Guerra Russia- Ucraina, chiude Novaya Gazeta giornale indipendente russo

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I redattori del quotidiano diretto dal Premio Nobel per la pace Dmitry Muratov, che pubblicò tra l'altro, i reportage di Anna Politkovskaja sulla guerra in Cecenia, hanno annunciato che sospenderanno le pubblicazioni fino alla fine della guerra

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Troppa pressione da parte delle autorità e così anche Novaya Gazeta, la più autorevole testata indipendente russa chiude. I redattori del quotidiano diretto dal Premio Nobel per la pace Dmitry Muratov, che pubblicò tra l'altro i reportage di Anna Politkovskaja sulla guerra in Cecenia, hanno infatti annunciato che sospenderanno le pubblicazioni fino alla fine della guerra in Ucraina (LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI LIVE).

L’ informazione russa e le direttive del Cremlino

Dopo la chiusura nelle ultime settimane di altri media quali la radio Echo di Mosca e la televisione Dozhd, il panorama dell'informazione russa appare quasi integralmente irreggimentato e in linea con le direttive del Cremlino, volte a cancellare ogni dissenso.

   

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Meduza, il sito fuori dal coro pro Putin

L'unica voce che continua a cantare fuori dal coro è quella di Meduza, sito di notizie ufficialmente messo al bando che però è ancora visibile aggirando la censura tramite Vpn. E proprio Meduza è stata l'unico media russo a trasmettere la prima intervista data dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky ad alcune testate russe. Il sito è stato designato ormai da quasi un anno come 'agente straniero'. Una classificazione che in teoria non comporta misure punitive, ma penalizza le testate che ne sono colpite soprattutto in termini di perdita di introiti pubblicitari, poichè gran parte delle aziende, nel timore di compromettersi, non accetta di mantenere con esse rapporti di collaborazione. 

MOSCOW, RUSSIA – MARCH 15, 2022: Channel One editor Marina Ovsyannikova talks to journalists after a hearing at Moscow's Ostankino District Court. On 14 March, Ovsyannikova ran onto live TV news with a sign and shouted slogans in protest against Russia's special military operation in Ukraine. The court found Ovsyannikova guilty of making calls for unsanctioned protests and sentenced her to a 30,000 rouble fine. Mikhail Japaridze/TASS/Sipa USA

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Le sedi internazionali a Mosca 

L'ultimo media, per ora, a guadagnarsi l'etichetta di agente straniero è stata oggi la tedesca Deutsche Welle, la rete internazionale della televisione pubblica tedesca il cui ufficio di Mosca era stato chiuso il 3 febbraio scorso dalle autorità russe in risposta al bando posto da Berlino alle trasmissioni della televisione russa in lingua tedesca RT DE.

   

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La motivazione di Novaya Gazeta

La sospensione delle pubblicazioni in formato cartaceo e ogni attività  online, i redattori di Novaya Gazeta l'hanno motivata così: “Sospendiamo le pubblicazioni fino alla fine 'dell'operazione speciale sul territorio dell'Ucraina'". Vale a dire l'invasione russa, che i redattori citano con la definizione ufficiale imposta dalle autorità di Mosca.

Le reazioni internazionali

Il giornale, afferma l'Alto rappresentante per la politica estera della Ue Josep Borrell, ha dovuto sospendere le pubblicazioni "in seguito ad anni di intimidazioni", nel quadro di un'opera di "censura" delle autorità che si accompagna alla "manipolazione e disinformazione dei media di Stato". "Oggi in Russia - ha rincarato Teresa Ribeiro, rappresentante per la libertà  dei media dell'Organizzazione per la sicurezza e cooperazione in Europa (Osce) - la libertà' di stampa è sostanzialmente imbavagliata".

Le pubblicazioni di Novaya Gazeta

Novaya Gazeta si è sempre contraddistinta per la pubblicazione di inchieste sulla corruzione, le persecuzioni politiche e vari altri argomenti, quali l'inquinamento. Il 24 febbraio, giorno dell'aggressione, sul sito del quotidiano Muratov aveva espresso "dolore e vergogna" e il giorno dopo l'edizione cartacea era uscita stampata in russo e in ucraino in segno di solidarieta' con il Paese invaso. Successivamente aveva annunciato di voler donare la medaglia del Nobel ai rifugiati ucraini. In passato il giornale aveva pubblicato le inchieste e gli articoli di denuncia degli abusi del potere di Anna Politkovskaja, uccisa nell'ottobre del 2006 in un agguato di cui non e' mai stato indicato il mandante.

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