Guerra Russia-Ucraina, Biden insiste e su Twitter definisce Putin “un dittatore”

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Il presidente Usa, a poche ore dalla conferenza stampa in cui ha chiarito che i suoi commenti sul leader del Cremlino sono "personali", scrive sul suo profilo e non su quello ufficiale: “Un dittatore deciso a ricostruire un impero non cancellerà mai l'amore di un popolo per la libertà”. Nelle scorse ore, dopo il polverone per le sue dichiarazioni, ha anche ribadito: "Non ritratto nulla". Ma ha aperto, per la prima volta dall’inizio del conflitto, a un incontro con Putin: "Dipende dall'argomento di cui vuol parlare"

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Joe Biden insiste e, mentre oggi sono in programma nuovi negoziati tra Russia e Ucraina, torna a definire Vladimir Putin “un dittatore”. Lo fa su Twitter, ma non dall’account ufficiale del presidente degli Stati Uniti (@POTUS), bensì dal suo profilo personale (@JoeBiden). "Un dittatore deciso a ricostruire un impero non cancellerà mai l'amore di un popolo per la libertà. La brutalità non distruggerà mai la volontà di essere liberi. L'Ucraina non sarà mai una vittoria per la Russia", ha scritto l’inquilino della Casa Bianca. Il tweet è arrivato poche ore dopo la conferenza stampa nella quale il presidente Usa ha chiarito che i suoi commenti sul leader del Cremlino sono "personali" (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE - I RACCONTI DI SKY TG24)..

Biden su Putin: “Non ritratto nulla”

Nonostante il polverone sollevato in patria e all'estero, quindi, Biden non sembra pentirsi delle sue parole e non ha intenzione di ritirare le sue dichiarazioni dei giorni scorsi sul presidente russo. "Non ritratto nulla", ha detto durante la conferenza stampa per la presentazione del budget 2023 che presto si è trasformata in un botta e risposta con la stampa sulla ormai famosa frase sulla "necessità di un cambio di regime" in Russia. Il presidente ha sottolineato di aver espresso il suo "sdegno morale" per le brutali azioni commesse da Putin in Ucraina. "Ero appena tornato da un incontro con tutte quelle famiglie", ha spiegato, precisando che si trattava di "un'opinione personale" e non di "un'indicazione politica". "Non sto suggerendo un cambiamento politico. Non l'ho fatto prima e non lo sto facendo adesso", ha poi ribadito sull'onda di quella nota con cui la Casa Bianca si era affrettata a correggere il tiro.

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Questa opinione personale Biden l'ha ribadita anche durante la conferenza. "Non mi scuso di nulla, l'invasione dell'Ucraina è totalmente inaccettabile e persone così non dovrebbero essere al potere", ha insistito incalzato dai giornalisti, rimarcando il fatto che di quello che pensa il leader del Cremlino delle sue parole "non gli interessa affatto". "Farà quello che vuole fare, non si farà influenzare da nessuno", ha precisato. Biden, quindi, non sembra temere che i suoi commenti possano aver minato la strada della diplomazia per una soluzione del conflitto. Poi, pur ribadendo che se Mosca userà le armi chimiche ci sarà una "risposta significativa", per la prima volta dall'inizio della guerra ha aperto alla possibilità di un incontro con Putin: "Dipende dall'argomento di cui vuol parlare".

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Le reazioni internazionali

Biden, riguardo alle parole di qualche giorno fa, ha quindi tirato dritto nonostante il monito dell'Onu - che ha chiesto una "de-escalation militare e della retorica" - e l'appello della Cina "al dialogo e alla negoziazione". "L'unico modo corretto per risolvere la questione ucraina è promuovere i colloqui e porre fine alla guerra, piuttosto che intensificare i conflitti", aveva commentato il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino Wang Wenbin. Anche il presidente francese Emmanuel Macron, che è l'unico leader europeo che ha ancora un filo diretto con Putin, nelle scorse ore ha preso le distanze dalle parole del presidente americano (ha detto che “non utilizzerebbe” la definizione di “macellaio” nei confronti del leader russo) parlando del rischio di "alimentare un'escalation di parole e azioni".

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