Covid, a Malta focolai tra studenti: almeno 120 italiani bloccati per la quarantena

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Nel Paese c’è stato un balzo dei contagi anche a causa dei focolai scoppiati nelle scuole di lingua, riaperte agli stranieri. Cinquanta italiani - tra ragazzi e guide - sono risultati positivi al coronavirus, gli altri sono risultati negativi al tampone: tutti sono stati messi in quarantena in hotel. Tra di loro una ventina di pugliesi. Bloccati anche sette ragazzi e una ragazza neo diplomati di Imperia, in vacanza a Sliema per festeggiare la maturità. Farnesina: norme maltesi non consentono rientro negativi

Sono tra 120 e 130, tra studenti minorenni e accompagnatori, gli italiani bloccati a Malta a causa di un focolaio Covid scoppiato durante una vacanza studio. Cinquanta persone - tra ragazzi e guide - sono risultate positive al coronavirus, le altre sono risultate negative al tampone: tutte sono state messe in quarantena nel Paese. Non solo: sono bloccati a Malta, a causa di un altro focolaio, anche otto studenti (sette ragazzi e una ragazza) neo diplomati al Liceo scientifico Viesseux di Imperia, in vacanza a Sliema per festeggiare la maturità. "Per il momento la normativa maltese rimane confermata e non consente il ritorno nel nostro Paese, né per le persone positive né per i contatti stretti negativi, per 14 giorni", si legge in una nota della Farnesina in merito alla vicenda (COVID: AGGIORNAMENTI LIVE - SPECIALE).

Il balzo dei contagi a Malta

A Malta, Paese col più alto tasso al mondo di residenti completamente vaccinati e dove i nuovi casi erano scesi a zero qualche settimana fa, negli ultimi giorni c’è stato un balzo dei contagi. Da una settimana l’arcipelago ha riaperto alle comitive di teenager italiani ed europei: secondo le autorità, il 90% dei 252 casi attualmente attivi (di cui tre ricoverati) riguarda giovani stranieri entrati nel Paese - con un test molecolare negativo - per studiare in una delle circa 40 scuole d'inglese presenti tra Malta e Gozo o per fare una vacanza. Tra i focolai, se ne registrano 9 in altrettante scuole d'inglese.

Medical biologists and laboratory technicians wearing protective gear working with swabs samples in a laboratory of Microbiology and Virology, where tests for SARS-CoV-2 which causes the COVID-19 disease are conducted for suspected cases.. on April 28, 2020 in Milan, Italy. Photo by Clemente Marmorino/Eyepix/ABACAPRESS.COM (Marmorino Clemente/Eyepix/ABACA / IPA/Fotogramma, Milan - 2020-04-28) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

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Gli studenti italiani bloccati nel Paese

Tra gli italiani bloccati a Malta, che ora stanno trascorrendo la quarantena in un albergo, ci sono anche una settantina di minorenni più i loro accompagnatori. Secondo le norme maltesi, in caso di positività la quarantena è obbligatoria (e a pagamento) fino a un doppio tampone negativo. Ieri l'ambasciata, in continuo contatto telefonico con i ragazzi, ha organizzato in collaborazione con le autorità un servizio di trasporto per radunare gli studenti al Corinthia Marina, a Saint Julian, riconvertito in Covid Hotel, al quale nessuno può avere accesso.Il cluster, si apprende, ha colpito anche ragazzi francesi e spagnoli. A parlare dei ragazzi rimasti bloccati nel Paese è stato Erich Grimaldi, presidente del comitato “Cura Domiciliare Covid19”, a cui si è rivolta la mamma di una ragazza di Portici (Napoli) per chiedere che venisse fornita assistenza ai giovani. Proprio grazie al comitato, per alcuni degli studenti sono in arrivo ricette e farmaci. "I ragazzi - ha spiegato Grimaldi - sono stati contattati dai medici volontari, i quali si sono attivati con i professionisti sanitari e farmacisti fino a individuare quelli disposti a ricevere le ricette dall'Italia e consegnare i farmaci, dopo circa una settimana di isolamento senza alcuna terapia". Anche l'Ambasciata italiana a La Valletta - come ha precisato in un post su Facebook - sta assicurando assistenza, “in raccordo con le competenti Autorità maltesi”. “Il Personale della Sede, compatibilmente con le restrizioni di carattere sanitario, si sta recando presso le strutture dove sono ospitati i gruppi più numerosi di connazionali, per assicurare che il trattamento risponda agli standard concordati in occasione dell'acquisto del pacchetto”, ha precisato la sede diplomatica.

