
Covid, dopo un anno e mezzo gli Usa riaprono le frontiere ai vaccinati
Gli Stati Uniti hanno posto fine alla chiusura dei confini terrestri e aerei decretata nel marzo 2020, ma solo per coloro che hanno completato il ciclo vaccinale. Dall'8 novembre possono accedere anche i viaggiatori stranieri immunizzati che giungono da Paesi fino a oggi soggetti a restrizioni di viaggio a causa della pandemia

Oggi, 8 novembre, gli Stati Uniti riaprono le frontiere terrestri e aeree ai passeggeri che hanno completato il ciclo vaccinale per il Covid-19, ponendo così fine alla chiusura decretata nel marzo 2020
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Si conclude così la lunga attesa per l’Europa, che aveva già riaperto le sue porte agli americani vaccinati all'inizio dell’estate. Le restrizioni ai viaggi, introdotte dall'ex presidente Donald Trump, sono state mantenute fino a ora dall'attuale inquilino della Casa Bianca, Joe Biden
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Dunque, dall’8 novembre - ha reso noto la Casa Bianca - gli stranieri che vogliono entrare negli Stati Uniti per visite considerate non essenziali, come il turismo o la maggior parte delle riunioni familiari, potranno farlo sia in aereo sia attraverso i confini terrestri di Messico e Canada
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Potranno accedere agli Usa anche i viaggiatori stranieri vaccinati che arrivano da Paesi fino a oggi soggetti a restrizioni di viaggio a causa della pandemia: l'elenco, oltre ai 26 Stati europei dell'area Schengen, comprende Regno Unito, Irlanda, Brasile, Cina, Iran, Sudafrica e India

Come indicato in un comunicato diffuso la scorsa settimana, il dipartimento della Sicurezza Nazionale ha avvertito che, "a causa del maggior volume di viaggiatori, i tempi di attesa alla dogana saranno prolungati", e quindi raccomanda di avere i documenti a portata di mano e di mostrare "pazienza"

L'apertura delle frontiere arriva poco dopo che gli Stati Uniti hanno raggiunto un tasso di immunizzazione pari al 70% della popolazione adulta. Gli Usa stanno già somministrando dosi di richiamo agli over 65 e hanno iniziato questa settimana la vaccinazione di bambini e bambine tra i 5 e gli 11 anni

Per l'ingresso nel Paese, gli Stati Uniti accetteranno tutti i vaccini che sono stati autorizzati dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), compreso quello di AstraZeneca

I Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) considerano una persona "completamente vaccinata" se sono trascorsi 14 giorni da quando ha ricevuto un vaccino a dose singola o da quando ha completato il ciclo vaccinale nel caso di doppia dose

Per ora, l'Oms non ha autorizzato alcuni dei vaccini che vengono somministrati in America Latina, come il russo Sputnik V e il cinese CanSino. Oltre alla prova dell'immunizzazione, i passeggeri internazionali dovranno presentare un test Covid negativo effettuato tre giorni prima della partenza

I bambini di età compresa tra 2 e 17 anni non dovranno essere vaccinati per entrare negli Stati Uniti, ma dovranno presentare un test negativo. I bambini sotto i 2 anni, invece, sono esenti sia dal vaccino sia dal test

Le restrizioni cadono non solo per il turismo, ma anche per studio o lavoro. Il decreto, firmato da Biden, prevede alcune esenzioni: oltre a quella per i minori, non sono obbligate a essere vaccinate persone con problemi medici oppure provenienti da Paesi dove i vaccini non sono ampiamente disponibili

Come detto, oltre al vaccino, tutti dovranno presentare anche un test contro il Covid negativo effettuato entro tre giorni dalla partenza. Spetterà alle compagnie aeree attuare le nuove procedure, pena di sanzioni sino a 35mila dollari per violazione