Guerra Ucraina, Kharkiv è ormai una città senza bambini. VIDEO

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Jacopo Arbarello

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Dopo mesi di bombardamenti, più di due terzi della popolazione del secondo centro del Paese sono fuggiti. Tra questi quasi tutti i bambini, ragazzi e giovani. I bimbi sono stati portati via e molte delle università sono state bombardate

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Kharkiv, al momento, è una città senza bambini. Chi ha potuto li ha portati lontano, il più lontano possibile dalla guerra. I parchi giochi e i playground sono deserti. Per le strade si vedono quasi solo adulti e anziani. L'unico padre che incontriamo è l'eccezione che conferma la regola. Ci spiega di essere ancora qui solo perché la moglie è malata di cancro e non può muoversi. Al confine con la Russia, di fatto bilingue, ma qui si parla più russo che ucraino, Kharkiv era una città eclettica, famosa per le sue 24 università e i tanti studenti stranieri che venivano a fare periodi di studio qui (GUERRA IN UCRAINA: LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - IL RACCONTO DEGLI INVIATI). 

Distrutte 1.700 scuole e università

Ma anche la cultura non è stata risparmiata dalla furia delle esplosioni. 1.700 scuole e università colpite nel Paese, di cui 130 perdute per sempre. Più di un decimo di questi obiettivi erano nell’area di Kharkiv. Una di queste è la sede della facoltà di economia, ridotta ad un cumulo di macerie. Si tratta di un danno collaterale, la sua colpa principale è essere accanto alla sede dei servizi segreti ucraini, target militare primario per i russi che qui hanno scaricato bombe dagli aerei, colpi di artiglieria e missili a lungo raggio.

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Jacopo Arbarello

“Quella università è come se fosse casa mia”

Tutto è sbriciolato. Androne, corridoi, tetto, cortile, scale. Per terra si trovano ancora i libretti universitari degli studenti. Sugli scaffali rimasti in piedi i libri su cui studiavano. Ricordi del passato, di prima che arrivasse la furia delle bombe. Una ragazza che incontriamo nell’unica area di svago lungo il fiume, ricorda quelle aule con dolore: “Quella università è come se fosse casa mia, conosco ogni angolo, ogni aula. Mio marito studiava ancora lì”.

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Interi quartieri distrutti

L'assedio dei russi ha oltraggiato palazzi governativi, scuole e università. Ma soprattutto i luoghi dove la gente abitava, andava a lavorare, viveva. Alcuni quartieri sono interamente distrutti, ma non c’è alcuna zona che sia stata completamente risparmiata. Al piano terra di un’antica casa del centro c'era un antico e popolare pub inglese, che all’ingresso aveva una statua di Hemingway e alle pareti una frase di Shakespeare: "Il diavolo ti ascolta". Qui i giovani venivano a bere, mangiare, chiacchierare e divertirsi. La Kharkiv di oggi però non è più una città per bambini, e purtroppo neanche per giovani e ragazzi.

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