
Caro benzina, cosa sono le accise e quanto pesano sul prezzo del carburante
Mettere mano all'imposta, che dal 1995 è definita in maniera unitaria e contribuisce al bilancio dello Stato nel suo complesso, ridurrebbe i costi, ma avrebbe anche un effetto sulle finanze statali

Periodicamente in Italia il prezzo del carburante cresce e si torna a parlare dell’accisa (impropriamente chiamate “accise”). Anche quest’estate, nonostante l’obbligo di esporre i prezzi medi nei distributori, si sta assistendo a oltre due settimane di fila di aumenti dei costi alla pompa. Abbassare l’accisa farebbe scendere i prezzi ma lo Stato avrebbe meno risorse in cassa
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Il taglio dell'accisa sui carburanti è stato introdotto per la prima volta a marzo 2022 dal governo Draghi, e poi prorogato più volte fino al 18 novembre 2022. Anche il governo Meloni aveva prorogato la misura fino al 31 dicembre 2022, ma per il mese di dicembre aveva ridotto lo sconto a 15 centesimi al litro (e non più 25) su benzina e gasolio e a 5 centesimi (e non più 9) sul Gpl
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Le accise sono imposte sulla fabbricazione e vendita di prodotti di consumo. Come ricorda il sito di fact checking Pagella Politica, in passato i governi ne hanno fatto ampio uso per fare cassa, fronteggiare guerre e varie emergenze. Per esempio, negli anni Trenta il prezzo della benzina crebbe per finanziare le spese belliche in Etiopia ma, già quattro mesi dopo la fine del conflitto, la tassa sulla vendita della benzina venne rivista al ribasso
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Sono state poi introdotte imposte per supportare la ricostruzione successiva al disastro del Vajont, per fronteggiare le conseguenze dell’alluvione di Firenze e di terremoti come quello del Friuli e dell’Irpinia
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Oggi non si parla più di accise sul carburante, ma di un’unica accisa. Dal 1995, infatti, non si fa più distinzione tra le varie componenti di questa imposta e le risorse che ne derivano non finanziano specifiche attività, ma tutto il bilancio statale, come ha confermato il Ministero dello Sviluppo Economico a Pagella Politica
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Negli anni il valore dell’accisa sui carburanti è cambiato più volte, e non sempre in un’unica direzione. Ci sono stati anni in cui è salito e altri in cui è sceso

Il motivo per cui spesso si parla di un intervento in questo senso è l’impatto che queste imposte hanno sulle nostre tasche. Secondo gli ultimi dati della Commissione europea, i prezzi ai distributori italiani sono tra i più alti dell'Ue, ma la benzina in sé è una delle meno costose del continente

I listini italiani tasse incluse sono i quinti più alti in Unione Europea, dopo Finlandia, Danimarca, Francia e Grecia. Ma se togliamo le tasse dai prezzi, la benzina italiana non sarebbe più la quinta in Ue bensì la diciottesima. La materia prima italiana infatti costa tre centesimi in meno di quella tedesca, nove in meno di quella francese e dieci in meno rispetto a quella pagata dagli spagnoli

La differenza di prezzo con il resto d'Europa la fanno le tasse: in Italia paghiamo le più alte del Continente, circa il 55% del prezzo finale va allo Stato, tra accisa e Iva, la media europea è al 50% mentre in Spagna è solo il 47%

In Italia l’accisa su benzina e gasolio pesa per circa il 30% sul costo della benzina e per il 34% su quello del diesel. Il prezzo alla pompa deriva da tre elementi: costo della materia prima, accisa e Iva (che nel nostro Paese è al 22%). Secondo un rapporto della associazione europea per la mobilità Acea, nel 2022 l’Italia risultava essere il Paese europeo con l'accisa più alta sul gasolio e il secondo per quella sulla benzina dopo i Paesi Bassi
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