Mondo
Un mese di guerra in Ucraina: le tappe del conflitto
Il 21 febbraio il presidente russo Putin riconosce l'indipendenza delle regioni separatiste del Donbass. Tre giorni dopo, il 24 febbraio, le truppe di Mosca invadono l'Ucraina. Milioni di profughi, città rase al suolo, negoziati che procedono a stento e sanzioni alla Russia: cosa è successo in questo primo mese di conflitto. A cura di Giacomo Cadeddu
È ormai un mese che Russia e Ucraina sono in guerra. A oggi, 24 marzo, secondo l'ONU oltre tre milioni di ucraini hanno abbandonato il Paese. Soprattutto donne, anziani e bambini: gli uomini sono chiamati alle armi. Gli altri danni, a guerra in corso, non sono ancora quantificabili. Dai primi missili su Kiev ai discorsi del presidente ucraino Volodymyr Zelensky ai parlamentari occidentali: le tappe principali della “operazione militare speciale” lanciata dal presidente russo Vladimir Putin per "demilitarizzare" e "denazificare" l'Ucraina
ANTEFATTI - Era iniziato da poco il 2022 quando la comunità internazionale inizia ad agitarsi. Sempre più soldati russi vengono inviati al confine con l’Ucraina, i servizi d’intelligence di vari Paesi - Stati Uniti per primi - lanciano l’allarme: Mosca è pronta ad attaccare Kiev. La guerra sembra lontana e invece, in poco tempo, diventa realtà: missili e bombe cadono sulle città, i civili iniziano a scappare dal Paese
IL RICONOSCIMENTO DELLE REPUBBLICHE DEL DONBASS – Il 21 febbraio Putin riconosce l’indipendenza dall’Ucraina delle due repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk, nella regione meridionale del Donbass. I due territori vicini alla Russia, culturalmente e politicamente, dal 2014 sono apertamente in scontro con il governo di Kiev. Putin, oltre a dire che l’Ucraina in quanto Paese “non esiste”, accusa la Nato di aver organizzato una pervasiva presenza militare in Ucraina: “Per noi è una minaccia”