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Guerra in Ucraina, centinaia di volontari al confine polacco. Il reportage

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©Getty

Il servizio dell'inviata di Sky TG24 Monica Napoli dalla città polacca di Medyka

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"È toccante vedere tutte queste persone arrivare dall’Ucraina. Stanno vivendo un momento difficile e noi possiamo solo dare loro del caffè, cibo e amore”. A parlare è Peter, scozzese, arrivato a Medyka con un gruppo di volontari. Lavorano 24 ore su 24 per fornire beni di prima necessità alle persone che attraversano il confine. Peter, Roland, Mark fanno parte delle centinaia di volontari che hanno raggiunto il confine tra Polonia e Ucraina per dare un aiuto a chi scappa dalla guerra.  Dal Regno Unito alla Danimarca, dalla Spagna all’Italia sono volontari privati, ong e associazioni, portano cibo, medicine, giochi e beni di prima necessità. Come Lilano, partito dalla Francia con un gruppo di amici, appena arrivato dopo 24 ore di viaggio ha indossato il suo vestito da Jack Sparrow e ha iniziato a regalare dolci e giochi ai bambini che arrivano dall’Ucraina, stremati, infreddoliti e spaventati (AGGIORNAMENTI LIVE - SPECIALE - VIDEO).

Migliaia di persone ogni giorno valicano il confine stremate

Sono migliaia le persone che ogni giorno varcano il confine passando da Medyka ma non solo: arrivano a piedi, in auto. Dopo giorni di viaggio, al freddo e in condizioni critiche sono stremati. Scioccati, come racconta uno dei medici di primo soccorso, raccontano dei bombardamenti e mostrano le foto delle loro case distrutte. Donne, bambini, anziani, sono loro che giungono alle frontiere. Una volta  arrivati trovano anche un posto dedicato alle mamme, che possono così allattare o dare da mangiare ai propri figli.

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Centri commerciali convertiti in luoghi di prima accoglienza

A gestire le tante associazioni e i privati arrivati a Medyka per aiutare i profughi è Justyna, una volontaria polacca. Lamenta la mancanza di un’organizzazione governativa e, insieme ad altri volontari, sta cercando di allestire una cittadina alla frontiera dove fornire beni primari ai rifugiati. Una volta a Medyka, le persone arrivate dall’Ucraina vengono portate nei centri commerciali convettiti a centri di prima accoglienza. A Przesmyl sono decine i padiglioni all’interno di un supermercato Tesco. I posti messi a disposizione finora nell’area affidata e al gruppo italiano della missione Isfo Roe sono 500. “Abbiamo portato la nostra organizzazione e cerchiamo di regalare un sorriso, soprattutto ai bambini” , racconta con orgoglio il disaster manager, Gianni Marchegiani, che gestisce l’area italiana. Bambini che negli occhi portano ancora le immagini della guerra, nelle loro menti resta il suono delle sirene.

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