Sono 47,7 milioni i francesi chiamati alle urne domani per la prima tornata elettorale dall’inizio dell’emergenza Covid. Sarà un’occasione per valutare il lavoro del governo e l’operato del partito del presidente, La République en Marche. Sulla maggioranza pesano però due spettri: quello dell’astensionismo - che potrebbe arrivare a una percentuale record del 60% - e quello dei partiti di destra, primo su tutti il Rassemblement National di Marine Le Pen
Chiamata alle urne per 47,7 milioni di francesi. Domani, domenica 20 giugno, si voterà per le elezioni regionali e dipartimentali, prima tornata elettorale nel Paese dall’inizio dell’emergenza sanitaria Covid-19, sulla quale pesa però il rischio di un astensionismo record. Sarà anche un test in vista delle presidenziali dell’aprile 2022 per il presidente Emmanuel Macron e per il suo partito, La République en Marche (LREM), per valutare la gestione della pandemia. Con un secondo turno fissato in calendario per il 27 giugno, le elezioni si preannunciano come un confronto diretto tra il presidente in carica e la sua prima rivale, Marine Le Pen.
Per cosa si vota
Oltre ai presidenti delle 12 regioni, saranno eletti i consiglieri regionali e dipartimentali che rimarranno in carica per i prossimi sei anni. I primi vengono scelti con un sistema elettorale misto tra voto maggioritario e proporzionale, i consiglieri sono invece eletti con voto maggioritario a due turni e in un binomio obbligatorio uomo-donna.
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La destra
In otto regioni su 12, si preannuncia un faccia a faccia interno ai partiti di destra: quella estrema di Le Pen e il suo Rassemblement National e quella più moderata di Les Républicains, partito fondato nel 2015 dall’ex presidente Nicolas Sarkozy. Gli ultimi dati Ifop, raccolti per LCI e Le Figaro, segnalano crescenti consensi per l’estrema destra che, per la prima volta, potrebbe vincere in una regione, la Provenza-Alpi-Costa Azzurra, mentre sarebbe in vantaggio in altre cinque: Bretagna, Occitania, Borgogna Franca Contea, Centro Val della Loira e Nuova Aquitania.
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Il partito di Macron
Nervosismo nella maggioranza di governo per i risultati degli ultimi sondaggi. Il partito di Macron, alleato al Movimento Democratico e all’Unione dei Democratici Indipendenti, punta al secondo turno sia in Bretagna, dove dovrebbe scontrarsi contro Le Pen, sia nella Loira, dove invece potrebbe andare contro Les Républicains.
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Astensionismo
L’astensionismo potrebbe arrivare al 60%, segnando un record nella storia elettorale francese. "La logica di vanità sul voto è emersa con forza. Votare è vano, è inutile, poiché non viene rispettata la promessa del politico: cambiare la vita, trasformare il quotidiano" ha commentaton Frédéric Dabi, direttore 'Opinion' dell'istituto di sondaggio Ifop.