Israele-Hamas, in vigore il cessate il fuoco. Ma nuovi scontri su Spianata delle Moschee

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La tregua è inizia ufficialmente alle 2 locali (l’1 in Italia), e nel Sud dello Stato ebraico le autorità militari revocheranno le misure di emergenza. Ma al termine delle preghiere del venerdì la polizia israeliana ha disperso la folla con granate assordanti a Gerusalemme.  Il presidente egiziano al-Sisi ha disposto l'invio di due delegazioni a monitorare il rispetto dell’accordo. Biden parla di “intenso lavoro diplomatico”. Il segretario generale Onu: "Avviare dialoghi seri per affrontare la radice del conflitto"

È entrato ufficialmente in vigore alle 2 locali (l'1 di notte italiana) il cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Ma al termine delle preghiere del venerdì, la polizia israeliana ha fatto ingresso nella Spianata delle Moschee di Gerusalemme. Secondo le prime informazioni giunte ai media, gli agenti hanno disperso la folla con granate assordanti. Finora non si ha notizia di feriti. La scorsa notte alla Spianata delle Moschee una folla di palestinesi aveva festeggiato con fuochi d'artificio il cessate il fuoco a Gaza ed aveva inneggiato alle Brigate Ezzedin al-Qassam, ala militare di Hamas. Nella Striscia di Gaza, secondo i giornalisti dell'Afp, ci sono stati alcuni colpi di arma da fuoco, mentre da parte israeliana nessun allarme razzi è stato lanciato nei primi minuti dopo l’inizio del cessate il fuoco. Nel sud di Israele la vita sta gradualmente tornando alla normalità e le autorità militari si apprestano a revocare le misure di emergenza imposte alla popolazione. Una tregua arrivata dopo oltre 10 giorni di scontri che hanno provocato numerose vittime, ufficialmente 232 palestinesi a Gaza e 12 in Israele. Ma Hamas avverte: “I nostri razzi non sono finiti”. E il premier israeliano Benjamin Netanyahu dichiara che ci sarà "calma in cambio di calma".

Riaperte autostrade vicino a Gaza

In mattinata la polizia ha riaperto le autostrade 4 e 34 che passano vicino alla Striscia di Gaza e che erano state chiuse all'inizio dei combattimenti con Hamas. La misura era stata decisa nel timore che da Gaza venissero lanciati contro il traffico razzi filoguidati anti-carro. La 4 va da Zikim a Yad Mordecai e la 34 da Niram a Yad Mordechai. L'esercito israeliano sta rimuovendo quasi tutte le restrizioni di movimento in tutto il Paese, comprese le comunità adiacenti al confine con Gaza. L'Idf dice che le scuole e altre istituzioni educative rimarranno chiuse oggi nel sud e nel centro di Israele: "Vi chiediamo di fare attenzione ai frammenti di razzi nelle aree aperte".

I termini della tregua

Sotto una forte pressione internazionale, culminata con l'esplicita richiesta del presidente Usa Joe Biden di attuare una de-escalation, il gabinetto di sicurezza israeliano - che riunisce i ministri che hanno poteri di prendere decisioni di guerra - ha approvato all'unanimità la tregua proposta dal Cairo. L'ufficio del premier Benjamin Netanyahu ha fatto sapere che si tratta di un cessate il fuoco "reciproco e senza condizioni". Il presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, ha disposto l'invio di due delegazioni, una in Israele e una nei Territori palestinesi, a monitorare il rispetto della tregua, i cui termini però appaiono ancora poco chiari: le autorità israeliane hanno spiegato che il principio su cui si regge è "calma in cambio di calma" ed entrambe le parti dovrebbero aver accettato la proposta del Cairo di discutere i temi relativi a Gaza in un secondo momento. Alcuni esponenti di Hamas, però, sostengono che l'accordo comprenda l'impegno di Israele sulla questione di Gerusalemme, compresa la moschea di Al-Aqsa e il possibile sfratto di palestinesi da Gerusalemme Est; tutte condizioni che fonti israeliane hanno categoricamente smentito.

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Hamas rivendica la vittoria su Israele

Intanto di fronte al cessate il fuoco, Hamas rivendica la vittoria su Israele. A dirlo è stato un alto funzionario del movimento di fronte a migliaia di persone riunite per manifestazioni di gioia a Gaza City, dopo l'entrata in vigore della tregua. "Questa è l'euforia della vittoria", ha detto Khalil al-Hayya, numero due dell'ufficio politico di Hamas nella Striscia di Gaza, promettendo di "ricostruire" le case distrutte dagli attacchi israeliani. Anche il ministro israeliano della Difesa, Benny Gantz, ha parlato di "successi senza precedenti nella lotta contro i gruppi terroristi nella Striscia di Gaza" nell'operazione “Guardiano delle Mura”, che ha preso di mira i vertici politici, militari e dell'intelligence di Hamas e Jihad islamica (le autorità sostengono di aver ucciso 160 combattenti) e causato la distruzione di oltre 100 chilometri della cosiddetta “metro", il sistema di tunnel usati per spostare armi e miliziani.

