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L'appello del cardinale Parolin all'Onu: "Vaccini per tutti e cessate il fuoco globale"

Mondo

Nel suo intervento nel corso della 76esima Sessione dell'Assemblea Generale dell'Onu il Segretario di Stato vaticano ha affrontato temi caldi come l’emergenza sanitaria nel mondo, i conflitti, i cambiamenti climatici, spronando la comunità internazionale a una maggiore collaborazione

La pandemia ha messo in luce ancora di più il divario tra i paesi più ricchi e quelli più poveri, rendendo necessaria una collaborazione dell’intera comunità internazionale. E’ l’appello del cardinale Parolin che ha parlato all'Assemblea generale dell'Onu chiedendo che si lavori insieme per porre rimedio alla situazione di coloro che sono ai "margini" delle cure sanitarie e farmaceutiche, come è emerso nella pandemia da Covid-19. "Questo è particolarmente vero per quanto riguarda i vaccini, che devono essere a disposizione di tutti, soprattutto nelle aree di conflitto e nei contesti umanitari" (SPECIALE COVID).

Vaccini devono essere a disposizione di tutti

Il Segretario di Stato vaticano ha aggiunto: "La resilienza richiede un rinnovato esame" sui sistemi sanitari "sopraffatti dalla pandemia e che hanno lasciato così tanti senza cure sufficienti o alcuna cura. Persino oggi molti non hanno accesso a test, cure di base o vaccini e nemmeno alle infrastrutture energetiche che renderebbero possibili tali cure. La resilienza richiede un esame della fragilità e carenze dei nostri sistemi economici, che hanno lasciato molti indietro a causa della grave crisi economica e la recessione e ha reso i poveri ancora più vulnerabili".

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Appello cessate il fuoco globale

La Santa Sede ribadisce il suo appello per "un cessate il fuoco globale". Con questo messaggio il segretario di Stato vaticano ha dichiarato che il "recente aggravamento della situazione umanitaria in Afghanistan e le tensioni politiche in corso in Siria e in Libano, così come in altri luoghi, sono un duro promemoria dell'impatto che i conflitti esercitano sui popoli e sulle nazioni. La Santa Sede - ha sottolineato - invita gli Stati a prestare attenzione all'appello del Segretario Generale e di Papa Francesco per un cessate il fuoco globale e per una condivisione responsabilità umanitaria".

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Nuovi diritti spesso imposti senza consenso

Ci sono "nuove interpretazioni dei diritti umani" e "in molti casi, i 'nuovi diritti' non solo contraddicono i valori che dovrebbero sostenere, ma vengono imposti nonostante l'assenza di consenso internazionale" ha poi detto Parolin aggiungendo: "Le nuove interpretazioni parziali diventano tristemente il punto di riferimento ideologico di un 'progresso' spurio" generando divisioni. In questo modo si toglie forza alla protezione dei diritti umani fondamentali: "il diritto alla vita, alla libertà di pensiero, coscienza e religione, e alla libertà di opinione ed espressione".

Clima, Cop26 può rimediare a decenni inerzia

La Cop26 a Glasgow è "un'importante opportunità per la resilienza, poiché la comunità internazionale ha la possibilità di impegnarsi nuovamente per la protezione della nostra casa comune" ha proseguito Parolin. "Stiamo sperimentando gli effetti di decenni di inerzia in termini di inondazioni estreme, siccità, incendi, scioglimento dei ghiacciai, recessione dei litorali, malnutrizione e malattie respiratorie che l'aumento delle temperature sta accelerando". Il Segretario di Stato ha ricordato "i tragici disastri naturali che hanno colpito i nostri fratelli e sorelle ad Haiti, persone che già soffrono a causa di questioni politiche e umanitarie", chiedendo alla comunità internazionale di "lavorare insieme in solidarietà per uno sviluppo durevole e sostenibile del quale gli haitiani possono essere i principali protagonisti". 

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