G20 Indonesia, ministeriale Esteri. Lavrov lascia in anticipo la riunione

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In agenda la crisi alimentare, le tensioni sull'energia e tutte le altre sfide legate all'aggressione militare della Russia ai danni dell'Ucraina. Di Maio: "Attacco a Kiev ha distrutto fiducia verso Mosca". Kuleba: "Russia sta affamando il mondo"

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Ha preso il via il G20 dei ministri degli Esteri, a Bali, in Indonesia. Al centro dell'agenda la crisi alimentare, le tensioni sull'energia e tutte le altre sfide legate all'aggressione militare della Russia ai danni dell'Ucraina (GLI AGGIORNAMENTI LIVE). Fortemente critico dell'approccio "occidentale" alla crisi alimentare è il capo della diplomazia russa Serghei Lavrov, che ha lasciato in anticipo la riunione con i ministri degli Esteri dopo aver detto ai colleghi che l'invasione russa dell'Ucraina non è responsabile di una crisi globale alimentare e che le sanzioni progettate per isolare Mosca equivalgono a una dichiarazione di guerra. Il capo della Farnesina Luigi Di Maio ha esortato il G20 a "dire forte e chiaro che non ignorerà ciò che sta accadendo in Ucraina: che l'attacco russo deve cessare ora e le forze russe devono ritirarsi". Di Maio ha poi detto che l'offensiva militare contro Kiev "ha distrutto la nostra fiducia nella Russia".

Lavrov: "Non c'è nulla di cui parlare con l'Occidente"

"Se l'Occidente non vuole che si svolgano colloqui, ma desidera che l'Ucraina sconfigga la Russia sul campo di battaglia, poiché sono state espresse entrambe le opinioni, allora, forse, non c'è nulla di cui parlare con l'Occidente", ha detto Lavrov ai suoi omologhi. In mattinata, il capo della diplomazia di Mosca aveva aperto a colloqui con i ministri degli Esteri di Ankara e Kiev per cercare di risolvere la crisi del grano ucraino. Lavrov, hanno rivelato fonti diplomatiche, ha poi abbandonato una sessione di lavoro con i ministri degli Esteri mentre la sua controparte tedesca, Annalena Baerbock, stava criticando Mosca per la guerra in Ucraina. Non sarebbe invece stato presente quando il segretario di Stato Usa Anthony Blinken, durante i colloqui a porte chiuse, ha lanciato un appello "ai nostri colleghi russi". L'Ucraina, ha detto Blinken, "non è il vostro Paese. Il suo grano non è il vostro grano. Perché bloccate i porti? Dovreste far uscire il grano". A margine del vertice con i ministri degli Esteri, Lavrov ha poi dichiarato che i contatti tra Washington e Mosca per parlare di Ucraina si sono interrotti per volere degli Stati Uniti. "Non corriamo dietro a nessuno, offrendo di incontrarci. Se non lo vogliono, è una loro scelta", ha detto.

Kuleba: "La Russia fa i 'giochi della fame' con il mondo"

Lavrov ha lasciato anche un'altra sessione, poco prima che intervenisse virtualmente il ministro degli Esteri ucraino Dmitry Kuleba. In quell'occasione, Kuleba ha accusato Mosca di giocare "ai giochi della fame con il mondo mantenendo il blocco navale dei porti ucraini con una mano e scaricandone la colpa sull'Ucraina con l'altra". Il Cremlino, ha aggiunto, "vede la dipendenza di altri Paesi da qualsiasi tipo di risorsa come una debolezza e un invito a usare questa dipendenza come leva per il guadagno della Russia". Kuleba ha poi aggiunto che "l'Ucraina è stata essenziale per la sicurezza alimentare mondiale per decenni, ma ora viene "attaccata, bombardata e saccheggiata dai criminali russi".

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Di Maio: "Tutto il mondo sta subendo conseguenze della guerra"

Di Maio ha parlato dell’aggressione russa a Kiev come di “una violazione dei più elementari principi del diritto internazionale”. Oltre al “tragico tributo di vite umane e di distruzione in Ucraina”, e alla conseguente crisi umanitaria scoppiata in Europa, Di Maio ha voluto sottolineare come “tutti i nostri Paesi stanno subendo le conseguenze di questa guerra”. Ne sono una prova, ha detto, l’aumento del costo del cibo e dei carburanti. “Milioni di persone – ha aggiunto Di Maio - stanno affrontando la fame perché la Russia non permette al grano ucraino di lasciare le sue coste". Il capo della Farnesina ha poi ringraziato l’Onu per la sua mediazione e la Turchia “per il suoi aiuto”, prima di chiedere a Mosca “di non ostacolare un possibile accordo".

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