Il premier al Summit Ue: "Non siamo in un'economia di guerra ma se il conflitto dovesse protrarsi per tanto tempo dobbiamo essere pronti". Il vertice di Versailles, per il presidente del Consiglio è stato "un successo"
Il vertice di Versailles "è stato un successo, raramente ho visto l'Ue così compatta. Le sanzioni adottate contro la Russia sono molto pesanti e sono state adottate da tutti senza esitazioni. Possono essere anche più pesanti, l'importante è essere consapevoli che hanno un impatto su famiglie e imprese e, soprattutto, per il mantenimento della loro produzione. Questa situazione se non affrontata ha il potenziale di fratturare il sistema economico Ue spingendolo verso il protezionismo. Dobbiamo prepararci ma non è assolutamente un'economia di guerra. Ho visto degli allarmi esagerati. Prepararsi non vuol dire che ciò debba avvenire sennò saremmo già in una fase di razionamento. Dobbiamo ri-orientare le nostre fonti di approvvigionamento e ciò significa costruire delle nuove relazioni commerciali". Così il premier Mario Draghi in conferenza stampa dopo il Consiglio europeo. (DIRETTA - Guerra Ucraina-Russia)
"Su Kiev in Ue c'è grande disponibilità"
"Putin non vuole la pace, il piano di Putin sembra essere un altro. Io mi auguro che al più presto si arrivi ad uno spiraglio e noi faremo di tutto affinché Ucraina e Russia arrivino a parlarsi, purché sia preservata la dignità dell'Ucraina. C'è una grande disponibilità da parte di tanti, una grande determinazione da parte di altri e una notevole cautela da parte di altri ancora" sull'adesione di Kiev all'Ue. "Le regole per entrare sono molto precise e prevedono un lungo periodo di riforme strutturali. Io sono il primo a pensare che un messaggio di incoraggiamento sarebbe d'aiuto ma occorre rispettare anche cosa dicono gli altri", ha precisato il Presidente del Consiglio.
"Bisogna riconsiderare apparato regolatorio"
"La discussione ha toccato le insufficienze di materie prime, tra cui l'agro-alimentare. La risposta è che se ciò si aggraverà occorrerà importare da altri Paesi, come Usa, Canada o Argentina. Ciò determina una necessità di riconsiderare tutto l'apparato regolatorio e questo argomento lo ritroviamo sugli aiuti di Stato, sul Patto di Stabilità. C'è la convinzione che la Commissione debba rivisitare temporaneamente le regole che ci hanno accompagnato in questi anni", ha aggiunto il Premier.
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"Per obiettivi Ue servono due trilioni, trovare fondi"
"I bisogni finanziari dell'Ue per rispettare gli obiettivi di clima, difesa, energia sono
molto grandi. Secondo i calcoli della Commissione e assumendo che la mancanza che vogliamo riempire sulla difesa è lo 0,6%, il fabbisogno risulta essere pari a 1,5 o 2 o più trilioni di euro. Bisogna trovare un compromesso su dove trovare le risorse, a livello di bilancio nazionale questo spazio non c'è. Serve una risposta europea", ha proseguito.
"Su tavolo tassa extraprofitti società elettriche"
La tassazione degli extraprofitti delle società elettriche, dovuti al balzo dei prezzi energetici, è "certamente una fonte cui guardare attenzione": secondo le stime della Commissione europea, una simile misura darebbe un gettito che in Europa potrebbe arrivare a 200 miliardi di euro. Ha detto Draghi.