
Covid, proteste No vax in Canada e Nuova Zelanda: decine di arresti. FOTO
Le manifestazioni dei No vax proseguono in diverse parti del mondo. A Wellington scontri con la polizia: almeno 50 arresti durante lo sgombero del presidio davanti al Parlamento. Tolleranza zero anche in Canada per la protesta dei tir. La Casa Bianca: disagi alla catena dei rifornimenti

Le proteste dei No vax proseguono in diverse parti del mondo. In particolare le situazioni più tese si registrano in Canada e in Nuova Zelanda, dove i rispettivi governi hanno minacciato la tolleranza zero
GUARDA IL VIDEO: Covid Canada e Nuova Zelanda, pugno duro contro no vax
In Nuova Zelanda ci sono stati alcuni scontri tra No vax e polizia durante lo sgombero di un presidio davanti al Parlamento, con oltre 50 arresti. La polizia ha deciso di intervenire dopo tre giorni di assedio e vari tentativi di sciogliere l'assembramento pacificamente
Covid, in Nuova Zelanda proteste nei pressi del Congresso a Wellington
Gli attivisti, circa 150, hanno cantato l'haka maori e opposto resistenza. Gli agenti sono stati presi a pugni e calci tra gli slogan "questa non è democrazia", "vergognatevi" e "non obbedite agli ordini"
Covid, prosegue la protesta dei camionisti in Canada: oltre 20 arresti
La protesta è iniziata martedì, sull'onda delle manifestazioni in atto in Canada, con centinaia di camion e camper che bloccavano le strade nel centro di Wellington. Molti dei conducenti dei veicoli hanno abbandonato la proteste dopo 24 ore, ma un gran numero di attivisti è rimasto sul prato davanti al parlamento, affermando di voler rimanere "per tutto il tempo necessario"
Covid Canada, proteste a Ottawa: dichiarato lo stato d'emergenza
Il consiglio comunale di Wellington, che nelle prime fasi della protesta aveva evitato di intervenire, ha annunciato che comincerà ad emettere multe contro i veicoli che bloccano le strade cittadine. E il vice primo ministro Grant Robertson ha chiesto alla polizia di agire per liberare le strade bloccate

In Canada invece, la polizia canadese ha arrestato oltre alcune decine delle migliaia di dimostranti che negli ultimi giorni hanno preso parte alle proteste dei camionisti contro le misure anti Covid e l'obbligo di vaccino se si attraversa la frontiera con gli Usa

Dimostranti rimangono a Ottawa dopo quasi due settimane di proteste, ha fatto sapere la polizia della capitale canadese spiegando che fino a un quarto dei mezzi pesanti (circa 100) del cosiddetto “Freedom convoy" hanno bambini a bordo, i quali potrebbero essere a rischio durante le operazioni

Finora sono state aperte quasi 80 indagini penali relative alle proteste, ha proseguito la polizia, e sono stati effettuati circa due dozzine di arresti. Sebbene la protesta sia stata per lo più pacifica, le autorità hanno inoltre espresso preoccupazione per la retorica estremista di gruppi di estrema destra che si sono uniti alle proteste

"Il nostro messaggio ai manifestanti rimane lo stesso: non venite. Se lo fate, ci saranno delle conseguenze", ha detto il vice capo della polizia, Steve Bell, parlando ai media ieri. Martedì è stato riaperto l'Ambassador Bridge, il più trafficato ponte commerciale tra Canada e Usa, dopo che era stato bloccato dalla protesta. Inoltre, alcune province canadesi, come il Saskatchewan e il Quebec, hanno annunciato l'alleggerimento delle restrizioni anti Covid reclamato dai manifestanti

La polizia di Ottawa ha ribadito che arresterà i manifestanti che stanno occupando le strade della città in protesta contro le restrizioni per il Covid. "Chiunque blocca le strade o aiuta a bloccare potrebbe essere perseguito", si legge in una nota della polizia che paventa anche il sequestro dei mezzi usati per bloccare la mobilità

Dagli Usa l'amministrazione Biden fa sapere che “sostiene le proteste pacifiche ma è importante capire che la manifestazione dei camionisti in Canada sta causando problemi alla catena degli approvvigionamenti". Il settore più colpito in questo momento è quello "automobilistico"

Passata dall'America all'Oceania, la protesta dei tir rischia di dilagare anche in Europa, dove il movimento No vax ha chiamato a raccolta gli attivisti via social, minacciando un sabato di tensioni a Parigi