Oklahoma, uomo spara nell’ospedale di Tulsa: 4 morti, tra cui chirurgo che l’aveva operato

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A poche settimane dalla strage nella scuola elementare del Texas, un uomo è entrato all’ospedale St. Francis e ha aperto il fuoco con un fucile semiautomatico Ar-15 acquistato il giorno stesso. Dopo si è ucciso. Il capo della polizia ha spiegato che era un paziente che lamentava dolori dopo una recente operazione chirurgica. Tra le vittime, 2 medici. Ieri un'altra sparatoria vicino a un Walmart in Pennsylvania. Il sindaco di New York valuta stato di emergenza per l'aumento delle violenze con armi da fuoco in città

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Nuova strage con armi da fuoco negli Usa. A pochi giorni dalla sparatoria nella scuola elementare del Texas, un uomo è entrato in un ospedale di Tulsa, in Oklahoma, e ha aperto il fuoco uccidendo quattro persone, tra cui due medici, e ferendone altre dieci prima di togliersi la vita. La sparatoria è avvenuta al secondo piano del Natalie Medical Building, che si occupa prevalentemente di medicina sportiva, dell'ospedale St. Francis. Il killer è entrato in azione nel pomeriggio di mercoledì.

Tra le vittime, il chirurgo che lo aveva operato

Secondo la ricostruzione del capo della polizia locale Wendell Franklin, ad aprire il fuoco è stato un paziente afroamericano fra i 35 e i 40 anni, che lamentava dolori dopo essersi sottoposto di recente a un'operazione chirurgica. L’uomo sarebbe entrato in ospedale con l'intenzione di uccidere il dottor Preston Phillips, il chirurgo che lo aveva operato e che è tra le vittime. Dopo l'intervento, sembra che l’uomo avesse chiamato ripetutamente la clinica lamentandosi di provare dolore e accusando il medico. "Abbiamo anche una lettera del sospetto, che chiarisce come sia andato con l'intento di uccidere il dr. Phillips e chiunque fosse sulla sua strada", ha detto Franklin. Il killer ha usato un fucile semiautomatico Ar-15 acquistato il giorno stesso.

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La ricostruzione

L'allarme è scattato quando qualcuno ha chiamato la polizia avvertendo che c'era un uomo armato nel campus dell'ospedale. Gli agenti sono arrivati sul posto nell'arco di alcuni minuti e sono immediatamente intervenuti. "Nessun agente è rimasto ferito", riferisce la polizia parlando di una scena "catastrofica" ma limitata a una "porzione del secondo piano". La sparatoria è avvenuta nel giorno del 101esimo anniversario del massacro di Tulsa.

Il dibattito sulle armi

La sparatoria arriva mentre è in corso un acceso dibattito sulle armi dopo le stragi di Uvalde e di Buffalo. La speaker della camera Nancy Pelosi ha assicurato che ci sarà un'azione forte. I democratici stanno valutando diverse misure, fra le quali anche il divieto delle armi d'assalto. Un'ipotesi aggressiva che non sembra comunque in grado di spuntarla in Congresso, dove i liberal in Senato non hanno i numeri sufficienti per approvare neanche misure più deboli.

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Spari in Walmart in Pennsylvania

Un’altra sparatoria è avvenuta ieri vicino a un Walmart in Pennsylvania. Secondo quanto riportato dai media americani, almeno una persona è stata colpita e la polizia ha lanciato una caccia all'uomo per trovare l'aggressore. Il sospettato è un afroamericano con indosso una maglietta blu e bianca. La polizia ha chiuso parte della statale 315, nei pressi di Pittston Township, nella contea di Luzerne, per facilitare le ricerche. 

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Troppe armi e violenza, sindaco Ny valuta stato emergenza

Intanto, il sindaco di New York Eric Adams sta valutando la possibilità di dichiarare lo stato di emergenza per la violenza con armi da fuoco nella città. Lo riporta il New York Times citando alcune fonti, secondo le quali Adams intende nominare una figura ad hoc per prevenire la violenza in città i cui compiti non sono chiari. Dal 2019 al 2021 gli incidenti con armi da fuoco a New York sono raddoppiati da 777 a 1.562, salendo ai livelli più alti dal 2006. Da quando ha assunto l'incarico, l'ex agente Adams ha rafforzato al sicurezza nella metropolitana aumentando la presenza di poliziotti e ha anche rilanciato una divisione anti-armi abolita in passato in causa agli abusi denunciati. "Questa è la battaglia dei nostri tempi in termini di diritti civili, dobbiamo affrontare non solo come le armi distruggono gli individui ma come distruggono l'anatomia delle nostre comunità e delle nostre città", ha detto Adams.

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