
Ucraina, 50 giorni di guerra contro la Russia: le tappe principali per immagini. FOTO
Era il 24 febbraio quando le truppe di Mosca invadevano l'Ucraina. Le città rase al suolo, gli attacchi a Mariupol, le fosse comuni di Bucha, gli sforzi diplomatici per le trattative di pace: cosa è successo finora

Sono passati cinquanta giorni da quando, lo scorso 24 febbraio, le forze armate russe hanno invaso l’Ucraina. Quel giorno iniziava ufficialmente quella che il presidente russo Vladimir Putin ha definito “speciale operazione militare” per “denazificare” e “demilitarizzare” il Paese. In un discorso alla Nazione parlava delle formazioni neonaziste presenti sul territorio, che avrebbero avuto l’obiettivo di distruggere il popolo russo d’Ucraina
GUARDA IL VIDEO: La distruzione in un quartiere di Kiev
Le truppe di Mosca sferrano i primi attacchi sia a Sud-Est, nelle zone del Donbass e della Crimea, sia a Nord. Scendendo dalla Bielorussia si muovono verso la capitale Kiev (in foto, attacchi nel secondo giorno di guerra). Prendono controllo dell’aeroporto di Hostomel – a poco più di un’ora da Kiev – e della centrale nucleare di Chernobyl
Guerra in Ucraina, lo speciale di Sky TG24
Inizia l’esodo dei civili in fuga dal Paese: le stazioni di diverse città vengono prese d’assalto, circolano immagini di chilometri di auto incolonnate per scappare da Kiev. Al 12 aprile, secondo i dati dell'Unhcr, sono 4.656.509 gli ucraini che hanno lasciato le loro case
Guerra in Ucraina, la mappa dei profughi
È il 28 febbraio, quinto giorno di guerra, quando a Gomel, in Bielorussia, si riuniscono le delegazioni ucraine e russe per il primo di una lunga serie di colloqui di pace. A oggi, nessun risultato concreto è stato raggiunto
Le immagini simbolo del conflitto
Lo stesso giorno il presidente ucraino Zelensky firma la richiesta di adesione formale di Kiev all’Unione europea
I discorsi di Zelensky ai Paesi occidentali
Un giorno dopo - il sesto dall'inizio della guerra - i russi colpiscono la torre della tv di Kiev
Dai Balcani all'Ucraina, i conflitti che hanno toccato l'Europa nel Secondo dopo Guerra
Il 4 marzo, nono giorno di guerra, le forze armate russe attaccano la centrale nucleare di Zaporizhzhya. Uno dei reattori prende fuoco, ma la situazione rimane sotto controllo

Il 5 marzo da Irpin arrivano foto di decine di civili costretti a nascondersi sotto le macerie di un ponte distrutto per sfuggire ai bombardamenti nemici

L’8 marzo Zelensky tiene il primo di una lunga serie di discorsi ai parlamenti nazionali di altri Paesi. Alla Camera dei Comuni di Londra cita Shakespeare, Amleto e Winston Churchill. Parlerà anche con i parlamentari di Stati Uniti, Canada, Israele, Italia, Germania, Spagna e Lituania. Durante ogni discorso fa riferimento alla storia dello Stato a cui chiede aiuto

A due settimane dall’inizio della guerra, il 9 marzo, la Russia bombarda l’ospedale pediatrico di Mariupol, ancora in servizio. Mosca si difende dicendo che la struttura ospita il battaglione Azov, il reparto di combattenti ucraini accusati da Putin di voler portare avanti il genocidio dei russi

Il 16 marzo viene bombardato anche il teatro di Mariupol. Al momento dell’attacco era in funzione come rifugio di civili e bambini

Il 21 marzo - 26esimo giorno - un centro commerciale di Kiev è distrutto dagli attacchi aerei di Mosca
Il giorno dopo Zelensky è in videoconferenza con il Parlamento italiano, riunito a Montecitorio. Paragona Mariupol a Genova: “La guerra continua a devastare città ucraine, alcune sono completamente distrutte come Mariupol, che aveva mezzo milione di abitanti. Mariupol è completamente bruciata dopo tre settimane, una città grande come Genova. Immaginate la vostra Genova distrutta"

Tra il 24 e il 25 marzo un gruppo di civili ucraini viene fotografato mentre costruisce trincee sulla spiaggia di Odessa, città portuale e importante centro commerciale nel Sud dell'Ucraina

Trentun giorni dopo l’inizio del conflitto, il presidente americano Joe Biden tiene un discorso al Castello Reale di Varsavia. La Polonia è un Paese simbolico per il conflitto in corso: ex membro dell’Urss, oggi parte della Nato e dell’Unione europea, è in prima linea nell’accoglienza dei profughi in fuga dall’Ucraina

Durante il 37esimo giorno di guerra un deposito di carburante nella città russa di Belgorod viene colpito da missili lanciati da due aerei in volo. Mosca accusa Kiev, che nega di essere responsabile. È la prima volta che si vedono immagini di guerra in territorio russo

Il 4 aprile Zelensky è in visita a Bucha, piccola cittadina non lontana da Kiev, diventata nel frattempo nuovo simbolo della guerra. Le foto dei corpi senza vita di civili abbandonati in strada o gettati dentro improvvisate fosse comuni fanno il giro del mondo. In molti accusano Mosca di crimini di guerra. Putin nega: si tratta di una messinscena del governo di Kiev

Il 7 aprile - 43esimo giorno - sulla scia delle immagini in arrivo da Bucha, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite sospende la Russia dal Consiglio per i Diritti Umani

L'8 aprile la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, insieme all'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell, è in visita a Kiev. "Oggi comincia il cammino dell'Ucraina verso l'Ue", dice terminato l'incontro con Zelensky

L'11 aprile il cancelliere austriaco Karl Nehammer incontra Putin. È il primo leader di un Paese occidentale - membro della Ue ma non della Nato - ad andare a Mosca dall'inizio dell'offensiva russa: "Non una visita amichevole" ma un incontro "molto difficile, molto duro, molto franco". Nehammer ha detto a Putin che le sanzioni contro la Russia "saranno ulteriormente inasprite finché in Ucraina le persone continueranno a morire"