
Covid, report Iss: i morti non vaccinati sono 23 volte di più di quelli vaccinati
I dati emergono da un approfondimento dell'Istituto superiore di sanità sul periodo tra l'1 febbraio e il 5 ottobre 2021. In questi mesi sono stati 38.096 i decessi di persone positive al virus: tra queste, 33.620 (l’88,2%) non avevano ricevuto alcuna dose e 1.440 (il 3,7%) avevano completato il ciclo vaccinale. In media, i deceduti immunizzati erano 'iperfragili', con età media più alta rispetto ai non vaccinati (85,5 contro 78,3) e un numero medio di patologie più alto (5,0 contro 3,9 pre-esistenti)

I deceduti per Covid-19 con ciclo vaccinale completo erano 'iperfragili', con un'età media più alta rispetto ai non vaccinati (85,5 contro 78,3) e con un numero medio di patologie significativamente più alto (5,0 contro 3,9 pre-esistenti). Nella lista delle vittime, le donne sono di meno e quando muoiono a causa del virus sono mediamente più anziane rispetto agli uomini. I dati arrivano dall’Iss, l'Istituto superiore di sanità
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Le cifre, riportate dalla Sorveglianza integrata Covid-19 coordinata dall'Iss, sono state ricavate sia da un report che descrive le caratteristiche di 130.468 pazienti deceduti e positivi a Sars-CoV-2 in Italia dall'inizio della sorveglianza al 5 ottobre 2021, sia da un approfondimento del report basato su 671 cartelle cliniche dall'1 febbraio 2021 al 5 ottobre 2021, periodo in cui si è iniziato a somministrare i vaccini
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Nel periodo dall’1 febbraio 2021 al 5 ottobre 2021 sono 38.096 i decessi di persone positive al Sars-CoV-2, di cui 33.620 (l’88,2%) senza alcuna dose e 1.440 vaccinati con ciclo completo (3,7%). In pratica, in questo periodo, i morti non vaccinati sono 23 volte di più di quelli immunizzati
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L'analisi delle caratteristiche dei deceduti per Covid, spiega l'Istituto superiore di sanità, "indica che la presenza di cardiopatie (cardiopatia ischemica, fibrillazione atriale e scompenso cardiaco), di demenza e di cancro si è dimostrata più alta nel campione di vaccinati”
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Dai risultati osservati, sottolinea Graziano Onder - direttore del dipartimento di Malattie cardiovascolari, endocrino-metaboliche e invecchiamento dell'Iss - "è possibile ipotizzare che i pazienti molto anziani e con numerose patologie possono avere una ridotta risposta immunitaria, e pertanto essere suscettibili all'infezione da Sars-CoV-2 e alle sue complicanze pur essendo stati vaccinati"

"Queste persone molto fragili e con una ridotta risposta immunitaria - prosegue Onder -. Sono quelle che possono maggiormente beneficiare di un'ampia copertura vaccinale dell'intera popolazione, in quanto ciò riduce ulteriormente il rischio di infezione. Ridurre la circolazione del virus è il miglior modo per proteggerli"

Per quanto riguarda le caratteristiche demografiche delle vittime, il report raccoglie i dati di 130.468 pazienti deceduti e positivi a Sars-CoV-2 in Italia dall'inizio della sorveglianza al 5 ottobre 2021, riportati dalla Sorveglianza integrata Covid-19 coordinata dall'Istituto duperiore di sanità (Iss)

L'età media dei pazienti positivi a Sars-CoV-2 e deceduti in Italia è 80 anni (mediana 82, range 0-109). Sul totale di 130.468 vittime registrate nel Paese fino al 5 ottobre, 1.601 (l'1,2% del totale) erano under 50. In particolare, 399 di questi avevano meno di 40 anni (245 uomini e 154 donne con età compresa tra 0 e 39 anni), mentre risultano essere 15 i bambini con meno di 10 anni (0-9) che non ce l'hanno fatta; 20 sono i decessi nella fascia 10-19 anni, 76 quelli fra i 20-29enni
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Complessivamente, spiegano gli autori, fra le donne decedute dopo aver contratto infezione da Sars-CoV-2 l'età mediana risulta essere 85 anni, fra gli uomini 80 anni. Le donne decedute sono 56.792, pari al 43,5% del totale dei morti

Solo nella fascia d'età sopra i 90 anni il numero di decessi di sesso femminile è superiore a quelli di sesso maschile, dato però da mettere in relazione al fatto che la popolazione in questa fascia è costituita per circa il 72% da donne