Zelensky: Italia si è offerta come garante, caduta di Mariupol causerebbe fine negoziati
MondoIn una serie di interviste, il presidente ucraino si è detto disponibile a incontrare “il prima possibile” Putin. Ha spiegato che i militari di Kiev feriti sono circa 10mila e che "è più difficile" stabilire quante siano le vittime civili. È tornato a chiedere armi e ha parlato anche della situazione a Mariupol, dicendo che una distruzione dei difensori della città porterebbe alla fine dei negoziati con la Russia. Ha poi confermato che l'Italia si è offerta come possibile garante della sicurezza
Sono tra i 2.500 e i 3.000 i soldati ucraini morti nella guerra contro la Russia. Lo ha detto Volodymyr Zelensky in un'intervista alla Cnn, aggiungendo che quelli feriti sono circa 10mila ed è "difficile dire quanti sopravviveranno". Il presidente ucraino ha detto anche che "è più difficile" stabilire quante siano le vittime civili. Ha poi confermato che l'Italia si è offerta come possibile garante ed è tornato a chiedere armi all'Occidente. Ha anche tracciato una linea rossa: come riporta Kyiv Independent, ha detto che la distruzione dei difensori di Mariupol porterebbe alla fine dei negoziati con la Russia. Inoltre,, si è detto disponibile a incontrare "il prima possibile" il presidente russo Vladimir Putin, anche perché "non credo che un solo incontro basterà". "Non credo sia possibile incontrarsi una volta e concordare su tutto, perché ci sono ancora molte questioni aperte", ha spiegato in un'intervista ai media online ucraini rilanciata da Ukrainska Pravda. Ha precisato che l'Ucraina è pronta a discutere con la Russia la permanenza fuori dalla Nato e lo status della Crimea, ma solo dopo la cessazione delle ostilità e il ritiro delle truppe russe dal territorio ucraino (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI LIVE).
La richiesta di armi
"Se qualcuno dice: 'un anno o anni', io rispondo: 'puoi rendere la guerra molto più breve'. Più e prima avremo tutte le armi che abbiamo richiesto, più forte sarà la nostra posizione e prima arriverà la pace - ha detto il presidente ucraino -. Prima il mondo democratico riconoscerà che l'embargo petrolifero contro la Russia e il blocco completo del suo settore bancario sono passi necessari verso la pace, prima la guerra finirà".
La situazione a Mariupol
Secondo quanto riferisce il Kyiv Independent, Zelensky ha detto che i "difensori di Mariupol" hanno bisogno di armi pesanti il prima possibile. Il presidente ucraino ha dichiarato che "stanno combattendo [contro i russi] con un rapporto uno a sei" e che una loro distruzione porterà alla fine dei negoziati con la Russia, di cui l'Ucraina comunque non si fida. Il motivo riguarderebbe anche un fatto del passato, più nel dettaglio la battaglia di Ilovaisk nel 2014. In quell'occasione, ha detto Zelensky, "miliziani filorussi uccisero soldati ucraini disarmati".
Il ruolo dell'Italia
Zelensky ha anche confermato che l'Italia è tra i Paesi che si sono offerti come garanti della sicurezza di Kiev a determinate condizioni. ''Ad oggi, chi si è detto pronto, anche se non abbiamo ancora nulla di firmato, sono la Gran Bretagna, gli Stati Uniti, l'Italia, la Turchia'', ha dichiarato il presidente secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Unian.''In separata sede ho parlato con Ursula (von der Leyen, la presidente della Commissione europea, ndr), con Charles Michel, con la Francia e la Germania. Terremo un primo round di colloqui a cinque (Gran Bretagna, Stati Uniti, Germania, Francia e Polonia). Successivamente si uniranno altri Paesi'', ha aggiunto.
Gli aiuti internazionali
La Germania da parte sua ha confermato l'intenzione di portare a 2 miliardi il budget per gli aiuti militari internazionali, la maggior parte dei quali sarà destinata proprio all'Ucraina. Nelle prossime ore è prevista invece la consegna all'esercito di Kiev delle nuove armi Usa, nonostante Mosca abbia minacciato "conseguenze imprevedibili". Ma "la strategia" americana di supporto all'Ucraina non cambia, ha risposto il Dipartimento di Stato americano tramite il suo portavoce Ned Price. Il primo ministro ucraino Denys Shmyhal è atteso intanto a Washington la prossima settimana, in occasione del vertice tra Fondo monetario internazionale (Fmi) e Banca mondiale (Bm).