Le ultime notizie sul magnate cinese risalgono al 2 novembre scorso. Il 24 ottobre aveva criticato il sistema economico finanziario del Paese
Da oltre due mesi non si hanno più notizie di Jack Ma ((LEGGI IL PROFILO)., il magnate cinese cofondatore di Alibaba. Le sue ultime notizie risalgono al 2 novembre e la sua sparizione è coincisa con lo stop di Pechino alla mega Ipo di Ant Group, la fintech di Alibaba, avvenuta 48 ore dalla doppia quotazione a Hong Kong e Shanghai. Secondo una ricostruzione del Wall Street Journal, il blocco all’operazione da 37 miliardi, la più grande della storia nel suo genere, è avvenuta su un'esplicita segnalazione del presidente Xi Jinping.
Le critiche al sistema economico-finanziario cinese
Qualche giorno prima, il 24 ottobre, Ma aveva criticato aspramente il sistema economico-finanziario del Paese durante un evento a Shanghai, affermando che "la Cina non ha un rischio finanziario sistemico semplicemente perché non ha un sistema, e questo è il rischio". Il magnate aveva accusato anche le banche cinesi di operare "con mentalità da banco dei pegni", quando invece "la buona innovazione non ha paura delle regole, ma di regole antiquate".
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La convocazione di Ma a Pechino da parte dei vertici del Pcc
Una presa di posizione, quella di Ma, che non era piaciuta ai vertici del Partito comunista, tanto che, secondo indiscrezioni riportate da Bloomberg, le autorità di Pechino avrebbero raccomandato a Ma di non lasciare il Paese. Come detto, risalgono al 2 novembre le ultime notizie certe sull’imprenditore, convocato quel giorno nella Capitale per fornire chiarimenti su un’operazione, quella della Fintech Ant, che sembrava al contrario destinata a concretizzarsi sotto i migliori auspici. Il Financial Times ha riferito che Ma - il cui account su Twitter non è aggiornato dal 10 ottobre - era anche stato sostituito da un dirigente di Alibaba per la registrazione della finale di 'Africa's Business Heroes', concorso televisivo per imprenditori in erba del continente africano con in palio un assegno da 1,5 milioni di dollari.
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Prima ipotesi: Ma sarebbe volutamente sparito in attesa di tempi migliori
Jack Ma, premiato da Xi per il ruolo di innovatore nella crescita cinese, è iscritto al Partito Comunista, di cui ha sempre detto che "bisogna innamorarsi ma non sposarsi". Non abbastanza per essere al riparo da eventuali procedimenti disciplinari e giudiziari. E così le ipotesi sulla sua sparizione si sono moltiplicate. Secondo una delle tesi più dibattute sulla sua sorte, il 56enne nativo di Hangzhou sarebbe volutamente uscito di scena, optando per un profilo basso in attesa di tempi migliori per tornare a farsi vedere.
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Seconda ipotesi: l'imprenditore trattenuto dalle autorità del regime
Secondo un'altra ipotesi, invece, l'impreditore sarebbe stato trattenuto dalle autorità del regime in seguito sia alle dichiarazioni del 24 ottobre sia alle sue operazioni finanziarie con Ant, con le quali avrebbe violato la legge. Alibaba, infatti, è al centro di indagini antitrust per presunte pratiche monopolistiche (circolano le voci anche di un possibile spezzatino per il gruppo) e Ant Group oggetto di 'correzioni' del business da parte delle autorità di regolamentazione, a partire dalla Banca centrale cinese (Pboc), "uscire dalla luce dei riflettori è la mossa più prudente che si possa fare". Se fosse questo il caso, Ma potrebbe rischiare una lunga pena detentiva. Una sorte simile a quella dell’immobiliarista Ren Zhiqiang, sparito anche lui nel nulla per sei mesi dopo aver definito Xi Jinping "un pagliaccio che, oltre a essere nudo, si crede imperatore" e poi condannato a 18 anni di carcere con l'accusa di corruzione, concussione e appropriazione indebita.