
Iran verso il voto per il successore di Rohani: i candidati e i risvolti internazionali
Le elezioni presidenziali si terranno il 18 giugno. Si prevede un’astensione generalizzata. Restano tre, dopo diversi abbandoni, i candidati in corsa. Dopo il ritiro di Mehralizadeh, unico politico riformista, resta Hemmati come esponente dell’ala moderata. I sondaggi danno come favorito con il 60% Ebrahim Raisi, capo dell'apparato giudiziario e conservatore. In lizza c'è anche l'ex comandante dei Pasdaran Mohsen Rezai

Il 18 giugno in Iran si terranno le elezioni presidenziali per eleggere il successore di Hassan Rohani. Secondo la costituzione iraniana, l’attuale presidente non potrà presentarsi per un terzo mandato consecutivo. Rohani, politico esponente del movimento moderato-riformatore, è alla guida del Paese dal 2017
Nucleare, l'Iran ha raggiunto il 20% di uranio arricchito
Tra i sette candidati ammessi dal Consiglio dei Guardiani, vi era solamente un politico di area riformista. Ma il 16 giugno Mohsen Mehralizadeh ha annunciato di essersi ritirato. Mehralizadeh, già vicepresidente della Repubblica tra il 2001 e il 2005, aveva probabilità quasi nulle di vittoria
I risultati delle lezioni parlamentari del 2020
Ha annunciato il suo ritiro dalle presidenziali anche l'ex negoziatore sul programma nucleare Said Jalili, conservatore
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Ha abbandonato la corsa elettorale anche il deputato Ali Reza Zakani, anche lui conservatore

Dopo il ritiro di Mohsen Mehralizadeh, l'unico esponente del campo moderato ancora in corsa è il governatore della Banca centrale Abdolnasser Hemmati, che dovrà vedersela con il conservatore Ebrahim Raisi, capo dell'apparato giudiziario, e l'ex comandante dei Pasdaran Mohsen Rezai, dello stesso schieramento

Resta ancora in corsa il parlamentare conservatore Amir Hossein Ghazizadeh

Hemmati, 64 anni, si è presentato mercoledì ai media tenendo una conferenza stampa all'Università di Teheran, luogo simbolo delle aspirazioni dei riformisti. Se gli Usa torneranno all'intesa sul nucleare con l'Iran, "non ci saranno problemi per un incontro con il presidente Joe Biden", ha detto il governatore

L’incontro, ha aggiunto, dovrebbe avvenire "nel quadro dell'interesse nazionale" dell'Iran e per "costruire la fiducia" tra i due Paesi che da oltre 40 anni non hanno relazioni diplomatiche

Hemmati ha aggiunto che "finora Biden ha usato un linguaggio più moderato rispetto a Donald Trump, ma non ha realizzato atti concreti". Per esempio "non ha scongelato alcuna parte dei beni iraniani" in banche americane

Gli ultimi sondaggi prevedono un’astensione generalizzata, con una partecipazione non superiore al 42%. Il favorito è Raisi (nella foto), che i sondaggi danno vincitore con almeno il 60%. Hemmati non arriverebbe oltre il 4%

A esclusione di Hemmati, tutti gli altri candidati fanno parte del movimento dei conservatori, che sostengono l’espansione del programma nucleare del Paese e che affermano l’impossibilità di fidarsi degli Usa

L’Iran è impegnato in passaggi difficili e decisivi, a partire dai negoziati di Vienna per cercare di fare rientrare gli Usa nell'accordo sul nucleare del 2015. La vittoria del fronte conservatore con Raisi potrebbe rallentare l’avvicinamento tra i due Paesi
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