifica nel dettaglio di quali documenti si sia appropriato illegalmente l'ex presidente alla fine del suo mandato alla Casa Bianca. Ma, secondo molti osservatori, si tratterebbe di quelle carte sulle armi nucleari di cui aveva dato anticipazione il Washington Post. Documenti contrassegnati con le sigle “TS/SCI”, che indicano uno dei livelli più alti di segretezza del governo americano. In tutto i federali hanno portato via dalla residenza sulla spiaggia 11 faldoni, 20 scatole di oggetti, raccoglitori di foto e anche la grazie concessa da Trump al suo sodale Roger Stone. Tra i documenti c'è anche del materiale su Emmanuel Macron, semplicemente contrassegnato con la scritta “presidente francese”.

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La difesa di Trump: “Era tutto declassificato”

Trump, d'accordo con i suoi avvocati, ha quindi autorizzato la pubblicazione del mandato. Poi ha subito contrattaccato. "Numero uno, era tutto declassificato. Numero due, non avevano bisogno di 'sequestrare' nulla. Avrebbero potuto ottenerlo quando volevano senza fare politica e irrompere a Mar-a-Lago", ha scritto sul suo social media Truth a proposito dei documenti portati via dagli agenti dell'Fbi durante la perquisizione. "Erano in un luogo sicuro, con un lucchetto in più messo dopo che me lo avevano chiesto loro", ha aggiunto facendo riferimento a quella visita dei federali nella sua residenza a giugno, quando gli agenti ispezionarono anche la cassaforte all'interno della quale l'ex presidente conservava le carte. Cosa può succedere ora al tycoon non è chiaro. I reati di spionaggio e di appropriazione di documenti top secret che potenzialmente possono mettere a rischio la sicurezza degli Stati Uniti e di altri Paesi sono gravi. Ma è ancora tutto da dimostrare se siano stati commessi dall'ex presidente e a quale livello di gravità. Secondo alcuni osservatori, Trump potrebbe rischiare decine di anni in carcere mentre secondo altri potrebbe cavarsela con una sanzione finanziaria.

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L'Fbi ha annunciato un'indagine sulle "minacce senza precedenti"

Intanto, come riporta la Cnn, l'Fbi ha annunciato un'indagine sulle "minacce senza precedenti" ricevute dopo la perquisizione dei suoi agenti nella residenza di Trump. C’è stato anche un tentativo di irruzione nella sede dell'Agenzia a Cincinnati, finito con l'uccisione dell'aggressore. In queste ore sul web sono circolati i nomi dei due agenti che hanno firmato il mandato di perquisizione di Mar-a-Lago. Nomi che sono stati poi censurati nella versione ufficiale pubblicata dal dipartimento di Giustizia. In una nota interna, di cui la Cnn ha preso visione, il direttore dell'Agenzia Christopher Wray ha assicurato che l'agenzia è "vigilie" e adeguerà la sua sicurezza a seconda delle necessità. "La vostra sicurezza e protezione sono la mia preoccupazione principale in questo momento", ha detto Wray.

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La Trump Organization e il suo direttore finanziario a processo

E nello stesso giorno in cui si è saputo dell’indagine dell’Fbi su Trump, è arrivata anche la notizia che la Trump Organization e il suo direttore finanziario di lunga data Allen Weisselberg - come riporta l'agenzia Bloomberg - andranno a processo il 24 ottobre in un caso di frode fiscale, dopo che un giudice dello Stato di New York ha respinto la loro richiesta di archiviare il caso. La Trump Organization è stata accusata l'anno scorso di aver pagato alcuni dipendenti con beni non dichiarati per evitare le imposte sul reddito. Weisselberg, 74 anni, è considerato il principale beneficiario dell'operazione, avendo ricevuto un appartamento di lusso a Manhattan e due Mercedes per sé e per la moglie. Donald Trump non è imputato.

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