Guerra in Ucraina, sospetto avvelenamento per Abramovich durante trattative

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Tiziana Prezzo

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La notizia è stata riportata dal Wall Street Journal e da Bellingcat e confermata dal suo portavoce. Insieme all’oligarca russo sarebbero stati intossicati con sostanze chimiche anche mediatori ucraini (che però smentiscono). L'ex patron del Chelsea avrebbe incontrato direttamente Putin a inizio marzo (la corrispondente da Londra)

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LONDRA - A diffondere l’indiscrezione per prime sono state due testate autorevoli come il Wall Street Journal e Bellingcat, fino ad arrivare, a distanza di poco tempo, alla conferma dello stesso portavoce della vittima.  L’oligarca Roman Abramovich e membri della delegazione ucraina sarebbero stati avvelenati in occasione delle trattative tra i due Paesi in conflitto. Il fatto risalirebbe alla notte tra il 3 e il 4 marzo, durante la quale le vittime avrebbero manifestato sintomi da avvelenamento con sostanze chimiche. Abramovich avrebbe perso la vista per qualche ora e avrebbe subito la desquamazione della pelle su viso e mani. Sarebbe stato curato a Istanbul. Da parte ucraina, però, la notizia è stata smentita dopo una manciata di ore, almeno per quanto riguarda i componenti della delegazione di Kiev. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE).

L'incontro a Mosca con Putin

Diverse fonti giornalistiche avevano riferito negli ultimi giorni come l'ex patron del Chelsea avrebbe effettivamente rivestito un ruolo di mediatore e di come la sua non fosse solo una trovata per aggirare le sanzioni. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva insistito sul suo coinvolgimento e aveva persino chiesto che non fosse colpito da sanzioni. Il Financial Times aveva poi aggiunto l’importante dettaglio secondo il quale l’oligarca avrebbe anche incontrato direttamente Vladimir Putin a Mosca.

Gli incontri segreti a Istanbul

L’intricatissimo puzzle si è andato arricchendo di ulteriori dettagli. Il Times ha ricostruito gli spostamenti che avrebbero portato, a inizio marzo, Abramovich a volare da Israele in Turchia, quindi a Mosca e poi di nuovo a Istanbul. Secondo le ricostruzioni del quotidiano britannico, Abramovich sarebbe volato nella capitale russa dopo aver incontrato Rustem Umerov, un tataro originario della Crimea e membro del parlamento ucraino.

Crimea e Donbass sul modello di Hong Kong

I due avrebbero ragionato sulle possibili concessioni da parte di Kiev al Cremlino, riguardanti non solo la possibile neutralità del Paese ma anche la trasformazione della Crimea e del Donbass in una sorta di protettorati russi sulla falsariga di Hong Kong. Il colloquio - ma sarebbe meglio dire i ripetuti colloqui - avrebbe avuto luogo in un albergo a cinque stelle di Istanbul. Tutti gli incontri sarebbero stati coordinati dal portavoce del Presidente turco Recep Tayyip Erdogan, Ibrahim Kalin.

Il "niet" di Putin

“Digli che per me sono carta straccia”, sarebbe stata la sdegnata risposta di Putin alle proposte portate da Abramovich per conto degli ucraini. Ciononostante i negoziati andranno avanti nei prossimi giorni proprio nella megalopoli sul Bosforo.  

Draghi Zelensky Ansa

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