Jehad Abu Hatab opera insieme al suo team al centro dei bombardamenti. A Sky TG24 testimonia una situazione di estrema difficoltà: "Con la chiusura della Striscia, da 11 giorni non possiamo rifornirci di medicinali e carburante. Gli attacchi continui hanno traumatizzato i bambini. Tutti hanno paura"
La rete internet fatica, a volte salta. L'audio si interrompe. Ma riusciamo a collegarci con Gaza, dove il Direttore della Croce rossa palestinese Jehad Abu Hatab opera insieme al suo team. Una testimonianza diretta di quello che sta avvenendo nella Striscia da oltre undici giorni: "Bombardamenti continui, forti, ovunque, tutto il tempo. Una situazione al limite, a livello materiale ed emotivo", racconta a Sky TG24. "Soprattutto per i bambini, che sono traumatizzati. Tutti hanno paura".
"A Gaza mancano carburante, medicinali, dottori"
I bombardamenti hanno distrutto tanti edifici, inclusi cliniche e ospedali, nonchè l'unico laboratorio di analisi dei test Covid della Striscia di Gaza. Abu Hatab parla di "80 vittime (usa la parola 'martiri') e oltre 800 feriti" curati dall'inizio dell'escalation. Ma intervenire è sempre più difficile: "Da undici giorni non possono entrare nella Striscia di Gaza né carburante né medicinali o altre forniture. Abbiamo elettricità solo per 4 ore al giorno. E dottori e personale sono stremati dai turni di lavoro senza sosta".
"Un conflitto diverso dal passato"
Mentre le richieste internazionali per una tregua continuano, chiediamo al nostro intervistato se crede che un cessate il fuoco tra le parti sia vicino: "Questo conflitto è diverso da altri del passato, i bombardamenti sono stati incessanti, sono stati distrutti interi palazzi, strade", risponde. "Nessuno sa se la tregua sia vicina. Ma ovviamente mi auguro di sì, a nessuno piace vedere quello che sta succedendo qui nella Striscia di Gaza. Le persone soffrono".