
Il bombardamento della stazione di Kramatorsk, che ha causato una strage di civili, ha scatenato reciproche accuse tra Mosca e Kiev. I russi dicono che è stato usato un missile Tochka, ora in dotazione all'esercito ucraino (ma anche le forze russe li adoperano ancora). L’Ucraina replica che è stato utilizzato un missile a grappolo ad alta precisione Iskander, arma in possesso dell’arsenale russo. Ecco cosa c’è da sapere

L’8 aprile la stazione ucraina di Kramatorsk è stata bombardata. Le vittime sono state decine, i feriti un centinaio. Kiev e Mosca si sono accusate a vicenda della strage, in particolare indicando quale tipo di missile sarebbe stato usato
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Le forze armate russe e i separatisti del Donetsk negano di essere responsabili dell'attacco, affermando che lo scalo ferroviario è stato colpito da un Tochka-U, un missile tattico ora in dotazione all'esercito ucraino. Secondo il Ministero della Difesa russo l’attacco è stato compiuto da un battaglione missilistico ucraino dalla località di Dobropolye. Lo scopo era "impedire ai civili di partire" per usarli come "scudi umani" da parte dell'esercito ucraino
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I missili Tochka sono stati ufficialmente dismessi dalle forze armate russe nel 2020, quando furono sostituiti dai più moderni sistemi Iskander. Gli esperti però concordano che i russi lo avevano tolto dal servizio qualche anno fa, ma poiché i più moderni Iskander stavano finendo, hanno rimesso in servizio il Tochka ed il suo impiego da parte dei russi è stato già documentato in altre occasioni in Ucraina (in foto un missile usato nel conflitto in corso)
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Kiev invece ha ribattuto che è stato proprio un Iskander, e non un Tochka-U, a causare la strage. La commissaria per i diritti umani del Parlamento ucraino Lyudmyla Denisova sostiene che "l'esercito criminale russo ha usato un missile a grappolo ad alta precisione Iskander" (nella foto un'immagine d'archivio dei missili Iskander)
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Al momento non sono disponibili analisi di fonti terze che abbiano valutato l'identità del missile caduto sulla stazione. Pietro Batacchi, direttore della Rivista italiana difesa (Rid), dopo aver esaminato le foto del missile, dalle quali si può evincere anche l'avvenuto sgancio delle bombe a grappolo, dice che il missile della strage di Kramatorsk è "un Tochka", in dotazione non solo alle forze armate ucraine ma anche a quelle russe, e non risulta abbattuto dalla contraerea, essendo sostanzialmente integro
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Adoperato in anni recenti anche nelle guerre civili in Yemen e in Siria, il sistema di missili balistici a corto raggio su piattaforma mobile Tochka è entrato in servizio nel 1975. Dispiegato nella Germania dell'Est, è stato poi sviluppato dalla difesa sovietica in due versioni che garantivano una gittata maggiore dei 70 chilometri originari: il Tochka-U (fino a 120 chilometri di gittata) e il Tochka-P (fino a 185 chilometri di gittata), entrate in servizio rispettivamente alla fine degli anni '80 e negli anni ’90
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Dotato di una testata a frammentazione (che può essere sostituita da una testata nucleare, biologica o chimica), il Tochka-U garantisce una notevole precisione nel raggiungimento dell'obiettivo, grazie a una probabilità di errore circolare (ovvero il raggio della circonferenza incentrata sul bersaglio entro la quale cade il 50% dei proiettili sparati contro di esso) tra i 10 e i 165 metri, superiore a quella tra i 50 e i 250 metri della versione originaria
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Mosca lo aveva utilizzato in diversi teatri di guerra anche dopo la caduta dell'Urss, a partire dal conflitto in Cecenia. Il Tochka-U è comunque rimasto nell'arsenale di diverse repubbliche ex sovietiche (in foto un'esercitazione bielorussa) ma anche la Russia non ha smesso del tutto di usarlo

Nello specifico, a possederlo sono la Bielorussia, il Kazakistan, l'Armenia e l'Azerbaigian (l'arma è stata vista più volte in azione nei conflitti tra Erevan e Baku per il Nagorno-Karabakh) e la stessa Ucraina (in foto una parata a Kiev). Il think tank statunitense Global Security stima che Kiev conti su circa 90 sistemi di lancio Tochka-U, dopo aver venduto all'esercito yemenita parte della dotazione ricevuta in eredità dopo il collasso dell'Unione Sovietica

Secondo i separatisti filorussi del Donbass, furono i frammenti di un Tochka-U lanciato dall'Ucraina e intercettato dalla contraerea secessionista a colpire un quartiere residenziale di Donetsk lo scorso 14 marzo (in foto), uccidendo 20 persone. Kiev negò ogni responsabilità ma non arrivò a sostenere in modo esplicito che anche i separatisti contino su batterie missilistiche di questa categoria. Un Tockha-U sarebbe poi stato utilizzato dalle forze ucraine lo scorso 24 marzo per l'affondamento della nave da sbarco russa Saratov, ormeggiata al porto di Beryansk