"Dobbiamo supportare l'Ucraina e il suo esercito per la sua legittima difesa e allo stesso tempo l'Italia continuerà a lavorare per la pace" dice il ministro degli Esteri. La risposta a Putin, prosegue, "dev'essere un'escalation diplomatica"
"Quello che ha detto Giuseppe Conte sulla legittima difesa in Ucraina credo sia condivisibile.
Dobbiamo supportare l'Ucraina e il suo esercito per la sua legittima difesa e allo stesso tempo l'Italia continuerà a lavorare per la pace. Ma non possiamo pensare di fornire armi
per colpire il suolo russo". Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ospite ieri sera 'Che tempo che fa' su Rai3. "Questo - ha proseguito - significherebbe provocare un'escalation, mentre l'escalation dev'essere diplomatica", ma "finché Putin non viene al tavolo, dobbiamo lavorare per portarcelo e allo stesso tempo dobbiamo aiutare gli ucraini, nell'ambito del principio internazionale di un popolo che si difende".(IL LIVEBLOG SULLA GUERRA - LO SPECIALE)
Di Maio: "Rispondere a Putin con escalation diplomatica"
Di Maio poi ha parlato del discorso previsto per oggi da parte di Putin, durante le celebrazioni della vittoria sul nazismo: "Qualsiasi cosa dirà, noi dobbiamo rispondere uniti e con fermezza con un'escalation diplomatica. Noi dobbiamo armarci di diplomazia per riuscire a risolvere questo conflitto". "Le sanzioni - ha aggiunto - sono uno degli strumenti diplomatici più incisivi che possono intervenire per riuscire a portare Putin al tavolo. A questo si aggiunge il sostegno al popolo ucraino, non soltanto militare".