Tragedia set Rust, pistola di Baldwin usata per gioco da membri troupe con proiettili veri

Mondo
©Ansa

Secondo le prime conclusioni dell’inchiesta, l’attore che ha sparato e ucciso accidentalmente la direttrice della fotografia Halyna Hutchins e ferito il regista Joel Souza non sapeva che l’arma fosse caricata con proiettili veri. Anzi, tutti avevano udito annunciare che era scarica. Responsabile del controllo delle armi era una ragazza poco più che ventenne. Baldwin potrebbe essere chiamato in causa in veste di produttore per non avere fatto il massimo per garantire la sicurezza

ascolta articolo

Alec Baldwin non sapeva che la pistola con cui ha sparato e ucciso la direttrice della fotografia Halyna Hutchins e ferito il regista Joel Souza fosse carica, anzi, tutti avevano udito annunciare che l'arma era scarica. È quanto emerso dall'inchiesta sul tragico incidente avvenuto sul set del film “Rust" in un ranch di Santa Fe. La responsabile del controllo delle armi era una ragazza poco più che ventenne. Baldwin potrebbe tuttavia essere chiamato in causa in veste di produttore per non avere fatto il massimo per garantire la sicurezza. Secondo quanto riporta TMZ citando alcune fonti, la pistola di scena sarebbe stata usata da alcuni componenti della troupe di "Rust" per gioco fuori dal set utilizzando proiettili reali e questo potrebbe spiegare perché conteneva munizioni vere. La polizia ha rinvenuto sul set proiettili veri e a salve nella stessa area, e questa potrebbe essere un'altra spiegazione del perché una munizione vera sia poi finita nella pistola di scena.

Per Baldwin rischi legali come produttore 

Baldwin rischia conseguenze non nella veste dell'attore che ha sparato ma come uno dei produttori. Secondo alcuni esperti legali citati dai media americani, è improbabile che venga accusato di omicidio colposo in quanto non sapeva che la pistola era carica. L'unica possibilità che venga incriminato penalmente è se sarà accertato che ha maneggiato l'arma in modo pericoloso, cosa che finora non è emersa. Come uno dei produttori del film, però, rischia, almeno dal punto di vista civile, una serie di azioni legali se verrà accertata una negligenza nella sicurezza. Anche se l'attore è il produttore principale, le indagini potrebbero rivelare che altri produttori hanno ridotto la soglia di sicurezza e quindi essere responsabili.

La dinamica

A quanto emerso, sul set si è sentito l’urlo "cold gun", pistola scarica. La troupe era schierata, con la direttrice della fotografia Halyna Hutchins e il regista Joel Souza vicini a guardare le scene su uno schermo. Come previsto dal copione, Alec Baldwin doveva uscire dalla chiesa ed estrarre l'arma dalla fondina. L'attore lo ha fatto una prima volta senza problemi. La seconda però qualcosa è andato storto e dalla pistola è partito un colpo, uno solo, che ha centrato Hutchins al petto prima e Souza alla clavicola poi. Le informazioni preliminari raccolte dalla polizia di Santa Fe, in New Mexico, scagionano quindi Baldwin, inconsapevole che la pistola fosse carica, anche se resta da chiarire se l'abbia maneggiata in sicurezza o meno. 

leggi anche

Alec Baldwin spara sul set, morta la direttrice della fotografia

I dubbi dell’esperto

Sulla base dai dati a disposizione, l'esperto di armi sui set Bryan Carpenter ipotizza che l'attore abbia però violato la regola numero uno, ovvero non puntare mai un'arma di scena, carica o scarica, contro un altro essere umano. Ignaro del proiettile anche l'assistente alla regia David Halls, che aveva consegnato l'arma all'attore dopo averla prelevata da un carrello grigio posizionato vicino a dove Baldwin doveva girare la scena. Le pistole erano state preparate dalla responsabile della sicurezza armi sul set, la ventiquattrenne Hannah Gutierrez Reed. La ragazza era al suo primo incarico e nelle scorse settimane non aveva nascosto, in un podcast, i dubbi sulle sue capacità nello svolgere il lavoro di armiere. Aveva raccontato delle sue paure e dei consigli ricevuti dal padre, Thell Reed, famoso armiere di Hollywood che ha lavorato in grandi produzioni come 'Django Unchained' e 'Once Upon a Time in Hollywood' di Quentin Tarantino. E proprio su Halls e Gutierrez Reed che al momento si concentrerebbe l'inchiesta in corso, visto che sono stati loro a toccare per ultimi le armi prima dell'incidente fatale. I detective continuano gli interrogatori i testimoni: al momento nessuno è stato incriminato. Le autorità hanno sequestrato tutte le armi sul set ma anche gli abiti di scena di Baldwin, così come i filmati e i video, anche quelli ripresi con i cellulari. L'obiettivo è capire se qualcuno, anche inavvertitamente, possa aver ripreso l'incidente da diverse angolazioni, chiarendone così meglio la dinamica. 

leggi anche

Tragedia sul set, in pistola munizioni vere. Baldwin non sapeva

Le proteste sul set

Emergono intanto dettagli sulla condizioni di lavoro al Bonanza Creek Ranch. Secondo alcune indiscrezioni, poche ore prima del dramma un gruppo di operatori e tecnici aderenti al sindacato di settore aveva lasciato il set per protestare contro le giornate di lavoro troppo lunghe e i salari troppo bassi. Ma anche per gli eccessivi spostamenti: alla troupe erano state promesse camere d'albergo a Santa Fe, poi però erano stati prenotati alloggi ad Albuquerque, a 80 chilometri di distanza. Le lamentele riguardavano anche la scarsa sicurezza sul set, della quale si sarebbe lagnata anche Hutchins. Nei giorni precedenti all'incidente infatti la controfigura di Alec Baldwin aveva sparato accidentalmente due colpi dopo che gli era stato detto che la pistola non aveva alcuna munizione, neanche a salve. In tutto ci sono stati tre incidenti legati alle pistole di scena prima della tragedia di Hutchins: "Abbiamo avuto tre casi. Questo non è assolutamente sicuro", si era lamentato un operatore con il manager di produzione. 

leggi anche

Morti sul set, non solo "Rust": 10 altri incidenti fatali a Hollywood

I protocolli non rispettati

Al posto della troupe aderente all'International Alliance of Theatrical Stage Employees erano stati impiegati lavoratori non aderenti al sindacato pur di continuare le riprese, giunte ormai al dodicesimo giorno dei 21 previsti. Secondo gli esperti del settore, è chiaro che i protocolli non sono stati rispettati, neanche la distanza minima di sicurezza di oltre sei metri. "La sicurezza è la nostra priorità. E anche se non siamo a conoscenza di nessuna denuncia sulla sicurezza sul set, condurremmo un'indagine interna sulle nostre procedure", ha fatto sapere da parte sua Rust Movie Productions, la casa di produzione del film. Hollywood intanto piange la vittima Halyna Hutchins, ricordata con un messaggio d'amore sui social dal marito Matthew: "Ci ha ispirato con la sua passione e la sua visione - ha scritto -. La nostra perdita è enorme". Proprio Matthew Hutchins e il figlio sarebbero stati avvistati insieme a Baldwin a Santa Fe, all'uscita dell'albergo che li ospita. Dagli scatti strappati dal New York Post, l'attore - vestito con abiti scuri - è apparso evidentemente abbattuto. Baldwin ha partecipato alla commemorazione privata per la donna.

vedi anche

Alec Baldwin, dagli esordi all'incidente sul set di "Rust"

Mondo: I più letti