"Sappiate che noi non perdoneremo, noi non dimenticheremo, noi vi daremo la caccia e vi faremo pagare per quanto avete fatto", ha detto il numero uno della Casa Bianca
La notizia del sanguinoso attentato all'aeroporto di Kabul, coglie il Presidente durante il briefing del mattino, dedicato proprio agli aggiornamenti sulle ultime fasi della complicata e controversa evacuazione degli americani dall'Afghanistan. Il Comandante in capo è con il Segretario di Stato, quello alla Difesa e il Comandante degli Stati maggiori congiunti. Nei video collegamenti criptati ci sono i generali del Pentagono, quelli sul campo a Kabul, gli uomini dell'intelligence a Doha. Se lo aspettavano, lo prevedevano ma non hanno saputo prevenirlo. L'attacco all'aeroporto, costato la vita a più di una dozzina di marines e al numero ancora imprecisato ma crescente di molte decine di civili afghani, è la perdita più grave subita dai militari americani negli ultimi dieci anni e il primo dall'inizio del 2020, quando un attentato spinse Trump a scendere a patti con i talebani, impegnandosi a lasciare il Paese. (LA CRONACA - LE FOTO - GLI AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE - LO SPECIALE AFGHANISTAN)
"Vi daremo la caccia e ve la faremo pagare"
Il Presidente rimanda di un giorno l'incontro con il premier israeliano volato fino a Washington. Fa domande, ascolta risposte, esamina scenari e opzioni che gli vengono sottoposte. Dalla situation room della Casa Bianca, Joe Biden non uscirà prima di sera, visibilmente stanco e provato, promette: "Chi è caduto oggi è parte della grande confraternita degli eroi americani. Coloro che hanno perpetrato questo attacco e coloro che desiderano danneggiare gli Stati Uniti, sappiate che noi non perdoneremo, noi non dimenticheremo, noi vi daremo la caccia e vi faremo pagare per quanto avete fatto" (VIDEO). Toglie subito il dubbio, l'attacco non cambia i piani del ritiro. Scadenza confermata per martedì prossimo ma anche dopo, non spiega come, gli americani cercheranno un modo di portare in salvo gli afghani che hanno collaborato con loro. Spiega di essere pronto a mandare sul campo altri soldati, anche solo per questi ultimi giorni se i generali lo chiedessero, ma non sembra il caso. Dice di non fidarsi dei talebani ma anche di non avere prove che siano collusi con i terroristi dell'Isis. E comunque, sottolinea, il ritiro americano è interesse di entrambe le parti. Ricorda che l'operazione ponte aereo è ancora rischiosa e, con oltre 100 mila persone già evacuate, senza precedenti. Dovrebbero essere ancora un migliaio i cittadini con passaporto statunitense da esfiltrare. Nessuno di loro sarà lasciato indietro ma per altre centinaia di migliaia di afghani che si qualificherebbero per l'asilo invece, non ci sono garanzie.