Usa, Pelosi: "Mercoledì voto su impeachment se Trump resta al potere"

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Nancy Pelosi aveva scritto una lettera ai colleghi in cui delineava le prossime mosse per rimuovere il presidente uscente. "Pence avrà 24 ore per rispondere, altrimenti andremo avanti con la messa in stato d'accusa", è stato l'ultimatum dell'esponente dem. Già 218 deputati hanno firmato la mozione: i dem hanno la maggioranza per approvare l'impeachment. Intanto si dimette il ministro dell'Interno Wolf. Sospesi due agenti dopo l'assalto a Capitol Hill. L'Fbi lancia l'allerta per proteste il 17 gennaio

La Camera voterà mercoledì 13 gennaio sull'impeachment di Donald Trump, se non si dimetterà o se il suo vice Mike Pence non invocherà il 25/o emendamento (COSA PREVEDE). Lo ha detto la speaker della Camera Nancy Pelosi in una conference call con i deputati dem. L'inizio della procedura è previsto per le ore 9 (le 15 in Italia). Pelosi si sarebbe assicurata i voti sufficienti per mettere Trump in stato d'accusa: almeno 218 deputati dem hanno firmato la mozione per l'impeachment, ossia la maggioranza semplice necessaria per approvare il provvedimento, scrive il sito Politico. "Mentre trascorrono i giorni, l'orrore per l'assalto alla nostra democrazia perpetrato dal presidente si intensifica e per questo c'è bisogno di un'azione immediata", ha aggiunto Pelosi.

Il ministro degli interni Wolf si dimette, due agenti sospesi per l'assalto

Il ministro degli interni ad interim Chad Wolf si è dimesso. Lo riferisce la Cnn. Si tratta del terzo ministro a lasciare dopo che Donald Trump ha istigato i suoi sostenitori ad assaltare il Congresso. Le sue dimissioni arrivano in un momento delicatissimo, perché il dicastero della homeland security sovrintende alla sicurezza della cerimonia di giuramento di Joe Biden (LO SPECIALE), minacciata da diversi gruppi di destra, alcuni armati. E proprio per aver avuto un ruolo attivo nell'assalto sono stati sospesi due agenti della polizia di Capitol Hill: uno si è fatto scattare un selfie con un rivoltoso, un altro ha indossato un cappellino Maga (Make american great again) e ha aiutato i dimostranti a farsi largo nel Congresso. Arrestata una terza persona ma non è chiaro se si tratti di un poliziotto in servizio al parlamento o di un membro della guardia nazionale

Fbi lancia allerta per proteste il 17 gennaio

Intanto l'Fbi mette in guardia su possibili proteste il 17 gennaio da parte dei Boogaloo, organizzazione di estrema destra. Lo riportano i media americani citando una comunicazione di allerta dell'Fbi inviata alle forze dell'ordine locali e statali. Proteste "sono in via di organizzazione in tutti i campidogli dei 50 Stati fra il 16 e almeno il 20 gennaio, e al Congresso fra il 17 e il 20 gennaio", si legge nella nota inviata dall'Fbi, che ha "ricevuto informazioni su un gruppo armato che intende andare a Washington il 16 gennaio" per una manifestazione il 17. Il gruppo ha messo in guardia sulla possibilità di una rivolta nel caso in cui il Congresso tentasse di rimuovere il presidente con il 25esimo emendamento.

Il capo di imputazione: incitamento all'insurrezione

Il capo di imputazione per l'impeachment, come era stato anticipato dalla Cnn, è uno solo: incitamento all'insurrezione. Le quattro pagine del documento recapitato dai Democratici alla Camera fanno riferimento alle false dichiarazioni del presidente Trump sulla vittoria contro Joe Biden, alle sue pressioni sui dirigenti della Georgia per ribaltare l'esito del voto in quello Stato e il comizio in cui ha incoraggiato i suoi fan ad attaccare Capitol Hill. Per Hillary Clinton, ex segretario di stato ed ex candidata alla Casa Bianca sconfitta proprio da Trump, l'impeachment "da solo non rimuoverà il suprematismo bianco dall'America. Rimuovere Trump è essenziale, e ritengo che debba essere anche messo in stato di accusa", ha dichiarato.