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Il ruolo degli Usa e il prossimo viaggio di Blinken in Medio Oriente

Dagli Stati Uniti il presidente Joe Biden, annunciando la tregua, rivendica "l'intenso lavoro diplomatico". La questione ora è chi sarà il primo ministro israeliano con cui Biden dovrà negoziare: i democratici americani sono da sempre per la “soluzione dei due Stati”, ma con Hamas e la turbolenta situazione politica di Israele è difficile stabilire un quadro preciso. Biden ha sempre sostenuto il diritto di Israele a difendersi ("Gli Stati Uniti sostengono pienamente il diritto di Israele a difendersi dagli attacchi indiscriminati di Hamas e di altri gruppi terroristici a Gaza che hanno ucciso civili innocenti") e sottolinea come Hamas non possa essere un interlocutore ("Lavoreremo in partnership con l'Autorita' nazionale palestinese e non con Hamas"). Ma c'è un fatto nuovo: la Casa Bianca cerca una soluzione che comprenda anche gli arabi e tenga dentro i palestinesi, e lo fa attraverso una figura chiave, Abdel Fattah al-Sisi, generale, esperto di artiglieria, presidente dell'Egitto, pubblicamente ringraziato "per il suo ruolo dietro le quinte". Biden ha infatti temporaneamente risolto la crisi al Cairo, con un gioco di sponda di Parigi e Amman, un link con Emmanuel Macron e il re di Giordania. E il ruolo chiave è del segretario di Stato americano Tony Blinken, che nei prossimi giorni andrà in Medio Oriente. Il portavoce del Dipartimento di Stato, Ned Price, ha riferito che Blinken ha parlato con la sua controparte israeliana, Gabi Ashkenazi, che ha "accolto favorevolmente" la visita. Price ha aggiunto che Blinken incontrerà anche personalità palestinesi e regionali "per discutere gli sforzi di ripresa e lavorare insieme per costruire un futuro migliore per israeliani e palestinesi".

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Guterres: “Risolvere il problema alla radice”

Anche il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha accolto con favore il cessate il fuoco, ma allo stesso tempo ha chiesto ai leader delle parti contrapposte di avviare un "dialogo serio" sul radice del conflitto. "Accolgo con favore il cessate il fuoco tra Gaza e Israele dopo 11 giorni di ostilità mortali", ha detto Guterres in conferenza stampa, chiedendo a entrambe le parti di rispettare l'accordo e esprimendo le sue condoglianze alle famiglie delle vittime degli scontri dei giorni scorsi. Tuttavia, Guterres ha sottolineato che "i leader israeliani e palestinesi hanno la responsabilità, oltre a ripristinare la calma, di avviare dialoghi seri per affrontare la radice del conflitto". "Gaza è parte integrante dei futuri Stati palestinesi, e nessuno sforzo dovrebbe essere risparmiato per trovare una vera riconciliazione nazionale che porrà fine alla divisione", ha aggiunto il segretario generale, osservando che le Nazioni Unite rimangono "profondamente impegnate" a lavorare sia con gli israeliani che con i palestinesi. E ha aggiunto che i negoziati pacifici devono essere ripresi "per porre fine all'occupazione e consentire la soluzione dei due Stati". Guterres ha inoltre insistito sulla necessità per la comunità internazionale di lavorare per sviluppare un "pacchetto robusto" di aiuti per una rapida ricostruzione che "sostiene il popolo palestinese e rafforza le sue istituzioni". Guterres ha anche accolto con favore il ruolo di quei Paesi, Egitto e Qatar, che hanno fatto da mediatori tra le parti, lavorando "a stretto contatto" con le Nazioni Unite per aiutare a ripristinare la calma a Gaza e Israele.

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Von der Leyen: "Solo una soluzione politica porterà pace e sicurezza"

Dello stesso avviso anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: "Accolgo con favore il cessate il fuoco entrato in vigore oggi alle 2 del mattino tra Israele e Hamas - ha scritto in un tweet - Esorto entrambe le parti a consolidarlo e stabilizzare la situazione a lungo termine. Solo una soluzione politica porterà a tutti pace e sicurezza durature".  "Il cessate il fuoco tra Israele e Hamas è una buona notizia - ha twittato anche il presidente del Parlamento europeo David Sassoli - Basta con le sofferenze di bambini e civili. Subito al lavoro per la pace".

Londra invita le parti a un "durevole" cessate il fuoco

Un invito a un "durevole" cessate il fuoco nella Striscia di Gaza è stato rivolto anche dal governo britannico alle parti in causa. L'appello arriva da Dominic Raab, primo Segretario di Stato e Segretario di Stato per gli Affari esteri e del Commonwealth. "Tutte le parti devono lavorare per rendere il cessate il fuoco sostenibile e porre fine all'inaccettabile ciclo di violenza e perdita di vite umane", ha twittato Raab, aggiungendo che Londra sostiene "gli sforzi per raggiungere la pace".

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