Guerra Russia-Ucraina, ministro esteri Cina: “Deploriamo lo scoppio del conflitto”

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Pechino si dice "estremamente preoccupata per le conseguenze per i civili": "Occorre rispettare l'integrità territoriale e la sovranità di tutti i Paesi". Poi l’invito all’"Ucraina e alla Russia per trovare una soluzione attraverso i negoziati". Kiev chiede una mediazione cinese per il cessate il fuoco

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Nelle ultime ore il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha detto al suo omologo ucraino, Dmytro Kuleba, che la Cina “deplora lo scoppio del conflitto ed è estremente preoccupata per i danni ai civili”. Nel colloquio telefonico, Pechino ha dichiarato di sostenere “tutti gli sforzi internazionali costruttivi che portino a una soluzione politica” e ha ribadito “il rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale di tutti i Paesi”. Non è la prima volta che la Cina esprime una posizione del genere da quando è scoppiata la guerra, ma il suo atteggiamento si è distinto da quello di altri Stati che hanno deciso di condannare in modo diretto le scelte del presidente russo Vladimir Putin (LE ULTIME NOTIZIE - GLI ALLEATI DI PUTIN - IL RACCONTO DEGLI INVIATI DI SKYTG24). Da parte sua, l'Ucraina "aspetta con impazienza una mediazione della parte cinese per realizzare il cessate il fuoco". Il ministro degli Esteri Kuleba ha affermato che "porre fine alla guerra è la massima priorità della parte ucraina" che è "aperta a negoziare una soluzione" con "positività e sincerità". 

Le responsabilità del conflitto

Da quando è iniziato il conflitto, la Cina ha più volte chiesto a “tutte le parti” di evitare un’ulteriore escalation. Lo ha fatto anche di recente, per bocca del portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, dopo che Putin ha messo in allerta il deterrente nucleare. L’ambasciatore cinese all’Onu, Zhang Jun, ha anche fatto sapere che Pechino ritiene “legittime” le preoccupazioni in materia di sicurezza dietro a questo conflitto, comprese quelle della Russia, che molti altri hanno definito esagerate se non del tutto infondate. Più nel dettaglio, secondo il diplomatico, bisogna rispettare la sovranità dell’Ucraina ed evitare che diventi “un avamposto per il confronto tra le grandi potenze” ma anche “affrontare in modo adeguato” le richieste della Russia a fronte di “cinque round successivi di espansione della Nato. Per questo motivo, bisogna “adoperarsi per forgiare un meccanismo di sicurezza europeo equilibrato, efficace e sostenibile in modo da raggiungere una pace e una stabilità durature per il continente europeo", ha detto l’ambasciatore, aggiungendo che “non si può guadagnare nulla fomentando una nuova guerra”. Il ministro degli Esteri ucraino ha detto al suo omologo che l’Ucraina "aspetta con impazienza una mediazione della parte cinese per realizzare il cessate il fuoco", ma non è ancora chiaro quale ruolo svolgerà Pechino nel concreto anche se ha più volte chiesto di adottare una “soluzione diplomatica”. Finora c’è solo una certezza: durante il voto della risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di condanna dell'aggressione militare nei confronti dell'Ucraina, la Cina si è astenuta.

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La posizione di Pechino sulle sanzioni

La Cina si è distinta da molti altri Stati anche perché non ha imposto sanzioni alla Russia e ha anzi fatto sapere di essere fortemente contraria a questa ipotesi. "Il Paese si oppone all'uso delle sanzioni per risolvere i problemi ed è ancor più contraria alle sanzioni unilaterali che non hanno basi nel diritto internazionale", ha detto il portavoce del Ministero degli Esteri, Wang Wenbin, aggiungendo che "è stato da tempo dimostrato che le sanzioni, lungi dal risolvere i problemi, ne creano solo di nuovi". Il portavoce ha anche assicurato che "Cina e Russia continueranno a svolgere la normale cooperazione commerciale nello spirito del rispetto reciproco, dell'uguaglianza e del reciproco vantaggio".

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