
Ucraina, anche i droni "kamikaze" Switchblade tra gli aiuti militari Usa a Kiev
L'ultima tranche di armi inviate da Washington porta il valore totale del supporto militare americano a 1,6 miliardi di dollari. In dotazione anche modelli di droni che sarebbero capaci di distruggere i carri armati

C’è chi li definisce “droni kamikaze” perché capaci di distruggere un carro armato. Il nome tecnico è Switchblade e sono l’ultimo modello di armi che gli Stati Uniti hanno deciso di inviare in Ucraina per aiutare Kiev a combattere contro la Russia. In foto, un’immagine promozionale rilasciata dalla casa produttrice dei droni, AeroVironment
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Gli Switchblade fanno parte dell’ultima tranche di aiuti militari che Washington ha deciso di fornire a Kiev, portando il valore totale delle dotazioni inviate a 1,6 miliardi di dollari
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Venti chili di peso, i droni dell’AeroVironment nel modello più evoluto possono volare per circa 40 chilometri. Prima di cadere sopra il bersaglio possono rimanere in aria per 40 minuti, in attesa del momento più opportuno per sferrare l’attacco
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In caduta riescono a raggiungere una velocità di 180 chilometri all’ora. Non è chiaro quanti Switchblade verranno inviati in termini numerici. A fine marzo, la Cnn parlava di 100 droni da inviare a Kiev. Il 4 aprile Bloomberg riferiva dell’invio di altre 10 unità ancora più sviluppate e letali delle prime 100
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L’assistente segretario della Difesa per la sicurezza e gli affari internazionali Usa, Celeste Wallander (in foto), ha dichiarato che a chiedere le armi è stata la stessa Ucraina
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Non sono state fornite ulteriori precisazioni riguardo al carico di Switchblade verso l’Ucraina, né è chiaro quanto queste armi siano state usate in passato dall’esercito statunitense
Si pensa che i droni in questione siano stati usati dagli Stati Uniti per la prima volta intorno al 2010, durante la guerra in Afghanistan

Il modello meno evoluto, il Switchblade 300, è un tipo di arma piuttosto economico, con un costo stimato intorno ai 6mila dollari al pezzo, contro i 150mila che possono essere spesi per altre munizioni, come i missili Hellfire sparati dai droni Predator

Nell’ultimo pacchetto di aiuti militari americani sono inclusi anche blindati Humvees (in foto, in Iraq), visori notturni, servizi satellitari e sistemi di comunicazione tattica sicuri

A questi si aggiungono i droni leggeri da ricognizione Puma e materiale per proteggere i civili contro eventuali attacchi chimici russi, come maschere antigas e tute protettive