L'invasione della penisola iniziò il 20 febbraio di otto anni fa. Venne poi organizzato a tempo di record un referendum sull'autodeterminazione, il cui esito portò all'annessione da parte di Mosca, in violazione del diritto internazionale
Tra le richieste del presidente Vladimir Putin per porre fine all'attacco della Russia in Ucraina c'è il riconoscimento della Crimea come territorio appartenente a Mosca. La penisola è stata invasa dai russi nel febbraio 2014: fino ad allora, era una Repubblica autonoma indipendente all'interno dell'Ucraina. Instaurato un governo filorusso e organizzato un referendum lampo, Mosca annesse la penisola in violazione del diritto internazionale, della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI SULLA GUERRA - LO SPECIALE - I LIVE DEI NOSTRI INVIATI).
Gli "omini verdi"
A scatenare la reazione di Mosca fu l'esautoramento del presidente ucraino Viktor Janukovich e del suo governo da parte del Parlamento ucraino, perché considerati smaccatamente filorussi. A precedere l'occupazione furono i cosiddetti "omini verdi", ossia i miliziani armati privi di insegne militari - mandati nella penisola a costituire la cosiddetta "autodifesa della Crimea" - mentre lungo le coste apparve la flotta del Mar Nero dell'armata della Federazione russa.
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I posti di blocco a Sebastopoli
Dal 20 febbraio 2014, alle porte di Sebastopoli comparvero i primi posti di blocco russi, accompagnati da non pochi mezzi corazzati. Due giorni dopo, Putin convocò i capi dei suoi servizi di sicurezza per "iniziare a lavorare sul ritorno della Crimea in Russia". Dopo alcune manifestazioni pro-russe a Sebastopoli, il 27 febbraio iniziarono una serie di conflitti a fuoco fra gli "omini verdi" e le forze armate ucraine. La Russia assunse così il controllo del Consiglio supremo (il Parlamento) della Crimea e occupò la maggior parte dei siti strategici della penisola.
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Il referendum lampo
Insediato un governo filorusso, venne organizzato a tempo di record un referendum sulla "autodeterminazione della Crimea". Il risultato fu bulgaro: il 95% dei voti furono favorevoli.
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L'annessione alla Russia
Il 18 marzo 2014 Mosca formalmente incorporò la Crimea, insieme a Sebastopoli, come due soggetti federali della Federazione russa. Tutto questo in violazione del diritto internazionale, della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina.