Guerra Ucraina, Michel: "La sicurezza globale è minacciata dalla Russia"

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Il presidente del Consiglio europeo evidenzia come i costanti riferimenti della Russia all’uso di armi nucleari stiano “pericolosamente alzando la posta in gioco per il mondo intero”. Le Drian al G7: "Grande unità, avanti con la linea della fermezza". Borrell: "Da Ue altri 500 milioni". L’Onu ha votato a favore dell'apertura di un'inchiesta su presunte gravi violazioni commesse dalle forze russe nelle regioni di Kiev, Chernihiv, Kharkiv e Sumy. Lavrov: "Ue diventata aggressiva". Putin: "Negoziati bloccati da Kiev"

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In questo momento "la sicurezza globale è minacciata. La Russia, uno Stato nucleare e membro permanente del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, sta attaccando la nazione sovrana dell'Ucraina, facendo riferimenti vergognosi e inaccettabili all'uso di armi nucleari". A dirlo è il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, durante una visita a Hiroshima. E continuano le prese di distanza e le condanne agli interventi militari di Mosca contro Kiev. Il ministro degli Esteri francese Le Drian in apertura della seconda giornata del G7: "Grande unità, avanti con la linea della fermezza". L'Alto commissario per la politica estera Ue Josep Borrell: "Daremo un contributo ulteriore di 500 milioni di euro all'Ucraina per finanziare l'acquisto di armi". Intanto, il 12 maggio, il Consiglio per i diritti umani dell'Onu ha votato a larga maggioranza a favore dell'apertura di un'inchiesta sulle presunte gravi violazioni commesse dalle forze russe in Ucraina, contribuendo così a rafforzare la pressione diplomatica su Mosca. La replica del ministro degli Esteri russo Lavrov: "Ue diventata aggressiva". Il presidente russo Vladimir Putin, in un colloquio telefonico con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, ha affermato che le discussioni tra Russia e Ucraina sono state "bloccate" da Kiev e ha denunciato "le pesanti violazioni del diritto internazionale da parte dei neo-nazisti ucraini" (GUERRA IN UCRAINA: GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE).

Michel: “Mosca sta pericolosamente alzando la posta in gioco”

In una serie di video postati su Twitter, Michel evidenzia come l’atteggiamento della Russia “non sta solo scuotendo la sicurezza dell'Europa, ma sta pericolosamente alzando la posta in gioco per il mondo intero”. In un discorso di 35 minuti il presidente del Consiglio europeo ha definito l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia "vergognosa e inaccettabile", e ha ribadito come Hiroshima rappresenti "un chiaro segnale, e un promemoria dell'urgenza di liberarsi dell'arsenale nucleare nel mondo”.

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Borrell: "Ue contribuirà in tutto con 2 miliardi di euro"

"L'Ue darà un contributo ulteriore di 500 milioni di euro all'Ucraina per finanziare l'acquisto di armi", ha detto l'Alto commissario per la politica estera Ue Josep Borrell al G7. "In tutto l'Ue contribuirà così con 2 miliardi di euro", ha aggiunto, precisando che il denaro servirà per comprare "tank, munizioni, blindati, artiglieria pesante, tutto quello che serve per combattere questa guerra. Sono certo che da questo G7, il settimo dall'inizio della guerra, arriverà un forte messaggio. Che poi è sempre lo stesso: più sostegno all'Ucraina, incluso quello militare".

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Le Drien: "Siamo in guerra con la Russia"

"Noi non siamo in guerra con la Russia, è la Russia ad aver dichiarato guerra all'Ucraina: c'è chiaramente un aggressore e un aggredito", ha detto il ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian al G7. "C'è una forte unità fra di noi, che io personalmente non ho mai visto prima, per continuare con la linea della fermezza e sostenere l'eroica difesa dell'integrità territoriale dell'Ucraina", ha aggiunto. Sempre dal forum, gli fa eco la ministra degli Esteri britannica Liz Truss: "Dobbiamo mantenere la pressione sulla Russia e continuare a fornire armi all’Ucraina".

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Lavrov: "Ambizioni Ue oltre continente europeo"

Dalla Russia arriva una risposta alle accuse europee. "Questa è una questione di relazioni tra Kiev e l'Ue. Però ci sono forti dubbi sul fatto che questo desiderio da parte di Kiev sia innocuo", ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, secondo quanto riporta Interfax, parlando a Dushanbe, in Tagikistan, in merito alle aspirazioni dell'Ucraina di entrare nell'Ue. "L'Ue - ha aggiunto - si è trasformata da una piattaforma economica costruttiva in un attore aggressivo e militante che ha dichiarato le proprie ambizioni ben oltre il continente europeo".

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Di Maio: "Sosteniamo l'ingresso di Kiev in Ue"

"Alla ministeriale del G7 in Germania ho incontrato il collega ucraino Dmytro Kuleba", ha intanto reso noto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio su Twitter, sottolineando che "l'Italia supporta l'Ucraina e continua a impegnarsi per dare linfa a un percorso diplomatico per raggiungere una pace duratura. L'Italia - ha ribadito - sostiene l'ingresso dell'Ucraina in Ue".

Il cardinale Parolin: "Invio armi a determinate condizioni"

Sugli aiuti militari all'Ucraina è intervenuto anche il cardinale Pietro Parolin: "Sull'invio delle armi ripeto quello che ho detto dall'inizio: c'è un diritto alla difesa armata in caso di aggressione, questo lo afferma anche il Catechismo, a determinate condizioni. Soprattutto quella della proporzionalità, poi il fatto che la risposta non produca maggiori danni di quelli dell'aggressione. In questo contesto si parla di guerra giusta". 

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Tajani: "Anche l'Occidente ha commesso errori"

Differenti invece le affermazioni del vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani: "Putin ha commesso moltissimi errori ma anche l'Occidente isolando la Russia e spingendola nelle braccia della Cina. Se si fosse continuato il lavoro di Berlusconi - ha detto a Mattino 5 - e lo spirito di Pratica di Mare (l'accordo del 2002 del consiglio dei Venti, inclusa la Russia, ndr) forse non si sarebbe arrivati a questo punto". Per Tajani, ora "è chiaro che Finlandia e Svezia sono preoccupate e cercano di proteggersi entrando nella Nato". Ma c'è "necessità di arrivare a un cessate il fuoco e alla pace, non ci possiamo permettere un'escalation ma difendondo l'Ucraina dobbiamo arrivare alla pace".

Cassini: "Con Finlandia nella Nato negoziati a rischio"

Riguardo all'adesione della Finlandia nella Nato, ha espresso scetticismo  l'ambasciatore Giuseppe Cassini in un'intervista a Il Fatto Quotidiano: "Allargare la Nato alla Finlandia e alla Svezia mette a rischio i negoziati". "È un segnale negativo. E soprattutto non vedo ragioni militari che giustifichino l'adesione alla Nato di questi due Paesi. La Svezia ha una capacità di difesa enorme - ha spiegato - e i russi la conoscono benissimo. Allo stesso modo, le rivendicazioni russe nel territorio finlandese sono esaurite da decenni. Dunque si rischia solo di impaurire inutilmente Mosca". Secondo il diplomatico, "volendo, l'Italia potrebbe dire no. Tutti i 30 Paesi membri dell'Alleanza dovranno ratificare in Parlamento l'ingresso di Finlandia e Svezia  - ha concluso - e basterebbe il veto di un solo componente per bloccarlo. Ma è chiaro che se un Paese da solo si opponesse alla ratifica verrebbe percepito come uno sgarbo. Per portare avanti una posizione del genere occorrerebbe convincere almeno una decina di Paesi Nato".

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