
Nel Paese si registra un'impennata di casi e morti, ma nonostante il dato dei positivi abbia raggiunto livelli simili a quelli d'inizio anno, il numero dei deceduti rimane in proporzione limitato. Il governo vuole ora rilanciare la campagna vaccinale, che ha visto un rallentamento dopo la partenza sprint dei primi mesi

Nel Regno Unito aumentano casi e decessi di persone positive al coronavirus. Ieri, i contagi giornalieri sono stati 49.139 (oltre 40.000 per l'ottavo giorno di fila), appena una ventina meno del numero registrato lunedì 18, record da metà luglio. I morti sono stati 179. Se si guarda il grafico soprastante, relativo al 2021, si potrà notare che all'inizio dell'anno le curve dei casi e dei decessi avevano lo stesso andamento: oggi, invece, salgono i contagi ma le morti in proporzione restano limitate
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Il Regno Unito ha riaperto tutto il 19 luglio. Da quel giorno la quota dei vaccinati con ciclo completo è cresciuta di 14 punti percentuali. Eppure, secondo il ministro della Sanità britannico Sajid Javid, dovesse proseguire l'aumento dei casi c'è il rischio che si arrivi a 100mila contagi giornalieri in inverno. Il servizio sanitario, al momento, regge
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Come si vede dal grafico, la curva dei nuovi casi di positivi al coronavirus nell'ultimo mese nel Regno Unito è nettamente più alta rispetto a quelle di Germania, Francia, Italia e Spagna
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Lo stesso andamento si può notare per i decessi
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Nel Regno Unito, secondo gli ultimi dati, i morti con Covid sono due per milione di abitanti, l'Italia è a 0,6. La situazione è decisamente peggiore in Lettonia, giunta a 8. Come si nota dalla curva, la curva nel Paese baltico era sotto controllo fino a inizio settembre, poi l'improvvisa impennata
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Il ministro della Sanità britannico, affermando che per ora le curve dei contagi e quella dei decessi restano lontani dai picchi dell'ultima ondata d'inizio 2021, ha insistito sulla necessità di ridare slancio alla campagna dei vaccini, rallentata dopo la partenza sprint dei mesi scorsi, come si evince anche da questo grafico

I divari di vaccinazione tra i Paesi stanno aumentando: l'Italia ha quasi tre quarti di popolazione immunizzata, più del Regno Unito. In Lettonia solo un cittadino su 2 è completamente vaccinato, ancora più bassa la percentuale in Russia

Così a Mosca gli over 60 che non lavorano devono stare a casa per 4 mesi per combattere l'aumento dei casi, come riportano le testate internazionali

Lockdown quasi totale invece in Lettonia da oggi fino al 15 novembre. La gran parte dei negozi resta chiusa e gli assembramenti, all'interno e all'esterno, sono vietati. Viene introdotto un coprifuoco in vigore dalle 20 alle 5 del mattino. Con soltanto la metà della popolazione vaccinata, la Lettonia ha uno dei più bassi tassi di vaccinazione nell'Unione Europea

Se il primo ministro della Lettonia Krisjanis Karins ha chiesto scusa ai vaccinati per il nuovo lockdown, il ministro della Salute Daniels Pavļuts ha fatto mea culpa: "Noi, il governo e la società intera non siamo riusciti a raggiungere una copertura vaccinale sufficiente. Per cui dobbiamo chiedervi di sospendere le vostre vite per alcune settimane per evitare lo scenario peggiore possibile"

C'è però chi fa peggio della Lettonia in termini di persone completamente vaccinate contro il Covid: è il caso della Serbia, dove solo il 43% della popolazione è immunizzata e dove la campagna si è quasi arenata negli ultimi tre mesi

Non solo la Serbia: anche altri Paesi balcanici come la Romania e la Bulgaria sono tra gli Stati europei con meno vaccinati. A seguire i Paesi baltici: la Lituania, la Lettonia e l'Estonia

A dimostrazione dell'efficacia dei vaccini c'è anche il fatto che i Paesi europei con meno vaccinati sono quelli con più decessi, rispetto alla popolazione, nell'ultima settimana