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Alibaba, Jack Ma riappare in pubblico in Cina. Era scomparso da mesi

Mondo

Il tycoon è intervenuto oggi in una conferenza online con un centinaio di insegnanti nelle aree rurali, nell'ambito delle sue attività filantropiche, per riconoscere gli sforzi degli educatori nelle aree più remote del Paese. "Ci incontreremo di nuovo quando sarà finita l'epidemia!", ha detto Ma al pubblico

Il fondatore del colosso dell'e-commerce Alibaba, Jack Ma (CHI E'), è riapparso in pubblico per la prima volta dopo il giro di vite delle autorità finanziarie cinesi su Ant Group, il colosso del fintech da lui fondato. Jack Ma è apparso in video-collegamento con cento insegnanti delle aree rurali della Cina, a un evento lanciato dalla fondazione che porta il suo nome. "Ci incontreremo di nuovo quando sarà finita l'epidemia!", ha detto Ma agli insegnanti, citato da un sito web specializzato su Zhejiang, la provincia orientale cinese dove ha sede Alibaba

Il controllo dell'Antitrust

La riapparizione di Ma sembra attenuare le speculazioni che circolavano da settimane sulla sua sorte. Un suo discorso, pronunciato a Shanghai a ottobre, non era piaciuto alle autorità finanziarie cinesi. Gli enti regolatori lo avevano convocato a Pechino, il 2 novembre, assieme ai vertici di Ant Group, accusati di concorrenza sleale e violazioni dei diritti dei consumatori. Dopo il colloquio, le autorità avevano deciso di sospendere l'imminente collocamento della società a Shanghai e Hong Kong a sole 36 ore dal doppio debutto in Borsa, e il mese scorso avevano avviato indagini anti-trust contro Alibaba e ordinato ad Ant Group di rettificare le violazioni delle normative finanziarie del settore fintech.

Il retroscena

Jack Ma era, quindi, sparito dagli eventi pubblici a partire dagli inizi di novembre, quando i regolatori cinesi decisero di silurare l'Ipo da 37 miliardi di dollari di Ant Group, che sarebbe stata la più grande della storia, a meno di 48 ore dall'esordio sulla Borsa Shanghai e di Hong Kong.  Ant Group è finita sotto tutela per i regolamenti fintech, mentre Alibaba è finita sotto indagine dell'Antitrust per pratiche monopolistiche legate a internet ed e-commerce. Ma, un ex insegnante di inglese e co-fondatore di Alibaba, ha fatto gli auguri agli insegnanti del villaggio tramite un video, dicendo che di solito la cerimonia del Rural Teachers Award si tiene a Sanya, nel sud di Hainan, ma quest'anno, a causa del Covid-19 (LIVEBLOG), deve essere fatto tramite videoconferenza.

L'intervento del Partito Comunista

L'assalto all'impero da centinaia di miliardi di dollari di Ma rientra nella campagna più ampia varata da Pechino per tenere a freno una generazione di colossi tecnologici considerati dalla leadership comunista come possessori di un controllo eccessivo sulla seconda economia mondiale. La raffica di azioni messe in campo dimostra come il governo centrale abbia perso la pazienza verso l'enorme potere rivendicato dai suoi magnati tecnologici, percepiti adesso come una minaccia alla stabilità politica e finanziaria che il presidente Xi Jinping ha affermato di voler salvaguardare a ogni costo. 

La reazione

Dopo la stretta su Alibaba, il Quotidiano del Popolo, la voce del Partito comunista cinese, pubblicò due commenti sul caso Antitrust. "Per l'economia delle piattaforme online, il rafforzamento della supervisione anti-monopolio non porta un inverno per l'industria, ma piuttosto un nuovo punto di partenza per uno sviluppo migliore e più sano", scrisse il quotidiano. Prima della cerimonia di odierna, Ma aveva fatto la sua ultima apparizione in pubblico a fine ottobre partecipando a un evento a Shanghai, descrivendo le banche tradizionali come dotate di una mentalità da "banco dei pegni": giudizi pesanti e azzardati che provocarono la reazione della leadership comunista, lo stop all'Ipo di Ant Group e le indagini su Alibaba. 

 

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