
Guerra, quali Paesi forniscono più armi all'Ucraina (e perché si parla della Germania)
Da Kiev arrivano quasi ogni giorni richieste di nuove e specifiche armi per respingere le forze russe e difendersi. Alcuni Paesi hanno risposto da subito all'appello, altri hanno fatto un passo indietro e sono stati per questo criticati

Negli ultimi giorni, la Germania è diventata un’osservata speciale per le decisioni del cancelliere Olaf Scholz riguardo la fornitura di armi all’Ucraina. Il leader ha negato l'invio di armi pesanti a Kiev dicendo che gli alleati avevano preso una decisione simile
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In soccorso di Scholz sono arrivati i vertici delle forze armate tedesche. L'ispettore generale Markus Laubenthal ha detto che non si possono inviare armi perché servono al Paese “per reagire alle contingenze” e si rischierebbe di indebolire “notevolmente” la capacità di difesa del Paese. Andrij Melnyk, ambasciatore ucraino in Germania (in foto), ha però messo in discussione questa tesi e si è detto “deluso” dall’atteggiamento di Scholz
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Come ricorda il Financial Times, Scholz ha spesso cambiato posizione sulle armi da quando è iniziato il conflitto in Ucraina. Prima si è rifiutato di inviarle, poi si è detto d’accordo a fornire a Kiev centinaia di missili. Nell'ultimo periodo la cancelleria ha detto che continuerà a supportare l'Ucraina, ma ha già oltrepassato le sue possibilità per quanto riguarda la forniture di armi, e ha chiuso all'invio di quelle pesanti. Uno stop che la ministra degli Esteri Annalena Baerbock ha provato a stemperare parlando di un maggiore contributo nei prossimi mesi
Scholz defends Germany's commitment to secure Ukraine arms amid growing criticism
Secondo quanto riporta la testata, la Germania ha inviato mitragliatrici, visori notturni e dispositivi di protezione, nonché aumentato fino a 2 miliardi di euro la dotazione di un fondo per aiutare i Paesi colpiti dalle crisi ad investire nel settore militare. Per questo, l’ambasciatore tedesco in Italia Viktor Elbling ha detto che “la Germania sta facendo tantissimo per l'Ucraina", considerando soprattutto la sua storia
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La Germania non è l’unico Paese da cui l’Ucraina pretende di più. Il presidente Volodymyr Zelensky e i ministri chiedono quasi ogni giorno più armi e nei prossimi giorni ne dovrebbero ricevere altre. Il premier del Regno Unito Boris Johnson ha detto che l’Ucraina “ha bisogno di supporto con più artiglieria e questo è quello che le forniremo” mentre quello dell’Olanda, Mark Rutte, ha annunciato l’invio di “materiali più pesanti, inclusi veicoli blindati”. Il presidente Usa Joe Biden ha invece annunciato un pacchetto di aiuti militari per 800 milioni di dollari

Il New York Times riferisce che l’Occidente mira ora a mandare armi a lungo raggio come obici, sistemi antiaerei, missili antinave, droni armati, camion blindati, veicoli per il trasporto di personale e persino carri armati. Al tempo stesso, si starebbe lavorando per convincere alcuni Paesi a inviare armamenti risalenti all’epoca sovietica, con la promessa da parte di Washington di ripagarli con materiali più moderni
The U.S. Races to Arm Ukraine With Heavier, More Advanced Weaponry
La testata scrive che gli Stati Uniti e i loro alleati hanno inviato decine di migliaia di armi a Kiev e che hanno iniziato a farlo ben prima che scoppiasse la guerra. Quando la Russia ha attaccato, è poi scattata una sorta di competizione tra i vari Paesi a fornire armi, ma ora si procede con molta più segretezza anche perché non si vorrebbe far sapere a Mosca quali armi stanno arrivando a Kiev

Uno dei Paesi che hanno mantenuto più riservatezza su questa questione è la Francia che, in base a quanto riportato da L’Opinion, avrebbe fornito aiuti per l’equivalente di 120 milioni di euro. Anche la Polonia non ha mai confermato l’invio di alcune armi mentre lo ha fatto la Repubblica Ceca

La Repubblica Ceca è anche uno dei Paesi che, secondo il Washington Post, sta supportando di più l’Ucraina dal punto di vista militare. La testata la include nella lista degli Stati che stanno giocando un ruolo cruciale nel conflitto in quanto stanno dando un contributo importante non solo in termini di quantità, ma anche di entità dei mezzi forniti
The big role that small countries are playing in supplying Ukraine
Nell’elenco ci sono anche la Lettonia, la Lituania, la Slovacchia e l’Estonia. Tallinn, in particolare, avrebbe fornito all’Ucraina aiuti per 240 milioni di euro: il doppio di quelli promessi da Parigi, anche se la sua economia è 10 volte più piccola. I Paesi Baltici si sentono minacciati da Mosca e, per proteggersi, hanno preso anche una serie di altre decisioni. La Lituania, per esempio, ha deciso di rinunciare al gas russo
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