
Gay pride Ungheria, Budapest si colora di arcobaleno e sfida le politiche omofobe di Orban
Trentamila al corteo nella capitale per protestare contro il premier, che a inizio mese ha introdotto una legge che vieta il tema dell'omosessualità nelle scuole. All'evento anche una delegazione di politici italiani, tra cui Brando Benifei e Alessandro Zan del Pd, Vladimir Luxuria ed esponenti di Più Europa

Budapest si tinge di arcobaleno e sfida il premier Viktor Orban. Migliaia di persone hanno sfilato al Gay Pride nella capitale ungherese contro la legge anti-LGBTQI del governo. La norma, originariamente pensata per aumentare le pene per i reati di pedofilia, ha avuto il sostegno di tutta l'opposizione fino a quando, pochi giorni prima del voto, Fidesz (il partito di Orban) ha aggiunto al testo il divieto di parlare di omosessualità ai minori nelle scuole e sui media
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Al corteo hanno preso parte trentamila persone, ottomila in più rispetto a due anni fa, che hanno celebrato i diritti Lgbtq e protestato in modo pacifico tra musica, balli, bandiere, ventagli e ombrellini arcobaleno per difendersi dal caldo
Ddl Zan e legge contro l'omotransfobia: come funziona all'estero
All'evento anche una delegazione di politici italiani, tra cui Brando Benifei e Alessandro Zan del Pd (nella foto), Vladimir Luxuria ed esponenti di Più Europa che hanno sfilato assieme al sindaco della capitale ungherese, Gergely Karácsony, esponente di punta dell'opposizione
Ddl Zan, il testo integrale
"Siamo qui a Budapest per portare più Europa in Ungheria e dimostrare che le persone Lgbt ungheresi non sono sole di fronte all'attacco da parte del governo di Orban", ha detto nel corso di una diretta Facebook Yuri Guaiana, membro della direzione di Più Europa,
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Il premier nazionalista ha risposto annunciando un referendum sul controverso provvedimento "per fermare Bruxelles come avvenne cinque anni fa sulla questione dei migranti". Il leader di Fidesz già guarda alle elezioni del 2022 e con questo nuovo braccio di ferro con l'Europa vuole dimostrare che la sua presa sul Paese è ancora solida, così da raccogliere i consensi che gli garantirono la vittoria allo scorso voto

Eppure, secondo un sondaggio Ipsos del mese scorso, il 46% degli ungheresi è favorevole alle nozze gay. E secondo una ricerca del think-tank Globsec il 55% non è d'accordo con la "demonizzazione della comunità"

"Invece di proteggere le minoranze, il governo sta usando le leggi per emarginare gli Lgbtq nel proprio Paese", hanno denunciato gli organizzatori della manifestazione di Budapest. Il Gay Pride ha mostrato "ai politici assetati di potere" che la comunità non si farà "intimidire".

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"Incoraggiamo iniziative in ogni Paese per garantire l'uguaglianza e la dignità di tutti gli esseri umani, indipendentemente dal loro orientamento sessuale o identità di genere", si legge nella nota firmata tra gli altri dalle ambasciate italiana, britannica, tedesca e americana