
Covid, sospensione brevetti vaccini: cosa sappiamo dopo il Global health summit
Quello della rimozione temporanea della proprietà intellettuale sui vaccini resta un tema divisivo. Dal vertice, che si è tenuto nell'ambito della presidenza italiana del G20 e insieme alla Commissione Ue, è fuoriuscita la Dichiarazione di Roma. È emersa una posizione di compromesso, basata sulla cessione volontarietà delle licenze e del know-how. Diverse Ong chiedono invece un deciso passo in avanti verso la sospensione dei brevetti

Resta ancora molta incertezza sulla possibilità di una sospensione dei brevetti sui vaccini anti-Covid, iniziativa presentata da India e Sudafrica al Wto e sostenuta recentemente dall’amministrazione Usa e che divide però i Paesi dell’Unione europea. Un compromesso, basato però sulla volontarietà, si è raggiunto nella Dichiarazione di Roma che ha chiuso il Global health summit, il vertice mondiale sulla salute nell'ambito della presidenza italiana del G20 e organizzato insieme alla Commissione europea. E alcune Ong lamentano: "Nessuna chiara presa di posizione”
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È un compromesso quello raggiunto sulla questione nella Dichiarazione di Roma: si prevede "la promozione di strumenti quali le intese sulle licenze volontarie della proprietà intellettuale, trasferimenti volontari di tecnologie know-how e unioni dei brevetti sulla base di termini mutualmente concordati". Successivamente si spiega che i firmatari si impegnano a "sfruttare le sinergie e mettere a frutto le competenze delle organizzazioni e delle piattaforme pertinenti per facilitare la condivisione dei dati, lo sviluppo di capacità, gli accordi di licenza"
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Durante il summit Draghi si è detto favorevole alla sospensione dei brevetti: “L'Italia è aperta a questa idea, in modo mirato, limitato nel tempo e che non metta a repentaglio l'incentivo ad innovare per le aziende farmaceutiche. Probabilmente avremo bisogno di più cicli di vaccinazione in futuro, e aumentare la produzione è essenziale”. Draghi ha precisato: “Ma questa proposta non garantisce che i Paesi a basso reddito siano effettivamente in grado di produrre i propri vaccini. Dobbiamo sostenerli finanziariamente e con competenze specializzate"
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La presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen, alla conferenza stampa congiunta con il premier Mario Draghi al termine del summit romano, ha annunciato: "L'Ue farà una proposta a inizio giugno all'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) per una terza via" sulla condivisione dei brevetti "in linea con le idee espresse dal Wto. Tre gli elementi: agevolazioni commerciali, sostegno a una maggiore produzione, chiarire e semplificare l'utilizzo di licenze obbligatorie in tempi di crisi"
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La cancelliera tedesca Angela Merkel, che nelle scorse settimane aveva espresso la propria contrarietà alla sospensione dei brevetti, si è espressa a favore della volontarietà: "Per quello che riguarda i brevetti sui vaccini e le licenze, nella dichiarazione di Roma si prevede la messa a disposizione volontaria di brevetti, licenze e proprietà intellettuale. E questo lo sostengo con forza"

Il presidente francese Emmanuel Macron, sempre al Global Health Summit, ha detto rivolgendosi a Draghi: “Non ci dev'essere nessun tabù, ogni volta che la proprietà intellettuale è un ostacolo dobbiamo dare una risposta. Se le conclusioni del G20 implicheranno l'uso di nuove misure in materia di proprietà intellettuale le sosterrò"

“La Spagna ritiene fermamente che si debba creare consenso sulla sospensione temporanea" dei brevetti sui vaccini: è la posizione del premier spagnolo Pedro Sanchez. Anche se, ha precisato, "licenze e proprietà intellettuale rappresentano solo un aspetto dell'equazione: serve anche facilitare il trasferimento di tecnologie, togliere ogni barriera alla produzione e accelerare la distribuzione"

Le ong Emergency e Oxfam, intanto, hanno criticato l’esito del Global Health Summit: “Nessuna chiara presa di posizione sulla proposta di sospensione dei brevetti. Solo dichiarazioni di principio e qualche timido passo avanti, ma nessuna vera lezione appresa dagli errori commessi fino ad ora, che stanno costando tantissime vite e hanno portato ad una drammatica disuguaglianza nell’accesso ai vaccini”, dichiarano le due ong in un comunicato congiunto, chiedendo la sospensione dei brevetti dei vaccini Covid e la condivisione di tecnologie

Anche ActionAid è tornata ad appellarsi ai Paesi ricchi affinché venga rimosso il monopolio sui brevetti detenuto dalle case farmaceutiche: "Solo così sarà possibile aumentare la produzione su larga scala di vaccini sicuri, efficaci e accessibili anche ai Paesi più poveri. La pandemia ha reso evidente una volta di più l'interconnessione tra gli Stati e reso necessaria la solidarietà: o ci salviamo tutti o non si salva nessuno", commenta Katia Scannavini, vicesegretaria generale di ActionAid Italia

Intanto il Parlamento europeo, il 20 maggio, ha votato a sorpresa a favore di un emendamento della Gue (sinistra) che invita la Ue a “sostenere l’iniziativa presentata da India e Sudafrica al Wto per la sospensione temporanea dei diritti di proprietà intellettuale sui vaccini, le attrezzature e le terapie per far fronte al Covid-19”. Il Parlamento Ue voterà solo a giugno su una posizione definitiva

Nella discussione i gruppi politici hanno però mostrato divisioni profonde: ci sono stati 293 voti a favore (con il gruppo Gue hanno votato socialisti e Verdi), 284 contrari e 119 astensioni. Pd e M5s si sono espressi a favore, Fratelli d’Italia e Forza Italia contro, la Lega si è astenuta

Il 5 maggio scorso l’amministrazione Biden era scesa in campo per sostenere esplicitamente la liberalizzazione dei brevetti, nella speranza di favorire un aumento della produzione di vaccini

La posizione statunitense aveva raccolto l’iniziale piena adesione di diversi Paesi europei tra cui Francia e Spagna. Ma la posizione dei membri Ue si era successivamente ricompattata dietro a quella tedesca, molto scettica sull’utilità della liberalizzazione delle licenze