Polonia, si lavora per ripristinare il binario che collega Vienna a Leopoli. Il reportage

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Costruita dall'impero austro-ungarico, la ferrovia potrebbe diventare una via di uscita per migliaia di ucraini che stanno lasciando il Paese. Il reportage dell'inviata di Sky TG24 Monica Napoli da Kroscienko

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Si lavora senza sosta da giorni a Kroscienko, piccolo centro a ridosso della frontiera con l’Ucraina. Decine di operai sono impegnati nel ripristinare il binario della ferrovia in disuso da 12 anni, costruito un secolo e mezzo fa durante l’impero austro-ungarico, utilizzato per collegare Vienna a Leopoli. Binario che oggi potrebbe diventare una via di uscita per le migliaia di ucraini che stanno lasciando il Paese. Una volta in funzione, da qui possono passare almeno sei treni al giorno, dicono dalle Ferrovie polacche, e allegetire così la pressione su Przsemyl (GUERRA IN UCRAINA, LO SPECIALE - I REPORTAGE - IL VIDEOBLOG - GLI AGGIORNAMENTI).

In migliaia arrivano dal valico di Kruscienko

Intanto continuano ad arrivare in migliaia anche dal valico di Kruscienko. Arrivano a piedi, sotto la neve dopo aver trascorso la notte al freddo. Qualcuno è in macchina e sulle auto restano esposti i cartelli che avvertono della presenza dei bambini. Giungono stremati, trovano assistenza medica e un pasto caldo. Raccontano di viaggi lunghissimi e pericolosi. Come Anna e le sue tre figlie: sono partite il 4 marzo, sono arrivate in Polonia dopo 5 giorni. “Veniamo da Karkhif, la nostra città è completamente distrutta, non abbiamo più nulla”, racconta. Dalla frontiera vengono portati in una scuola poco lontano dove si controllano i documenti, viene dato loro un pasto caldo e l’aiuto necessario poi chi può va via subito, altri restano per qualche giorno. Decine i passeggini lasciati a disposizione delle mamme ucraine.

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Centinaia di volontari da tutta Europa per aiutare i profughi

Ad assistere le persone che scappano dalla guerra sono i vigili del fuoco, le ong di diversi Paesi e i volontari arrivati da ogni parte d’Europa come Dylan, studente americano a Parigi, che ha deciso di venire dopo aver visto le immagini in tv. “Davanti al coraggio degli ucraini e questa ondata di solidarietà non potevo che venire qui e dare una mano”. Sono centinaia i volontari che arrivano da tutta Europa. “Quando le persone varcano la frontiera cerchiamo di non parlare di ciò che sta accadendo, della guerra”, spiega Isabella, volontaria polacca. Viene da una cittadina poco lontana e resterà fino a quando sarà necessario.

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