
Ucraina: chi è Mykhailo Fedorov, il ministro che ha messo le Big Tech contro la Russia
Apple, Microsoft, Google, Paypal, Facebook e YouTube hanno mosso passi per boicottare Mosca in risposta alla guerra contro Kiev. Elon Musk ha inviato nel Paese sotto assedio i satelliti Starlink di SpaceX. Il merito è anche del vicepremier e responsabile della Transizione digitale, che dai social si muove per convincere i colossi tecnologici a sabotare la Russia

Anche i colossi della tecnologia hanno deciso di boicottare la Russia in risposta all'invasione militare dell’Ucraina. Facebook e YouTube hanno oscurato i media statali affiliati al Cremlino, Google ha disattivato alcune funzioni su Google Maps per proteggere la popolazione ucraina, Apple e Microsoft hanno bloccato la vendita dei loro prodotti in Russia, Paypal le transazioni. La risposta comune dei giganti della tecnologia, secondo molti, è anche merito di Mykhailo Fedorov, vicepremier di Kiev e ministro per la Transizione digitale del Paese
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Da quando il territorio ucraino ha iniziato a essere attaccato dalle forze armate di Mosca, Fedorov ha lanciato appelli sui social – soprattutto su Twitter – chiedendo alle più importanti società tech di prendere posizione contro la Russia, tagliandola fuori dal resto del mondo. Lo spiega il Washington Post
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La testata statunitense ricostruisce i passi di Fedorov in quella che definisce come una delle operazioni più riuscite per influenzare le mosse di un’industria di norma molto cauta nel prendere posizioni all’interno di un conflitto
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Negli scorsi giorni Fedorov scriveva su Twitter: “Non ci saranno più prodotti Apple in Russia! Adesso finiamo il lavoro e blocchiamo l'accesso all'AppStore in Russia. Uccidono i nostri bambini, adesso staccategli l’accesso”. Messaggio pubblicato taggando direttamente Tim Cook, Ceo di Apple
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In un altro post, questa volta rivolto al numero uno di Tesla Elon Musk, Fedorov lanciava un altro appello. “Mentre tu provi a colonizzare Marte – la Russia sta provando a occupare l’Ucraina”, si legge sul Twitter del vicepremier ucraino, che a Musk chiedeva di inviare al Paese sotto assedio una fornitura di satelliti Starlink
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I satelliti Starlink sono stati messi a punto dall’azienda aerospaziale di Musk, SpaceX. In breve, servono per l’accesso in banda larga a Internet, fondamentale per mantenere l’Ucraina collegata al mondo durante l’assedio russo. Pochi giorni dopo l’appello a Musk, Fedorov pubblicava una foto delle forniture di Starlink arrivate in Ucraina
Il profilo Twitter di Fedorov
Secondo Alex Bornyakov, viceministro di Fedorov, citato sempre dal Washington Post, il capo della Transizione digitale di Kiev avrebbe fatto pressione per ricevere aiuto durante la guerra ad almeno 50 società tech. Nel frattempo, il suo team avrebbe provato a coinvolgere un gruppo di cittadini ucraini espatriati per convincere le aziende ad agire davvero

Fedorov ha lanciato appelli anche al fiorente mondo delle criptovalute. La richiesta è quella di bloccare utenti russi e i servizi nel Paese avversario e far fiorire le raccolte fondi di Kiev. Obiettivo, scrive sempre sui social Fedorov, raggiungere i 100 milioni. Intanto, in un anno, i follower del suo profilo Twitter sono passati da qualche decina a oltre 210mila

Anche prima dello scoppio del conflitto, il vicepremier di Kiev ha sempre tenuto gli occhi puntati sulle Big Tech. A settembre 2021 dall'Ucraina era volato direttamente nella Silicon Valley per incontrare Cook e iniziare a programmare la transizione digitale per cui è stato chiamato a dirigere l’omonimo ministero. Tutto documentato con relativa foto su Facebook

Fedorov, 31 anni, non è un politico di lungo corso. Ha ottenuto il posto che ricopre attualmente aiutando l’attuale capo di Stato Volodymyr Zelensky a organizzare la sua campagna elettorale digitale. Nei mesi precedenti il conflitto, si è occupato di mettere a punto gli strumenti tecnologici per far funzionare i passaporti vaccinali Covid in Ucraina