epa08196371 A view of the White House after the final impeachment trial votes against US President Donald J. Trump in Washington, DC, USA, 05 February 2020. Trump was acquitted of both articles of impeachment in the US Senate and announced he would make a statement from the White House on 06 February.  EPA/ERIK S. LESSER

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Pelosi: “Trump una minaccia”

Trump diventerebbe il primo presidente statunitense a essere sottoposto a una procedura di impeachment per due volte. "Nel proteggere la nostra Costituzione e la nostra democrazia, agiremo con urgenza, perché questo presidente rappresenta una minaccia imminente per entrambi". "Man mano che passano i giorni - ha insistito - l'orrore dell'attacco in corso alla nostra democrazia perpetrato da questo presidente si è intensificato e con esso la necessità immediata di agire".

La procedura

Nella sua lettera la speaker della Camera ha spiegato il suo piano per defenestrare Trump: chiederà alla Camera una risoluzione per chiedere al vicepresidente Mike Pence di rimuovere i poteri presidenziali di Trump per incapacità a governare, una mossa che consentirebbe a Pence di diventare presidente ad interim fino all’insediamento di Joe Biden. Per farlo, Pence dovrebbe contare sull'appoggio della metà del suo governo. "Chiediamo al vicepresidente che risponda in 24 ore, dopodiché procederemo per presentare la richiesta di un processo politico nel plenum della Camera". Secondo indiscrezioni, il vicepresidente non esclude un ricorso al 25esimo emendamento ma solo nel caso in cui avesse una preoccupazione fondata che Trump possa intraprendere qualche azione affrettata che metterebbe a rischio la nazione. E a preoccupare non è solo l'imprevedibilità di Trump: i timori sono alti anche per possibili nuove manifestazioni. Appare invece un'ipotesi altamente improbabile quella delle dimissioni del presidente: fonti della Casa Bianca ribadiscono infatti che non ha nessuna intenzione di fare un passo indietro nonostante le pressioni, anche di alcuni membri del partito repubblicano.

La tempistica

In caso di esito negativo delle pressioni su Pence, la Camera potrebbe votare l'impeachment già martedì o mercoledì. Poi ancora non è chiaro quello che succederà successivamente. Una delle ipotesi è l'invio al Senato del procedimento dopo i primi 100 giorni della presidenza Joe Biden, in modo di consentire al presidente eletto di incassare il via libera alle sue nomine di governo e affrontare le priorità della sua agenda, ovvero il Covid e l'economia.

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Il golf americano volta le spalle a Trump

E intanto anche il golf americano volta le spalle a Trump: la Pga, l'associazione dei giocatori di golf statunitense, ha fatto sapere infatti che uno dei suoi più importanti appuntamenti, il 2022 Pga Championship, non si giocherà al Trump National Golf Club Bedminster, il Golf Club di proprietà di Donald Trump nel New Jersey. Pur senza far alcun riferimento all'assalto al Congresso, in una nota la Pga ha fatto sapere di aver preso la decisione. L'evento era programmato per maggio del prossimo anno. In un messaggio video Jim Richerson, presidente di Pga of America, ha spiegato la decisione, dicendo che sarebbe anti-economica e potrebbe persono danneggiare il golf stesso: "È diventato chiaro che condurre il Pga Championship al Trump Bedminster sarebbe dannoso per il brand di Pga of America e metterebbe a rischio la capacità di Pga di realizzare molti programmi e sostenere la longevità della nostra missione. È stata una decisione per assicurare che Pga of America e i professionisti di Pga possano continuare a far crescere il nostro grande sport per i decenni futuri". Trump Organization ha reagito sostenendo che Pga "non ha il diritto di interrompere il contratto" e ricordato di aver "investito molti milioni di dollari nel 2022 Pga Championship al Trump National Golf Club, a Bedminster".

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