Almeno 20 ragazzi pugliesi

Tra i ragazzi bloccati nel Paese ci sono anche una ventina di pugliesi. Tra loro c'è anche un minore di Molfetta (Bari): il sindaco Tommaso Minervini, esprimendo forte preoccupazione, ha scritto al ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio e al presidente della Puglia Michele Emiliano affinché attivino tutte le procedure per consentire il rimpatrio dei ragazzi risultati negativi al tampone e far svolgere loro il periodo di quarantena nei propri comuni di residenza.

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Gli 8 ragazzi di Imperia in vacanza

A Di Maio si è rivolto anche il presidente della Liguria Giovanni Toti. Bloccati a Malta, infatti, ci sono anche sette ragazzi e una ragazza di Imperia che erano nel Paese per una vacanza post diploma. Tutti diciottenni e compagni di classe, a fine giugno erano andati a Sliema per festeggiare la maturità. A quanto si apprende, i problemi sono scoppiati in aeroporto quando, al momento del rientro in Italia, uno degli otto studenti - l'unico non vaccinato - è risultato "reattivo" agli anticorpi del test. A quel punto per tutti è scattata la quarantena e i giovani sono stati portati in un hotel in isolamento. “A nessuno è stato effettuato un tampone molecolare. Inoltre, non è stato notificato alcun inizio di quarantena, non un pezzo di carta. E i costi della permanenza, a Malta, ricadono sulle famiglie. Se resteranno 14 giorni, abbiamo contato una spesa di circa duemila euro a famiglia”, ha detto il fotografo Adolfo Ranise, padre di uno degli studenti imperiesi. I genitori dei ragazzi hanno preso contatti con l'Ambasciata italiana a Malta. "Sono molto gentili e disponibili – ha spiegato Ranise –, ma hanno dato l'idea di avere le mani legate. Secondo me, l'errore di fondo è stato quello di non aver fatto il tampone". "Sono partiti che erano tutti negativi. Erano contenti di aver superato la maturità e volevano regalarsi questa vacanza, che adesso si sta trasformando in un guaio", ha concluso Ranise. Toti, comunque, ha fatto sapere che “il ministero degli Esteri ha già preso contatti con le autorità maltesi per ottenere informazioni aggiornate, chiare e precise sulla situazione e fare in modo che i ragazzi possano rientrare quanto prima sulla base delle normative vigenti”.

Ha preso il via alle 9 nell'isola di La Maddalena, nel nord Sardegna, la campagna "Sardi e vaccinati" per le isole minori, 14 maggio 2021. Sono stati convocati oltre 7.000 cittadini per sottoporsi, tra oggi e domenica 16 maggio, alla somministrazione del vaccino anti covid con l'obiettivo dell'immunizzazione di massa per tutti i cittadini dai 16 anni in su, secondo quanto previsto dall'accordo per le isole minori tra la struttura  commissariale per l'emergenza Covid e le Regioni.
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Nei giorni scorsi i media maltesi avevano riportato casi simili tra gli studenti spagnoli. Il quadro della ripresa dei contagi e dei nuovi focolai preoccupa La Valletta che, anche dopo il duro attacco dell'Associazione dei medici maltesi che aveva bollato l'apertura al turismo come una mossa 'dilettantistica', ha deciso una netta stretta. Il vicepremier e ministro per la Salute, nonché medico, Chris Fearne ha annunciato che, da mercoledì prossimo, a Malta si potrà entrare soltanto con un certificato di vaccinazione (maltese, Green Pass Ue o della britannica Nhs) completata da almeno 14 giorni: "Saremo il primo Paese in Europa a fare questo passo", ha detto. Inoltre ha disposto, dallo stesso giorno, la chiusura di tutte le scuole di lingua. E anche il calcio, nel Paese, è motivo di preoccupazione. Una settimana fa in migliaia si sono ammassati in strada per festeggiare lo scudetto vinto dallo Spartans Hamrun. E per la finale di Euro 2020 di domenica prossima tra Italia e Inghilterra (la tifoseria locale è da sempre divisa 40-60, con vantaggio della componente nostalgica dello status di colonia) la polizia è stata chiamata alla massima allerta, per motivi di sicurezza pubblica ma anche in funzione anti-contagi. Quasi tutti i bar e ristoranti dell'arcipelago hanno già preparato gli schermi per il tifo.

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