La decisione è arrivata su indicazione del sindaco di Ottawa, Jim Watson. Il primo cittadino ha ammesso che la situazione è ormai “fuori controllo”, con la presenza di un numero di manifestanti nettamente superiore a quello delle forze dell'ordine. Le proteste, che coinvolgono anche altre città canadesi, erano iniziate circa 10 giorni fa su iniziativa dei camionisti, contrari all'obbligo vaccinale
Le proteste contro le restrizioni anti-Covid in Canada hanno spinto il sindaco di Ottawa, Jim Watson, a dichiarare lo stato di emergenza. Lo conferma, tra gli altri, anche l’agenzia Reuters riportando come le proteste abbiano portato all'occupazione e alla paralisi della capitale canadese, con mezzi e tende che stanno bloccando le strade. Il primo cittadino ha ammesso che la situazione è ormai “fuori controllo”, con la presenza di un numero di manifestanti nettamente superiore a quello delle forze dell'ordine. Da qui la decisione, presa dal governo locale, secondo cui le proteste rappresentano una minaccia per la sicurezza dei residenti.
Situazione “fuori controllo”
Ad Ottawa, come riferito nelle scorse ore ad una radio locale da Watson, il centro è occupato da oltre una settimana dai manifestanti che protestano contro le restrizioni anti-Covid. “La situazione ora è completamente fuori controllo perchè sono i manifestanti a fare la legge”, ha ammesso il sindaco. “Stiamo perdendo la battaglia ma dobbiamo riprenderci la nostra città, ha poi aggiunto, considerando “inaccettabile” il comportamento della folla che blocca le strade, tra slogan e clacson. I manifestanti, tra l’altro, hanno promesso di voler proseguire l'occupazione delle strade fino alla revoca delle misure anti-Covid. Nel corso di una riunione di emergenza, il capo della polizia di Ottawa, Peter Sloly, ha poi denunciato di non avere mezzi sufficienti per bloccare definitivamente quello che ha definito uno “stato d'assedio” e ha chiesto al governo locale “risorse supplementari”. E per questo sono stati inviati circa 250 agenti della gendarmeria reale, un corpo di polizia federale.
L’origine della protesta
La protesta è iniziata circa 10 giorni ed è stata innescata in origine dai camionisti canadesi, contrari all'obbligo di vaccino per chi varca la frontiera con gli Usa, e che coinvolge anche altre città canadesi, come Toronto. Il “corteo della libertà” o “Freedom Convoy”, come è stato ribattezzato, ha visto nei giorni scorsi alcuni camion giunti ad Ottawa, fin davanti al parlamento, per protestare contro le politiche adottate dal premier Justin Trudeau. La marcia di protesta, proveniente da est e da ovest del Canada, era iniziata come una manifestazione contro l'obbligo vaccinale per i camionisti transfrontalieri, ma si è poi trasformata in una manifestazione contro le politiche governative adottate durante la pandemia, dove ad essere coinvolti ora sono anche migliaia di simpatizzanti. Tra i motivi delle proteste, le misure che richiedono ai conducenti di camion e tir di nazionalità canadese, di rientro in patria dagli Stati Uniti, di essere pienamente vaccinati, salvo dover seguire la quarantena per 14 giorni. I camionisti stranieri che risultano solo parzialmente vaccinati oppure non vaccinati verranno, invece, sono respinti e rimandati proprio negli Usa. Trudeau, che è in isolamento dopo essere risultato positivo al Covid-19 la scorsa settimana, ha escluso di voler utilizzare i militari per sciogliere la protesta. Secondo il primo ministro, il convoglio della protesta sta rappresentando solo una “piccola minoranza marginale”. Questo perché, secondo fonti governative, circa il 90% dei camionisti transfrontalieri canadesi e quasi il 79% della popolazione ha ricevuto due vaccinazioni contro il Covid.