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Ucraina, Mosca: "Kiev cessi azioni militari. Non ospitate jet ucraini o sarete in guerra"

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©Getty

In un nuovo round di colloqui, il presidente russo Putin è tornato a minacciare l'Occidente nel caso fornisca determinati aiuti di tipo militare a Kiev. Secondo l'Eliseo, il presidente russo è "molto determinato" nel raggiungere i suoi obiettivi e ha fornito alcune rassicurazioni, ma negato di prendere di mira i civili. Un'informazione subita smentita dagli Usa: "Ci sono notizie molto credibili su crimini di guerra commessi dalla Russia in Ucraina"

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Mosca non è disposta a fare passi indietro in Ucraina né a rimanere ferma a guardare se l'Occidente ospiterà aerei militari ucraini. In un nuovo round di colloqui, il presidente Vladimir Putin ha ribadito che vuole “denazificare l’Ucraina” e che raggiungerà i suoi obiettivi coi negoziati o con le operazioni militari. Tra i suoi piani, non rientrerebbe l'attacco alle centrali nucleari del Paese né ai civili. "Ci sono notizie molto credibili su crimini di guerra compiuti dalla Russia in Ucraina", ha detto però il segretario di Stato statunitense Antony Blinken mentre da Mariupol arriva la notizia che i corridoi umanitari sono di nuovo falliti (LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA - LE PROTESTE CONTRO LA GUERRA IN RUSSIA). 

 

Le minacce agli altri Paesi

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto all’Occidente di mandare armi e jet, ma il ministero della Difesa russo ha messo in guardia gli altri Paesi da una simile scelta: “Sappiamo che ci sono alcuni aerei da combattimento in Romania e in altri Paesi confinanti. Vogliamo sottolineare che l'uso futuro di questi aerei contro la forze armate russe potrebbe essere considerato come un coinvolgimento di questi Paesi nel conflitto armato". Nelle ultime ore, Putin aveva anche minacciato Europa e Stati Uniti nel caso avessero deciso di imporre una no-fly zone a Kiev: “Ogni mossa in quella direzione sarebbe da noi considerata una partecipazione al conflitto armato". Secondo quanto riferisce Mosca, “tutte le forze aeree del regime di Kiev pronte alla battaglia sono state distrutte”. Mentre si attende ancora la possibile mediazione della Cina, si è attivato Israele. Secondo quanto riferiscono le agenzie di stampa russe, il primo ministro Naftali Bennett avrebbe parlato anche in giornata con Putin e i due avrebbero concordato di continuare a scambiarsi opinioni sulla situazione in Ucraina. Bennett ha poi parlato anche con il presidente tedesco Olaf Scholz e con il presidente francese Emmmanuel Macron.

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Gli obiettivi di Mosca

Nel corso di una lunga telefonata con Putin, il presidente francese Emmanuel Macron ha insistito sull’importanza che "nessuna delle installazioni sia coinvolta nella guerra e nessuna offensiva abbia come obiettivo installazioni nucleari". Secondo quanto riferisce l’Eliseo, il presidente russo avrebbe detto di non avere alcuna intenzione di attaccarle e di essere "pronto a rispettare le norme sulla protezione delle centrali nucleari dell’Aiea". Proprio per assicurarsi che non siano solo parole, Parigi avrebbe sollecitato un intervento dei vertici dell'Agenzia nucleare internazionale “affinché le centrali siano poste al di fuori del conflitto e che ci sia la garanzia che la sicurezza delle installazioni non sia mai compromessa”. Undici giorni dopo l’invasione, in Ucraina si continua infatti a combattere e non ci sono segnali di una tregua. Secondo quanto riferisce l’Eliseo, Putin sarebbe apparso “molto determinato” nel raggiungimento dei suoi obiettivi: la "denazificazione" dell'Ucraina, la sua "neutralizzazione", il riconoscimento dell'annessione della Crimea e dell'indipendenza del Donbass. “Se [questi traguardi] non saranno raggiunti con il negoziato, lo saranno con le operazioni militari”, avrebbe detto Putin.

Gli attacchi militari

Secondo quanto riferisce Interfax, Putin avrebbe parlato di un possibile stop alle “operazioni speciali” a condizione che Kiev cessi le sue azioni militari. Mosca si rifiuta di parlare di un “conflitto” così come di una “invasione” e, nel corso della chiamata con Macron, ha addossato all’Ucraina anche la responsabilità di non rispettare i corridoi umanitari che avrebbero dovuto permettere l’evacuazione dei civili da Mariupol, ma sono stati violati. “Sono loro [gli ucraini] che decidono se lasciar uscire o no la popolazione dalle città accerchiate”, ha detto, negando qualsiasi responsabilità. La Russia dice anche che non sta prendendo di mira i civili, ma secondo il segretario di stato americano Antony Blinken, “ci sono notizie molto credibili su crimini di guerra commessi dalla Russia in Ucraina”. La vicepremier ucraina, Olha Stefanishyna, ha accusato la controparte di aver colpito ospedali e scuole nell’ambito di un “piano terroristico”. Non è solo l’Occidente a incolpare la Russia. Domenica, il numero uno dell’Organizzazione mondiale della sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha detto che “l’OMS ha confermato diversi attacchi a strutture sanitarie in Ucraina che hanno causato diversi morti e feriti”.

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